2. Gli occhi pieni di te

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Dopo pranzo andai a rifugiarmi in camera, onde evitare un altro terzo grado di mia madre che non aveva smesso di lanciarmi occhiatine - potevo sentire il rumore dei suoi neuroni in movimento che organizzavano già il matrimonio.

Mi sedetti sul letto e appoggiai il pc sulle gambe per stare più comoda, mentre mi annoiavo a fare zapping tra home e profilo.

Presi una pausa e ripensai alla mattinata appena trascorsa, alla fine non era stata così traumatica come avevo temuto e i compagni erano normali, niente che non avessi già visto.

Un nome, o meglio, degli occhi verdi e dei capelli biondo cenere mi balenarono in testa, attraversarono l'anticamera del cervello e finirono per dare comando alle mie dita di scrivere sulla barra di ricerca: Lorenzo Perri.

Trattenni il fiato, in preda all'agitazione per non so quale strano motivo, ed uscirono una miriade di risultati, ma il primo contatto era decisamente lui.

Spalancai gli occhi solo a guardare l'immagine del profilo, c'era solo lui senza la sanguisuga della sua ragazza ed era magnifico: la foto lo ritraeva al mare, a torso nudo, con un cappello in testa con la visiera dietro e un sorriso mozzafiato.

Credevo di svenire, i miei ormoni stavano giocandomi un brutto scherzo, sembrava che stessero ballando il tango, porca miseria.

Chiusi gli occhi e pigiai sul tasto Richiesta di amicizia, quel ragazzo doveva essere illegale, per poco non ci rimanevo secca.

Appoggiai il pc sul comodino e presi a sfogliare una rivista di gossip, giusto per passare un paio d'ore.

***

Dopo essermi depressa altamente per invidiare la moglie di Brad Pitt decisi di ritornare a dare un'occhiata su facebook, in caso ci fosse qualche novità scottante.

Vidi apparire una notifica e il mio cuore iniziò a tamburellarmi nel petto impazzito, mentre con mano tremante pigiavo sull'icona:

Lorenzo Perri ha accettato la tua richiesta d'amicizia.

Per poco non mi misi a saltare sul letto e a urlare come una pazza, salvo poi avere un altro infarto sullo schermo del computer.

"Ciao, ci conosciamo?"

Porca merda, mi ha scritto, a me.

Va bene, calma e sangue freddo.

Storsi il naso in un momento di lucidità, sarà pure un bel ragazzo ma soffre di alzheimer precoce, cazzo, come fa a non avermi riconosciuta?

Ero stata così invisibile?

Eppure mi aveva guardata, per pochi secondi, ma l'aveva fatto.

Decisi che era inutile stare a rimuginare e a scagliargli contro insulti, quindi iniziai a digitare la risposta.

"Ehi, si in realtà sono la tua compagna di banco a scuola."

Presi un respiro e inviai.

Attesi la risposta ammirando e svenendo a tratti per le sue foto e sbuffando quando compariva la sanguisuga biondo platino.

Se qualcuno mi avesse vista in quel momento avrebbe scorto dei cuoricini che rimbalzavo fuori dalle orbite al posto degli occhi.

Era bastata solo qualche ora per perdere la testa per lui, ma che dico, anche i polmoni, la milza, il fegato, si era preso tutto il pacchetto intero.

"Ah, scusa non ti avevo riconosciuta dalla foto."

E le sue risposte arrivano sempre quando sto peggio.

Che poi, ero io nella foto, non era neanche scura e non sfoggiavo nessuna posa strana e imbalsamata.

Anche orbo era, andiamo bene.

"Tranquillo, ci vediamo domani."

Meglio finirla subito prima di strozzarmi con la saliva, ero arrivata a un'immagine che lo ritraeva in piscina, bagnato, con le gocce d'acqua che gli rigavano il petto muscoloso.

Quella sarebbe stata la mia fine.

"Va bene, e scusa per stamattina, non connetto bene, non ti ho neanche salutata."

Ma voleva farmi morire proprio?

Alla mia tenera età di neanche quindici anni?

Che bambino cattivo.

Perfetto, il mio cervello aveva cessato di funzionare, dovevo ripigliarmi il prima possibile.

"Non ti preoccupare, c'è tempo per recuperare."

E quella frase da dove mi era uscita?

Arrossii involontariamente, grazie al cielo non poteva vedermi o sarei stramazzata al suolo.

Non avevo proprio più speranze.

"Certo, a domani. Ciao Reb."

Reb.

Reb.

Non mi era mai piaciuto quel soprannome, ma detto da lui mi faceva uno strano effetto, quasi piacevole.

Ero ormai partita per la tangente amorosa senza recupero.

"Buona serata. A domani Lore."

Se lo scriveva lui potevo farlo tranquillamente anche io.

Sospirai su un'ennesima foto strappa cuore e mi scollegai.

Non sarei più tornata in me, addio alla brava ragazza studiosa con la testa sulle spalle.

Domani sarebbe stato un altro giorno, ma non vedevo l'ora di rivederlo.

Mi ritrovai a provare una forte e dura invidia per la sua ragazza.

[ Eccomi qua, spero che questo secondo capitolo vi piaccia!
Commentate e votate che a me fa molto piacere!

Baci e alla prossima ]

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