dead!Matt x dead!Mello

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tanto per inaugurare questa raccolta, iniziamo dalla fine^^

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Mello amava Matt. Lo amava come non aveva mai amato nessuno. Era un amore fraterno, ma c'era anche qualcos'altro, di cui quel 25 gennaio ancora non era a conoscenza.

Anche Matt amava Mello, ma lo sapeva fin troppo bene. Sapeva che non sarebbe riuscito a vivere un giorno senza di lui, come sapeva anche che un giorno sarebbe morto per lui. Non è che lo sentisse e basta, ne era sempre più sicuro ogni minuto che passava. E non si sbagliava.

Quella sera, il rosso aveva deciso di mettere finalmente su carta tutto ciò che provava. Così, dopo mesi passati senza impugnare una matita (o nemmeno vederne una), si era messo a scrivere su di un foglio trovato per caso. Osservava le parole su carta dopo tanto tempo, e gli sembravano quasi simboli sconosciuti.
Comunque, continuava a scrivere.

Non aveva la benchè minima idea che quelle parole si sarebbero trasformate in una lettera in cui esprimeva i suoi sentimenti per Mello. Scriveva e basta; era tutto dettato dal suo istinto.

Dopo aver esaurito le forze e lo spazio, Matt si mise a leggere e rileggere tutto ciò che aveva buttato giù, senza nascondere una smorfia schifata che gli si dipinse sul volto.

Accartocciò il foglio e lo lanciò brutalmente lontano da sè.

Non era mai stato un tipo sentimentale o sdolcinato, nè tantomeno aveva mai sentito il bisogno di esserlo. Perciò, nel giro di poco arrivò alla conclusione che in realtà fosse solo sotto pressione per il "ruolo importante" che avrebbe dovuto assumere il giorno seguente.

Mello si fidava di lui, e lui si fidava di Mello.

Il biondo (che aveva osservato tutta la straziante scena di un Mail Jeevas piegato sulla scrivania a scrivere, probabilmente, parole senza alcun significato per poi buttare tutto all'aria) appena ne ebbe l'occasione si appropriò di quel dannato foglietto e se lo mise in tasca, ripromettendosi di leggerne il contenuto appena avrebbe avuto un po' di tempo. Probabilmente quando il caso Kira sarebbe stato finalmente risolto.

Così il giorno dopo, all'ora prestabilita, Matt e Mello si stavano salutando al di fuori dell'edificio dove si erano rifugiati per tutto quel tempo.

I loro sguardi erano malinconici, come se fossero a conoscenza di quello che sarebbe dovuto accadere poche ore dopo.

Mail sorrise a Mihael, gli circondò le spalle con un braccio e con l'altra mano gli scompigliò i folti capelli biondi, proprio come quand'erano bambini.

Il biondo, per una volta, non si oppose, avvicinandosi di un poco al suo amico.

Salutarsi era ogni volta difficile: la paura di non ritrovarsi più, di morire, si faceva sentire soprattutto in quei momenti.
Eppure quella volta sembrava più difficile delle altre.

Matt non aveva intenzione di togliere il suo braccio dalle spalle di Mello, e Mello non voleva camminare verso il furgone dove sarebbe dovuto salire.
Dovette arrivare uno di quei mafiosi (ormai succubi di Mello) a richiamare l'attenzione dei due.

Così, svogliatamente, Mello salutò Matt con un cenno del capo per quella che si sarebbe rivelata l'ultima volta, scomparendo all'interno del furgone.

Matt si fece sfuggire un sospiro fin troppo pesante, gettando a terra la sigaretta ormai consumata e accendendone un'altra montando sulla sua amata macchina rossa.

Solamente poche ore dopo il corpo di Matt si trovava a terra senza vita, perforato da tanti, troppi proiettili. Fece un po' la fine di una delle sue solite sigarette. Comico, no?

I suoi ultimi pensieri li dedicò interamente a Mello. Al ragazzo che tanto aveva amato nella sua (ormai terminata) vita. Il suo rivale, il suo compagno di stanza, il suo migliore amico, il suo amante.

Matt, a malincuore, si rese conto che la storiella del "prima di morire vedi la tua vita passarti davanti" era solo una grandissima stronzata. O almeno, in parte lo era. Non vide se stesso nei momenti felici o nei momenti tristi, ma Mello. Riusciva a pensare solo a lui.

Lui e Mello che si incontravano per la prima volta, lui e Mello che si picchiavano, lui e Mello che giocavano. Lui e Mello, lui e Mello, lui e Mello.

Mello che dormiva, Mello che picchiava Near, Mello che studiava, Mello che girava in boxer per la loro stanza, Mello che sorrideva. Mello, Mello, Mello, Mello.

Vide solo Mello, e sapete perchè? Perchè la sua vita era Mello. Tutto ciò che gli importava era Mello. Proprio così: niente sigarette, niente videogiochi, niente maglie a righe. Solo Mello.

E Matt sorrise beffardo, socchiudendo gli occhi e continuando a vedere solo Mello.

Solo Mello fino alla fine.

La notizia ci mise poco ad arrivare a Mihael: Matt, no, anzi, Mail Jeevas era morto.

E fu soltanto in quel momento che si rese conto di amarlo. Voleva leggere quella dannata lettera, voleva farlo, ma anche per lui era troppo tardi.

40 secondi, arresto cardiaco.

40 secondi trascorsi a pensare a Matt e a quanto fosse idiota con quel sorriso praticamente indelebile dalle sue labbra.

40 secondi trascorsi a riassaporare il suo profumo, a riammirare il suo viso illuminato dalla luce lunare.

40 secondi di Matt, solo Matt.

Nessuno ritrovò mai quella lettera scritta con tanta disperazione da Mail, perché bruciò insieme al corpo di Mihael.

Nessuno seppe che cosa conteneva  quella lettera, tantomeno Mello.

Mihael non seppe mai di tutte quelle volte che Mail gli aveva accarezzato il viso durante la notte, non seppe mai di quando giocava con i suoi capelli, non seppe mai di quando gli rubava le mutande, non seppe mai di quando sbagliava apposta i test solo per non superarlo, non seppe mai di quanto l'amava e di quanto amore avrebbe potuto donargli.

E Matt non venne mai a conoscenza del fatto che anche Mihael lo amava. Come non venne a conoscenza di quando gli passava un dito sui lineamenti del viso, di quando si metteva di nascosto le sue magliette e di quando passava una mano nei suoi disordinati capelli rossi mentre dormiva.

Mail non avrebbe mai saputo che Mihael lo amava, e viceversa.

Si erano amati e lo sapevano entrambi, anche se non se lo erano mai detti direttamente.

Matt sapeva che Mello lo amava, e viceversa.

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⏰ Last updated: Nov 27, 2018 ⏰

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mallo in pills。Where stories live. Discover now