Capitolo 8

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Il bosco fitto l'aveva sempre rassicurata, lo considerava la sua casa tanto quando la villa Styles.
Conosceva a memoria ogni albero, arbusto, siepe, le foglie che ogni autunno cadevano e le scricchiolavano sotto i piedi la calmavano, l'odore pungente del muschio le riportava alla mente la sua infanzia, quando fuggiva da tutte le immagini che aveva, contro la sua stessa volontà, imparato a conoscere e odiare.

Si accovacciò contro il tronco di un albero, la corteccia spigolosa le graffiava la schiena attraverso la stoffa leggera della maglietta a mezze maniche.
Si diede mentalmente della stupida, mentre appoggiava la testa all'indietro e chiudeva gli occhi, non aveva neanche preso una felpa, ora aveva freddo ma non poteva sicuramente tornare dentro.

Incrociò le braccia intorno al busto e sfregò forte le mani contro la pelle fredda.

<<Vieni a sederti o ti nascondi ancora un po'?>>

Il biondo rimase per un attimo interdetto, dall'altra parte dell'albero, poi si avvicinò e fece come gli era stato detto, affiancando Michelle.

<<Da quanto sai che ti stavo seguendo?>>
<<Un po'>> non lo guardò, il capo ancora poggiato all'albero, adesso le loro braccia si sfioravano appena, quelle di lui coperte dal tessuto pesante di una felpa <<Non sei silenzioso affatto>>

<<Louis è solo spaventato>> Niall sussurrò, quasi spaventato dalla reazione della ragazza.
Michelle si voltò verso di lui, guardandolo per la prima volta da quando erano fuori casa.

Notò il leggero strato di barba scura sul volto del ragazzo, i capelli biondi solo sulle punte, le radici castane.

<<Perché ti tingevi in prigione? Non ha senso>>

Niall la guardò stranirò, aveva bellamente ignorato quello che le aveva detto, era ovvio non ne volesse parlare.

Scrollò le spalle <<L'ho sempre fatto, da quando avevo 14 anni, non mi riconosco con il mio colore naturale>>
La riccia annuí <<Ti farò comprare la tinta al supermercato>>
<<Non ce n'è bisogno>> sbuffò una risata, gli sembrava esagerato chiedere di farsi comprare la tinta solo perché credeva di essere più carino con i capelli chiari.
<<Castana, credo che tutti voi dobbiate cambiare un po' le vostre caratteristiche>> Scrollò le spalle.

Niall biascicò un "oh", aveva davvero pensato che lei facesse comprare la tinta bionda per far sentire meglio lui? Idiota.

<<Poi voglio vederti con il tuo colore naturale>> Si riprese lei, vedendo le guance del ragazzo diventare più rosse <<Non ci credo che stai meglio tinto, nessuno sta meglio tinto>> gli sorrise caldamente, non voleva sembrare completamente disinteressata a lui, a chiunque a dire la verità.

Non si lasciava mai trasportare troppo dalle emozioni, era consapevole di non essere una ventenne normale, non sapeva neanche come si facesse, ma con Niall si sentiva in dovere di farlo sentire accettato.

<<Ti sto cominciando a incuriosire?>> Il ghigno del finto biondo le fece alzare gli occhi al cielo e riappoggiare la testa contro l'albero.

Una folata di vento le fece rabbrividire, le braccia le si ricoprirono di pelle d'oca, e un tremito la scosse dalla testa ai piedi.

<<Vuoi la mia felpa?>>
Rise un po' <<Non siamo in un film>>

Niall scosse la testa, la prese da sotto le braccia e la trascinò tra le sue gambe stese a terra, facendole premere la schiena contro il suo petto.
Michelle rimase un attimo interdetta, sorpresa della presa di iniziativa del ragazzo, solitamente parecchio timido.
Allacciò le braccia sulle sue, sul suo petto, e la tirò di più contro il suo corpo, appoggiando poi il mento sulla sua spalla.

Il calore del ventisettenne fece rilassare notevolmente i muscoli raffreddati e indolenziti di Michelle, ancora guardinga date le strane azioni del biondo.

