Facce della stessa medaglia✔

Start from the beginning
                                    

Un angolo delle sue labbra si alza -Dovresti lottare perché non si sappia no?-

-E con questo cosa vorresti dire?- sono sempre più confusa e nonostante ce la metta tutta il mio cervello per oggi è andato a farsi un bel giretto a quel paese.

Inclina la testa di lato, i capelli argentei gli incorniciano perfettamente il volto diafano non togliendogli però quell'aria misteriosa -Voglio solo dire che non dovresti lasciarmela vinta-

Scuoto la testa e faccio una risata amara -E cosa dovrei fare? Aggravare di più la situazione? No, grazie-

Anche lui fa una risata amara prima di parlare -Dov'è finito il tuo spirito di iniziativa? Nel bosco eri te stessa ora mi sembri solo il fantasma di quella persona-

Mi alzo di scatto disturbata dalle sue parole -Aspetta un attimo, cosa vuoi da me? Perché non sembri terrorizzato dal mio dono o anche solo minimamente sbalordito?- il dubbio inizia ad arrampicarsi nel mio stomaco forse troppo tardi. Sono così esausta che non riesco a collegare tutti i pezzi e questo è il puzzle più difficile che abbia mai fatto.

-Questa è la domanda giusta, guarda- in un movimento fluido si toglie la giaccia di pelle e la posa sulla poltrona. Sotto porta una maglietta a maniche corte bianca, cerco di non soffermarmi sulla forma perfetta delle sue braccia, perfettamente delineata da muscoli non troppo eccessivi.

Si abbassa la manica destra e il mio cuore cessa di battere quando lo vedo. Lì sulla spalla è inciso il mio stesso marchio, il triangolo trapassato da un cerchio perfetto. Persino il colore viola splende tra quelle linee.

Faccio un passo indietro portandomi una mano davanti alle labbra -Santo cielo- sussurro facendo un respiro tremante.

Non è possibile...lui non può essere come me.

Fa un sorriso beffardo e mi fa un cenno con il mento -Voglio vedere il tuo ora-

Non so se sia più inquietante il fatto che abbia quel marchio o che sia sicuro che anche io ne possegga uno uguale. Con una mano tremante abbasso appena la manica della maglietta grigia. Ora anche il mio marchio è in bella vista. Non solo risplende di più ma emana anche una sorta di calore quasi impercettibile.

Lui non sembra stupito, è come se avesse ricevuto la conferma alle sue teorie.

La mia confusione non fa che aumentare -Cosa siamo?-

-Siamo diversi. E' incredibile come il mondo ci metta dinanzi ha tutto questo enigma per poi non darci neanche uno straccio di indizio per capire il perché delle nostre condizioni- sembra divertito e frustato al contempo.

-Tu come fai? Come fai a mentire sui tuoi doni?- domando congiungendo le mani davanti al petto.

Mi lancia uno sguardo attento -Loro sanno cosa sono, sono il loro pupillo per questo-

Sbarro gli occhi incredula -Per loro intendi il governo?-

E' tutto ciò che io ho sempre desiderato di non essere. Una pedina nelle mani dei giganti, eppure lui non sembra minimamente turbato dalla questione.

L'ombra di un sorriso si fa largo sul suo volto -Si, il governo e prima che tu me lo chieda loro sanno che esisti anche tu. Ti stavano aspettando-

Sento il cuore accelerare più velocemente e il sangue defluire dal mio volto. E' come ricevere un pugno sul petto e rimanere senza fiato per l'impatto -Cosa?-

Annuisce indicandosi -A dire il vero io sono venuto solo per trovarti, sei la mia missione principale-

Sussulto torturandomi le dita delle mano per i nervoso -Quindi ora mi consegnerai?-

I triangoli di Inagaust ~Marked Soul series~Where stories live. Discover now