Potremmo essere amici

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Aprii gli occhi e mi guardai intorno, erano solo le cinque del mattino ma per qualche strano motivo non riuscivo a dormire.
Sospirai mettendomi seduta e afferrai il mio quaderno di latino degli appunti e studiai.
Non mi piaceva moltissimo il latino, la trovavo una lingua molto deludente ma evidentemente alle persone non importava che lo fosse dato che molti la studiavano.

Verso le 07:00 finii di studiare e così mi alzai dal letto sgranchendomi le braccia.
Mi passai una mano nei capelli e preparai lo zaino, mi guardai allo specchio e mi misi un po' di lucida labbra perché a mio padre piaceva moltissimo e mi piaceva molto vederlo sorridere sempre.
Mi tolsi i vestiti ed uscii dalla mia camera, vidi mio padre cominciare a fissarmi e così gli sorrisi e lo andai ad abbracciare, gli diedi un bacio sul collo e me ne andai in bagno per farmi una doccia calda per rilassare i muscoli.
"Potevamo farla insieme la doccia!" Lo sentii dire e così ridacchiai, gli piaceva moltissimo farsi la doccia con me perché gli piaceva vedere come mi lavassi, anche se molte volte mi lavava mentre mi dava i bacini.

Appena finii di farmi la doccia presi il mio accappatoio e me lo infilai cominciando ad asciugarmi i capelli.
"Tesoro, la colazione è pronta" mi disse mio padre entrando in bagno, mi strinse forte da dietro e mi diede dei delicati bacini sul collo.
"Ti ho preparato la cioccolata calda" sussurrò al mio orecchio strusciandosi a me per farmi le coccole, sorrisi come una bambina e lo ringraziai mentre lui mi strinse i seni.
"Me lo merito un bacio, giusto?" Annuii e mi girai verso di lui, posai le labbra sulle sue.
Mi baciò con foga stringendomi il sedere con forza e poi se ne andò via.

Andai in cucina, mio padre mi aveva preparato ciò che mi sarei dovuta mettere.
Indossavo una camicetta bianca e dei jeans neri molto stretti, lui mi sorrise e così mi misi seduta sulle sue gambe, mi diede dei bacini sul collo, cominciai a fare colazione.
Mi voleva molto bene ed ero molto felice con lui, non volevo nessun altro al mondo.
"Sei la mia principessa, lo sai?"
"Si papà, lo so" ammisi baciandogli la fronte.
"E sei solo mia, di nessun altro okay?" Chiese guardandomi negli occhi, scossi la testa e mi strinsi forte a lui.

Arrivai in classe, in anticipo di qualche minuto e mi misi seduta aspettando che la lezione cominciasse.
"Ehi
Non voglio parlare" gli dissi infastidita e me ne andai in bagno perché era l'ora della foto.
Mi chiusi dentro e mi spogliai velocemente, gliela mandai scrivendo:
Io: Ecco qui ❤️
Papà ❤️: E me lo fai un bel video mentre ti tocchi un pochino?
Io:  Papà devo andare in classe
Papà ❤️: ok.
Io: Okay, te lo faccio
Papà ❤️: Non lo voglio più.

Sospirai, mi dispiaceva moltissimo farlo arrabbiare perché diventava molto triste ma se glielo avessi fatto si sarebbe arrabbiato molto di più, così mi vestii veloce e andai di nuovo in classe mia.

Appena le lezioni finirono misi tutte le cose nello zaino, Noah mi sorrise.
"Ehi di nuovo compagna di classe"
Cosa vuoi Noah?" Chiesi sospirando, non avevo voglia di parlare con nessuno.
"Perché mi tratti così? Vorrei essere tuo amico ma tu mi allontani come se avessi qualche malattia venerea o fossi un pedofilo" non sapevo cosa volesse dire quella parola ma non chiesi niente perché sicuramente non era nemmeno importante perché mio padre non me l'aveva nemmeno insegnata.
"Io no, non voglio essere tua amica." Ammisi.
"Dai dai! Sono un bravissimo amico!"
"No, non voglio amici" mi alterai alzandomi.
"Gli amici servono" cercò di dire ma non volevo stare ad ascoltare le sue cazzate.
"Io non ho bisogno di nessuno" l'unica persona di cui avevo bisogno era mio padre.
"Tutti hanno bisogno di amici, Serenity"
"Io no" risposi alzando le spalle e me ne andai fuori dalla classe e vidi mio padre in auto.
Sorrisi andando da lui e mi guardò malissimo.
"Dove eri? La lezione è finita da dieci minuti"
"La lezione è continuata un po' di più ed uno mi rompeva le palle" risposi sospirando.
"Non voglio che parli con i ragazzi! Mi hai capito?!" Urlò sbattendo i pugni sul volante, sussultai per lo spavento e gli accarezzai una coscia per cercare di calmarlo.

Parcheggiò nel garage e spense l'auto, mi guardò negli occhi e si spogliò velocemente.
"Quando fai la cattiva sai cosa devi fare" mi disse all'orecchio stringendomi i capelli, annuii e così mi abbassai e lo presi in bocca.

Ero in camera mia, non sapevo cosa fare dato che mio padre se ne era andato a lavorare e sarebbe tornato molto tardi.
Non avevo il telefono perché mio padre la notte me lo toglieva, non avevo nemmeno un computer ma avevo moltissimi libri che mi consigliava mio padre per farmi sentire bene.
Li avevo già letti tutti, così mi alzai dal letto e me ne andai in salotto, mi misi seduta e presi il telecomando ma la tv non si accese.
Sospirai e andai verso la mia camera, però mi bloccai vedendo la camera di mio padre, era chiusa perché non voleva che ci entrassi senza il suo consenso e così feci, non ci entrai.
Me ne andai in cucina e presi l'occorrente per farmi un panino.
Prosciutto crudo.
Insalata.
Pomodori.
Tonno.
Misi il panino in un piatto e afferrai un bicchiere di vetro, ci versai un po' di succo alla pesca e me ne andai in camera mia.
Potevo solo guardarmi qualche film in dvd, perché in camera mia avevo la televisione ma solo con il videoregistratore collegato.
Mi misi sul letto e misi un film che mio padre adorava tantissimo vedere con me.

Un techo para dosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora