Capitolo terzo

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Mentre camminava tremante nel corridoio del quinto piano verso i bagni dei prefetti e dei capitani delle squadre di Quidditch, Harry si ritrovò a fare un bilancio della giornata e sperò che un bagno caldo sarebbe riuscito a farlo chiudere in positivo. Il libro del Principe Mezzosangue era stata sicuramente l'unica voce attiva, tutto il resto non faceva altro che fargli sperare di finire il prima possibile la giornata: Piton non aveva ritenuto il suo compito idoneo, la lezione privata di Silente era stata particolarmente pesante e durante tutti gli allenamenti aveva piovuto. Se non fosse stato per Ginny che gli aveva ricordato quanto fosse fortunato a poter usufruire di quel bagno, in quel momento sarebbe stato sotto le docce del suo dormitorio e non con una mano sulla maniglia della porta del bagno dei prefetti.

Il calore della stanza lo avvolse e, come se non bastasse che fossero già sporchi di terra, gli occhiali si appannarono impedendogli di vedere qualsiasi cosa esclusa una figura offuscata muoversi sulla superfice dell'acqua.

– Oh, scusami tanto – riuscì a farfugliare quando ormai aveva già portato la montatura al maglione per strofinare le lenti – ora, sì, ora vado. Solo, ti manca tanto?

– Potter

Storse le labbra chiedendosi come avesse anche solo potuto sperare di concludere la giornata rilassandosi.

– Cosa ci fai qui? Non vedi che è occupato?

Harry in sei anni non si era ancora capacitato di come una persona potesse risultare così antipatica dal solo tono di voce.

– Forse dovresti chiedere a mammina di cambiarti occhiali – aggiunse Draco con un ghigno a modificargli il viso non trovando risposta del moro.

Non avendo voglia di concludere la giornata litigando con una persona che riteneva troppo infantile, Harry si girò su se stesso intenzionato ad andarsene e non rischiare di lanciare qualche maleficio a Malfoy Junior.

– Per la domanda di prima – sentì parlare dietro le sue spalle – sono appena entrato e ho intenzione di rimanere fino all'ora di cena qui dentro.

Draco vide Potter bloccarsi a un passo dall'ingresso e sussultare leggermente, sembrava che le sue parole gli avessero fatto cambiato idea.

Harry aveva realizzato solo in quel momento che aveva a qualche metro di distanza Malfoy nudo e che non avrebbe potuto perdere un'occasione d'oro come quella che gli si era mostrata per fare chiarezza sui suoi dubbi, così si girò e un sorriso di felicità cercò di impossessarsi del suo viso.

– Vedi, oggi non posso proprio rinunciare al mio bagno caldo, non ti dispiacerà se ti faccio compagnia, vero?

Camminò verso la parte opposta della vasca rotonda in cui si trovava Malfoy e, sfilandosi la divisa fradicia, si chiese come avrebbe dovuto reagire in entrambe le situazioni che sarebbero potute accadere. Se Malfoy avesse veramente avuto il Marchio Nero avrebbero combattuto? E se non l'avesse, sarebbe rimasto lì con lui tutto il tempo? Decise che l'improvvisazione sarebbe stata la scelta migliore.

Appena si immerse in acqua cercò il Marchio, ma riuscì a scorgere solo la parte esterna degli avambracci sotto la superfice.

Sprofondò con tutto il corpo sott'acqua cercando di trovare una soluzione e, una volta riemerso, la trovò proprio davanti a lui: Malfoy si era alzato dal gradino su cui era seduto e si era mosso di poco verso di lui.

– Effettivamente la tua presenza mi disturba.

Parlando aveva mosso in avanti le braccia e Harry si sentì investire dalla delusione, sarebbe dovuto essere felice, ma se ne era convinto così tanto e si era sbagliato; volle controllare ancora un'ultima volta e nessun segno sembrava violare la sua pelle. Hermione aveva ragione, lei aveva sempre ragione d'altronde, e ora sarebbe anche potuto tornare ai dormitori.

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⏰ Last updated: May 23, 2020 ⏰

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Kamikaze - DrarryWhere stories live. Discover now