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Do you miss me like I miss you?
-G

«E il campione fa di nuovo Strike!» esultò Steve, non appena tutti i birilli furono per terra.
«Solita fortuna del principiante.» lo stuzzicai.
«Cosa? Questa tu la chiami fortuna?Tre strike di seguito non li chiamerei "fortuna" ma "tiri da professionista".» mi rispose a tono, poi si allontanò dalla pista e si sedette sul piccolo divanetto di pelle, aspettando il suo prossimo turno.

Qualche giorno prima, Steve mi aveva chiesto di accompagnarlo a Bowling, dato che suo figlio non faceva altro che chiederglielo. Avevo accettato e avevo chiesto ad Holland di venire per divertirci assieme, ma lei aveva rifiutato il mio invito, dicendomi che quel giorno doveva uscire con Leo.

«Tocca a te, occhi blu.» dissi riferendomi figlio di Steve.
Benjamin prese la palla più leggera che riuscì a trovare, ma lo stesso gli risultò difficile tirare. Così Steve, da buon padre che era, si alzò per aiutarlo, tirarono insieme la palla rossa e fecero cadere ben 7 birilli, riuscendo poi a far cadere gli altri 3 grazie al secondo tiro guadagnandosi uno spare.

«Sai, Steve, se continua così riuscirà battere anche te.» continuai a punzecchiarlo facendo ridere il piccolo Ben, che guardava divertito il suo papà.
Steve invece accarezzò la testa di Benjamin e, dopo avergli sorriso, venne verso di me.

«Sappi che c'è una donna che ti fissa da cinque minuti.» mi sussurrò all'orecchio, «Alla tua sinistra, vicino al tizio che dà le scarpe.»

Gli diedi una leggera spinta, alzando gli occhi al cielo. Pensavo stesse scherzando o qualcosa del genere, ma quando mi voltai mi resi conto che aveva ragione. La donna mi sorrise quando il mio sguardo cadde sul suo. Ricambiai timidamente il sorriso, dopo mi voltai verso Steve e Ben e poi andai a prendere una palla. Dopo aver posizionato meglio la palla blu, la tirai facendola scivolare sulla pista liscia e facendo cadere tutti i birilli.
Quella donna mi fissava e sorrideva ancora. Avere lo sguardo costantemente addosso mi rese ansioso, ma cercai di non pensarci.

«Solita fortuna del principiante!» disse Steve ripetendo la mia stessa frase usata pochi minuti prima.
«Sta' zitto e tira!» gli risposi dandogli un pugno sulla spalla.
«Continua a fissarti.» mi informò Steve, «Perché non vai da lei?»

In realtà, non ero tanto sicuro di volerlo fare. Ma Steve mi aveva detto che dovevo voltare pagina e, forse, chiedere di uscire a quella donna sarebbe potuto essere il primo passo per poterlo fare.

«Dici che dovrei andare?» gli chiesi titubante.
«Certo che sì! Dai, non tirarti indietro anche questa volta.» mi rispose dandomi una spinta per spronarmi ad andare.
Aveva ragione, non dovevo tirarmi indietro, dovevo provarci, almeno quello. Nonostante la mia insicurezza di quel gesto, lentamente mi tolsi le scarpe del bowling con la scusa di cambiarle e potermi avvicinare alla donna misteriosa. Mentre Steve continuava a giocare, io mi avvicinai al bancone.

«Scusi, ehm, può darmi un 45? Queste sono un po' strette.» chiesi al ragazzo addetto alle scarpe.
Il ragazzino di fronte a me roteògli occhi e, dopo essersi voltato, disse a bassa voce:«E se ne accorge solo adesso?», per poi andare a prendere un altro paio di scarpe.

La donna con lo sguardo insistente era alla mia destra, così mi voltai per guardarla. Non aveva mai smesso di fissarmi e questa cosa mi agitò leggermente. La verità era che non avevo mai chiesto ad una donna di uscire. Sheri era stata la mia prima ragazza e ogni prima esperienza di coppia l'avevo vissuta con lei. E flirtare con un'altra donna che non fosse Sheri mi risultava impossibile e addirittura impensabile.

Però Sheri lo aveva fatto. Lei era riuscita ad amare un altro uomo che non fossi io.

In quel momento sospirai, maledicendomi di essere andato lì per cercare di parlare a quella donna che mi fissava. Avevo in mente di fuggire non appena il ragazzo mi avesse dato le scarpe cambiate, ma quando la donna iniziò a parlarmi il mio piano cambiò.

Siamo RinatiOù les histoires vivent. Découvrez maintenant