[9] stress

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Dolci Peccati ;;
jungkook + taehyung

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«Amore, guarda chi c'è» sorrise Jungkook, facendo il suo ingresso in casa con il suo piccolo Shin, dove Taehyung li aspettava. «Taehyung!» il bambino di – ormai – quattro anni corse verso il nominato, abbracciandolo forte. «Ciao, piccoletto» gli scompigliò i capelli, sorridendo genuinamente: era da due anni che non lo vedeva, e anche se il piccolo era il frutto dell'amore del suo amante e di sua moglie non poteva non adorarlo; in più, assomigliava davvero troppo al padre.
«Vuoi colorare con me, Taehyung?» il bambino gli tirò la manica del maglione, incitandolo a seguirlo. «Va bene» ridacchiò, seguendolo fino al tavolo, dove Shin gli indicò di sedersi sulla sedia.
Jungkook, intanto, li stava guardando quasi con gli occhi a cuore: amava così tanto avere entrambi nella stessa casa, amava guardarli stare insieme. «Vieni anche tu, papà!» lo risvegliò dai suoi pensieri, il bambino, facendogli cenno di avvicinarsi. «Tu colora questo» disse al castano, «e tu quest'altro, papà» continuò, mostrando disegni di alcuni dinosauri. «E tu?» sorrise il maggiore, inclinando la testa di lato. «E io... Io coloro questo!» rispose euforico, facendo segno ad un altro quaderno pieno di disegni in bianco che avrebbero dovuto essere colorati.
«Tua moglie? L'hai sentita?» chiese Taehyung, iniziando a prendere dei pastelli per poter colorare il disegno. «No, quando fa viaggi di lavoro è sempre occupata, credo che chiamerà stasera» scrollò le spalle, il minore, iniziando, anch'egli, a colorare. Il castano si ritrovò ad annuire, rivolgendo qualche sguardo al bambino che – concentrato – completava la figura disegnata in bianco e nero. «E Yoongi?» domandò il corvino. «In ospedale» rispose il più grande, non distogliendo lo sguardo dal libretto.
«E se tornasse a casa?» domandò, leggermente preoccupato: lo si poteva capire dalla voce.
«E se tua moglie tornasse a casa?»
Jungkook lo guardò male, scuotendo la testa. Taehyung, invece, sospirò. «Non lo so, sarà la volta buona per dirgli la verità» sussurrò.
«Quale verità?» domandò Shin, che aveva sentito tutto pur non dandolo a vedere. Era un bambino furbo ed intelligente, lui, non si faceva scappare nulla.
I due adulti si guardarono negli occhi, non sapendo cosa rispondere.
«Che-che... Che gli ho preparato l'arrosto ma l'ho bruciato! Sì- però non gliel'ho detto e lui non se n'è accorto» ridacchiò, grattandosi la nuca.
«A chi lo hai preparato?» Shin rise, continuando a colorare.
«A-a mio marito» rispose Taehyung, fermando i suoi movimenti.
«Hai un marito?» domandò, e il maggiore annuì, insicuro della reazione che il bambino avrebbe potuto avere. «Non stai con una femmina, come papà sta con la mamma?» domandò ancora.
«N-no» rispose, aspettando che Jungkook lo aiutasse, ma – evidentemente – preferiva stare in silenzio senza intervenire. «Due maschi possono stare insieme?» chiese curioso il bambino, alzando lo sguardo per poterlo puntare in quello insicuro di Taehyung, il quale non faceva altro che spostare gli occhi sui vari angoli della casa per evitare di guardare il piccolo per troppo tempo. Cosa avrebbe dovuto spiegargli? Non era abbastanza grande per poter capire che – al contrario di come pensava la maggior parte delle persone – era una cosa del tutto normale, gli sarebbe sembrato sicuramente strano.
«Certo» finalmente rispose, il corvino, «ognuno è libero di amare chi vuole, capito? E non fidarti di chi ti dice il contrario» disse serio, aggiustando al figlio – quasi freddamente – i capelli.
«Va bene, papà.»

DOLCI PECCATI // KOOKV (#Wattys2019)Where stories live. Discover now