Capitolo Uno

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Presi in mano la tazza calda e fumante, mi piaceva la sensazione che lasciava alle mie dita, di solito fredde e gelide, iniziai a sorseggiare il tè. Avevo i miei ritmi, la mattina mi svegliavo con calma, preparavo la mia colazione e guardavo qualche serie TV, di solito una mamma per amica, come possono quelle due Lorelay non farti iniziare un giornata alla grande? Avevo il tempo per farmi una doccia e precipitarmi a scuola.

Quel giorno però non avevo finito degli esercizi di letteratura e non mi andava di abbassare la mia media, quindi da brava furbetta, finita la colazione, presi qualche soldo e finsì di andare a scuola.

Era freddo, c'era un bel sole nel cielo, ma si sentiva l'aria invernale pizzicare il naso. Avevo un bel cappotto rivestito di una morbida pelliccia interna, assolutamente ecologica, sono una persona piuttosto fissata col rispetto degli animali.
Le mie amiche mi definiscono una pazza certe volte, ma io ho proprio una sorta di intesa con le creature che mi circondano. Capita di avere la sensazione che mi parlino o mi avvertino. Logicamente non ho mai dato troppo peso a questi particolari, ho sempre pensato di essere molto fantasiosa e che probabilmente era tutto frutto della mia fervida immaginazione.
Stavo camminando tranquilla, il mio scopo era cercare una bella panchina, sotto qualche albero, così da poter finire di studiare letteratura.
Trovato il mio locus ameno, mi ambientai e iniziai a leggere qualche canto dantesco.

La mattinata trascorse velocemente, ormai coperta di un bel naso rosso dal gelo, rimisi i guanti alle mani e mi alzai. Dovevo tornare a casa, così da non destare alcun sospetto.

Rientrata in casa sgattaiolai nella mia camera; questa non era chissà quanto grande, avevo però un bel letto alto, rivestito di una bella coperta "pellicciosa" e morbida, mi ci buttai letteralmente sopra.

Presi il telefono, c'era un messaggio! "Hey Ivee, perché oggi non eri a scuola? Ho un problema enorme, devi assolutamente venire a casa mia appena puoi. Ti prego non portare libri, oggi non studiamo."
Pensai che il messaggio era piuttosto strano, cosa avrà avuto di così problematico Helena?

Helena è una delle mie più care amiche, sappiamo tutto l'una dell'altra, è più che una semplice compagna di classe è tutto per me, una sorella, una confidente, se stessi per morire lascerei la mia vita nelle sue mani.

Subito dopo aver pranzato e parlato con la mia famiglia delle nostre mattinate, mi rimisi gli stivaletti, presi la mia borsetta beige e corsi da Helena.

Stavo correndo il più veloce possibile, logicamente tutta sudata arrivai finalmente al suo portone.
Mi aprì.

La guardai, mi guardò.

Lei era, era strana, i suoi occhi avevano cambiato colore. Non so spiegare la sensazione che provai in quel momento, qualcosa non quadrava.
-Hele, cosa hai combinato agli occhi? Sono arrossati e celesti, come hai fatto?-
-Io non lo so, oggi ero a scuola, solita storia, lezione su, lezione giù, chi rompeva a destra e chi a sinistra...insomma fin qui tutto normale, poi mi ritrovo dentro lo zaino un libro un po' vecchio, aspetta che te lo vado a prendere-

Si alzò, era un po' goffa, impaurita, mi mise sulle mani un libro dalla copertina robusta, era bordeaux e profumava dell'aroma più intrigante che per me possa esistere, ovvero di carta, anche se era un odore molto pungente vista l'antichità del manoscritto. Stavo per aprirlo quando Helena mi fermò la mano.
-Mmm, che stai facendo?
-Fermati, così finisco di raccontarti e capisci...trovai quindi questo libro nel mio zaino, lo aprì, anche perché volevo sapere se era di qualcuno. Ebbene lo apro e una sorta di poleverone si alza impregnandomi gli occhi. Da quel momento mi iniziai a grattare, lacrimai. Insomma, torno a casa pensando di avere il peggiore dei raffreddori, dormo un po' e tadaaan i miei occhi marroni diventano celesti!-

La guardai un po' intontita dalla sua velocità nel raccontare, non sapevo che dirle, com'era possibile?
-E' piuttosto strano, non ho idea di cosa e come tu abbia fatto sinceramente, ma non penso che della polvere del libro abbia potuto cambiarti il colore degli occhi! Credo invece tu debba andare da un oculista ahahah! Dai fammi controllare, pittosto chi avrebbe dovuto lasciarti un libro del genere?-

Lo aprì, emanava una strana forza, le mie mani sembravano vibrare, la sensazione è simile all'acqua che scorre sulle dita, ma di acqua non c'era nemmeno l'ombra, provai a leggere cosa c'era scritto!
-Ma che razza di alfabeto è questo? Sembra un mix tra scarabocchi e rune celtiche-

"Per una ragazza speciale, per una ragazza che deve crescere, che deve cambiare, per una ragazza che deve imparare a credere in se stessa."

Questa era l'unica frase comprensibile scritta nell'ultima pagina del libro.

Dopo averla letta ad alta voce, ci guardammo un po' dubbiose.
-Ma secondo te era per me questo libro, Ive?-
-No, non credo, secondo me si sono sbagliati, o qualcuno l'ha trovato e te lo ha messo per sbaglio nello zaino, perché magari era nei dintorni-
-Si, ma dai, che razza di libro è? Non lo so, c'è qualcosa che non mi convince.

Dopo varie analisi e ipotesi del tutto assurde, ci salutammo e tornai a casa.

E fin qui tutto bene, il problema sorse la sera.

Belive In Your Self Where stories live. Discover now