Sono io il latin-lover in questa stanza!

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Roger P.O.

Salgo di corsa le scale per raggiungere Madame che mi sta aspettando alla fine della prima rampa.

-Allora, bel giovanotto- mi sprona con la sua calda voce da donna matura, seppure ancora molto attraente -Non ti hanno insegnato che non si fanno aspettare le signore?-
-Mi predoni, Madame- mi scuso, raggiungendola e baciandole delicatamente la mano da vero gentleman -Temevo di aver perso l'accendino nel salone, invece lo avevo riposto nel taschino interno della giacca e me n'ero dimenticato. La mia innata distrazione!- esclamo, fingendomi davvero mortificato per averla fatta attendere, che grande attore che sono.

-Non fa nulla, non fa nulla. Di sicuro saprai farti perdonare- replica provocante lei, fulminandomi con i suoi occhi color ghiaccio.
-Ma certo, Madame, è la mia specialità- concludo io, ancora più malizioso di lei, regalandole uno dei miei sguardi super-attraenti per i quali sono diventato famoso tra tutto il popolo femminile di Truro e dintorni.

Madame Catherine mi sorride felina, mordendosi il labbro inferiore, e riprende a salire le scale. La seguo silenzioso, sorridendo tra me e me, pensando a quanto sia stato facile conquistarla. Non che ne avessi avuto dubbi, difficilmente le ragazze sanno resistere al mio fascino cornico, al mio viso da angelo e ai miei occhioni azzurri, ma non avevo mai conquistato una donna fin'ora, una donna matura, ecco. Raggiungiamo il secondo piano, quello con le camere delle ragazze, ma lei continua a salire e io, tranquillo, continuo a seguirla su per lo scalone di marmo bianco. Non appena raggiungiamo il successivo pianerottolo, Madame Catherine si avvia per il lungo corridoio sul quale, come quello del piano sottostante, si affacciano da entrambi i lati svariate porte chiuse. Si ferma davanti all'ultima porta sulla sinistra, estrae una minuscola chiave dalla sua pochette blu e apre l'uscio.

-Prego- mi fa cenno di entrare.
-Prima le signore- replico, lasciando entrare prima lei, la galanteria funziona sempre con le donne.

Madame mi precede, entra nella stanza e accende la luce. Non appena varco la soglia vengo subito colpito dalla vastità di questa stanza, è grande il doppio, il triplo di una delle camere delle ragazze e il mobilio è elegante, raffinato, in legno perfettamente laccato a lucido. Addossato alla parete alla mia destra vi è un lungo divano imbottito di velluto bordeaux, sotto la finestra sprangata di fronte a me c'è invece un'immensa scrivania su cui troneggia fiero un lume in cristallo Boemia, molto simile al lampadario del salone delle feste al primo piano. Ai lati dello scrittoio, due imponenti vetrinette fanno bella mostra di una smisurata quantità di ninnoli, centrini e oggettini inutili e a completare l'arredamento, accanto al caminetto spento, in marmo nero con screziature bianco latte, un fine mobile bar con annesso specchio a parete. Quello che però mi preoccupa è l'innumerevole quantità di quadri, cornici e fotografie presenti in questa stanza: saranno a occhio e croce un centinaio, ricoprono praticamente quasi ogni centimetro delle pareti, lasciando così solo intravedere la carta da parati floreale che riveste le mura, un tripudio di rose rosse e bianche intricate tra loro in un groviglio così fitto che fa venire il mal di testa solo a guardarlo qualche secondo in più del dovuto.

-E come cavolo facciamo a trovare la cassaforte?- penso tra me e me, guardandomi intorno stranito -E' vero che Lilibeth aveva detto a Brian che questa camera è stracolma di quadri, ma mai avrei immaginato una cosa del genere-

Sospirando, ne guardo qualcuno incuriosito, soffermandomi soprattutto sulle fotografie, e noto che Madame Catherine si accompagnava e si accompagna sempre a uomini di un certo fascino, prestanti e, soprattutto, ricchi. Lo si vede lontano un miglio che è una donna di classe, tenutaria di una casa chiusa ma pur sempre di un certo livello. Anche molti politici le fanno compagnia in queste foto, e di sicuro dopo le avranno fatto compagnia anche a letto, in una di esse scorgo addirittura Madame sottobraccio al nostro ex Primo Ministro Stanley Baldwin. Alcune immagini sono vecchie, degli anni passati, lei era giovane e, devo ammettere, era davvero una ragazza stupenda, dai tratti anglosassoni misti a quelli dell'est Europa. Se l'avessi incontrata anni fa, o meglio, se anni fa avessi avuto l'età che ho adesso e l'avessi incontrata, di certo non me la sarei lasciata sfuggire.

La Purezza del Cuore (A Brian May Fanfiction)Where stories live. Discover now