<<Se mi vedesse tuo fratello mi taglierebbe le palle>> Mormorò contro il suo collo, facendole partirà una scarica di brividi.
<<È probabile>> rispose, la voce bassa, come a non voler spezzare quel momento.
<<Lo lasceresti fare?>> Le mani  si cominciarono a muovere lente contro la pelle fredda delle braccia della ragazza.
I brividi non sembravano voler cessare.
<<Perchè dovrei fermarlo?>> Ghignò, sapeva bene cosa stesse facendo, e non lo avrebbe lasciato vincere così facilmente.

Solo uno stupido non si sarebbe reso conto della tensione che si era creata fra loro due, erano entrambi adulti, e non avrebbe avuto senso negarla, ma sicuramente Michelle non gliel'avrebbe data di vinta facilmente.

Niall rise contro il suo collo, bloccandosi poi quando la ragazza si spinse ancora contro il suo corpo ormai bollente.

<<Michelle->> il verso che strozzò nella sua gola fece ridacchiare la riccia, fiera di se stessa.
Adorava giocare.
<<Perché dovrei fermarlo, Niall?>> Si girò verso di lui, facendo incontrare i loro occhi, le pupille di entrambi leggermente dilatate.

Una mano grande si posò sulla guancia fredda e arrossata, per poi scivolare sulla nuca tra i capelli ricci.

Niall pensò che sarebbe potuto scoppiare da un momento all'altro, non aveva il minimo contatto con una ragazza da troppo tempo, e gli uomini in prigione non erano mai stati di suo gusto, non giudicava chi sfogava le proprie voglie tra le sbarre, ma lui non era tra quelli.

<<Non dovresti, tuo fratello mi taglierebbe le palle e, cazzo, avrebbe ragione a volerlo fare, ma tu sei abbastanza grande da poter decidere da sola e>> abbassò lo sguardo sulle labbra rosee di lei, chiudendo poi gli occhi per un attimo per poi riaprirli e puntarli di nuovo su quelli verdi di fronte ai suoi <<ne vali il rischio>>

Michelle scosse la testa, le fronti che ormai si toccavano.

<<Non lo valgo, non mi conosci, ti senti solo e non vedi una donna da troppo>> rise un po' al pensiero <<in pratica, sei solo in astinenza>>
<<Non sei l'unica ragazza nella villa>>
<<Questa è l'unica cosa che non mi spiego, infatti>> mormorò, i respiri che si infrangevano l'uno nel volto dell'altro.
<<Io si>>

E Michelle avrebbe risposto, avrebbe davvero voluto rispondere, se solo non fosse stato che le labbra di Niall, erano così bollenti e stavano riscaldando le sue congelate, ed erano morbide anche se un po' screpolate, e, Dio, qualcuno l'aveva mai baciata così?
Così ossessivo, con così tanta bramosia, come se dalla sua bocca respirasse ossigeno, invece di bloccarlo come in realtà stava facendo.

La mano di Niall non si spostò un attimo dalla cute dei suoi capelli, anche se fremeva per toccarla ovunque.
E quella di Michelle si appoggiò contro la sua guancia, mentre l'altra era ancora contro il suo petto, stretta sotto quella di lui.

Si staccarono solo un attimo, giusto il tempo che la mora si rigirasse contro il suo corpo a si sedesse a cavalcioni sulle sue cosce ancora stese a terra.

Sta volta fu Michelle a riattaccare le loro labbra, chiudendo entrambe le sue mani a coppa sulle guance bollenti di lui, che al contatto con la pelle fredda tremò appena.

Quando le braccia di Niall si strinsero dietro la schiena di Michelle, lei si spinse di più contro il suo corpo, facendo mugugnare l'uomo sotto di lei.

Quando le labbra di lei scesero lungo la sua mascella, per poi continuare nel collo, Niall fremette.

<<Non sono un ragazzino, non lo sono, ma sai anche tu da quanto tempo non ero libero, anche prima che mi trasferissero a Reichen, e in prigione non c'è molta privacy quindi se continui così>> le prese il volto fra le mani, bloccandola <<verrò dentro i miei pantaloni come un quattordicenne>>

Michelle aggrottò le sopracciglia, prima di sbuffare una risata.

<<Torniamo dentro>>

The secret||N.H.Where stories live. Discover now