I wish I could wake up with amnesia.

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Dicembre 2012.

Quella mattina, quando Luke aprì gli occhi e si girò verso l'altra metà del letto, rimase perplesso per una manciata di secondi prima di realizzare che da lì in poi, nella parte sinistra del suo letto non ci sarebbe più stato nessuno la mattina.

Guardò il cuscino ancora coperto dal piumone e con aria nostalgica, vi passò sopra lentamente l'indice come voler accarezzare un'ultima volta il ricordo di quella che era stata la sua relazione con Kate.

Lo accarezzò un paio di volte mentre nella sua testa l'idea che accanto a lui, la mattina, non ci sarebbe più stata lei, non ci sarebbero più stati i suoi lunghi capelli biondi che profumavano sempre di balsamo, le sue mani che cercavano le sue e le sue gambe che si incastravano tra le sue come dei perfetti pezzi di un puzzle, a dargli il buon giorno.

Perché svegliarsi accanto a lei, era il modo migliore di cominciare qualsiasi giornata. Anche il Lunedì.

E invece, da qual momento, svegliarsi la mattina sarebbe stata una delle cose che Luke avrebbe odiato di più al mondo. 

Cominciando da quella mattina.

Si girò lentamente, come se il tempo si fosse fermato, verso la sveglia che teneva sul comodino e dopo aver stoppato l'allarme prima che potesse suonare, si alzò e rigiratosi verso il letto, deglutì lentamente per poi andare in cucina a prepararsi una tazza di caffè.

Era sicuro che avrebbe odiato anche il caffè. Perché non era più lo stesso. Perché non ci sarebbe stata lei ad aspettarlo a letto per poi sorridergli con aria assonnata e i capelli scombinati. Perché nessuno più gli avrebbe detto che il suo caffè faceva schifo.

Perché gli occhi di Kate non avrebbero più brillato mentre rideva prendendolo in giro, da sopra il paio di occhiaie che erano perennemente lì sul suo viso, più visibili del solito la mattina.

Mise su la caffettiera e si sedette su una delle sedie della cucina in silenzio. Odiava anche quello adesso.

Non c'era mai un secondo di silenzio dentro quell'appartamento e adesso era come se cinque anni di chiacchierate, battute e risate fossero state risucchiate e chiuse in un vaso di pandora.

Era come se tutto il silenzio mancato in quegli anni, stesse uscendo travolgendolo come un mare in piena.

Un mare che non sarebbe mai più stato calmo.

Un mare che gli ricordava i suoi occhi. 

Si passò una mano tra i capelli e non appena il caffè salì facendone arrivare l'odore sotto il naso di Luke, egli si alzò e andò a spegnere il fornello per poi prendere una tazzina e versarvelo dentro.

Posò la caffettiera sul marmo della cucina e presa la tazzina in mano, la guardò per qualche secondo e senza berla la svuotò nel lavandino.

Sapeva che quella marca di caffè faceva schifo e poi, l'altro caffè era finito.

Erano anni infatti che Luke comprava due tipi di caffè diversi senza dirle niente.

Quello suo e quello di Kate, che la faceva vantare ogni mattina di fare un caffè migliore del suo.

Quello che faceva schifo e quello che invece era buonissimo.

Ed effettivamente era così che si sentiva adesso lui.

Faceva schifo da solo mentre Kate sarebbe stata buonissima anche da sola.

Lo sapeva. Lo aveva sempre saputo.

Sapeva che prima o poi se ne sarebbe andata.

Sapeva che prima o poi il caffè 'buono' sarebbe finito.

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⏰ Last updated: Aug 26, 2014 ⏰

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