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Non ho pochi amici, ne ho alcuni e parte di loro sono pedine importanti nella mia vita. In ogni caso, però, socializzare non è mai stato il mio forte.
Sono sempre stato introverso e chiuso a qualsiasi tipo di rapporto umano. Alcuni ragazzi però mi stavano così simpatici che decisi di farli entrare nella mia vita. A volte con ottimi risultati, come con il mio migliore amico Ashton, che ormai vive a casa mia ed è come un figlio per mia madre.
In altri casi, risultati pessimi. Come con Dafne, la ragazza con cui sono uscito per un periodo abbastanza breve in prima superiore.

Tutto bello, stupendo, rose e fiori, fin quando all'età di quindici anni non tentò di infilarsi nelle mie mutande e io mi ritrovai a essere schifato da quella ragazza. Fu così che scoprii di essere omosessuale.

Si, c'è chi scopre di essere gay grazie a un ragazzo che ti fa perdere la testa, io l'ho scoperto grazie a una ragazza che mi stava per far vomitare.

Sicuramente Dafne non sarebbe stata l'ultima delle mie conoscenze a finire male. Fu dal primo istante in cui rientrai in aula di musica e guardai il biondino (come al solito, quasi completamente dal suo cappuccio) che capii che anche in questo caso non sarebbe andata bene.

Ma per me tornare nelle grazie del professor Makreigh era molto più importante di qualsiasi tipo di rapporto. L'aula di musica era l'unico posto in cui stavo bene e non mi sentivo fuori dal mondo, non avrei mai lasciato che diventasse un altro pezzo del puzzle di quell'inferno che era la scuola.

Appena varcai la soglia dell'aula, con Ashton alle mie spalle, la classe intera si voltò velocemente verso di noi. Sarà per la sospensione, pensai.

Venimmo sospesi, tre giorni. Mercoledì, giovedì e venerdì. Il lunedì tornammo a scuola e non ci fu classe che non accolse in quel modo. Occhi indagatori, sguardo di chi ha la puzza sotto il naso e risatine di sottofondo. Avrei voluto sotterrarmi in quei momenti.

L'unico che non alzò lo sguardo dal suo strumento fu Luke Hemmings. Sarebbe stata sicuramente più difficile di quanto avrei mai potuto immaginare.

"Clifford, Irwin."

La voce del professore mi fece gelare il sangue nelle vene. Stesso tono della professoressa di fisica quando con un solo sguardo riusciva a intuire chi non avesse fatto i compiti.
Però quell'accento stonava sulla voce che da sempre era stata apprensiva nei miei confronti, del professor Makreigh.

"Uhm.. Salve." Mormorai per primo, seguito dal mio migliore amico alle spalle. Restammo immobili e completamente in imbarazzo, sotto gli sguardi curiosi della classe, finché con voce dura e fredda il professore non ci ordinò di prendere posto.

Con passo veloce ci posizionammo in fondo all'aula, prima che ognuno cominciasse a suonare il proprio strumento, provocando così abbastanza frastuono da permettere a me e ad Ashton di parlare.

"Sei sicuro? Voglio dire.. Luke Hemmings?" Mi domandò, dopo essersi assicurato che nessuno potesse ascoltare la nostra conversazione. Sbuffai, alzando le spalle.

"C'è altra soluzione? Lo hai visto come ci ha trattati?" Rivoltai la domanda, facendogli alzare gli occhi al cielo.

"Potresti anche arrenderti all'idea che non sarai più il suo preferito e metterti l'anima in pace." Mi fece notare. Scossi la testa, deciso.

"No. È l'unico professore con cui io abbia mai avuto un rapporto umano. Gli altri mi odiano e ogni volta che mia madre viene ai colloqui torna a casa con lo sguardo assassino che farebbe paura anche a Satana. Quando parla con lui invece è tranquilla." Gli raccontai, facendogli alzare le spalle.

"Come vuoi tu." Sospirò.

Dopo qualche secondo, il professore lo rimproverò con lo stesso tono agghiacciante, perché non era dietro la batteria a provare il suo strumento. Lui si alzò a testa bassa, sbuffando e imprecando qualcosa che non riuscii a capire.

duo ; muke clemmings Where stories live. Discover now