Oppio

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-La mia prima droga pesante, nonché l'inizio del periodo più vuoto e tormentato della mia vita-

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-La mia prima droga pesante, nonché l'inizio del periodo più vuoto e tormentato della mia vita-.

Dopo un po' di volte che prendevo l'erba da Claudio, lui ha iniziato a non presentarsi quasi mai agli appuntamenti dati: in gergo mi dava spesso "pacco".
Un giorno avevo davvero molta voglia di fumare un po' di erba e ho pregato Claudio di farsi trovare ad un parchetto in zona piazza Massaua intorno alle tre e mezza del pomeriggio. Come al solito ha vanificato le mie preghiere e non si è presentato.
In quel parco, però, ho incontrato dei ragazzi abbastanza grandi che stavano fumando erba. "Avete una cinque da darmi?" Gli ho chiesto (una cinque è mezzo grammo di erba). Dopo aver annuito me l'hanno venduta ed io, siccome avevo bisogno di uno spacciatore più serio, gli ho chiesto il numero di telefono.
Non me l'hanno voluto dare ma mi hanno detto che ogni volta che mi sarei recato in quel parco nell'arco di tempo compreso tra le due del pomeriggio e le due di notte avrei trovato almeno uno di loro: quella era la loro zona base, la chiamavano "area".
Da quel giorno, ogni volta che sono andato in piazza Massaua li ho sempre incontrati, e ho stretto molta amicizia con uno in particolare: lo chiamavamo Marcolino. Dirigeva lui lo spaccio ed era un ragazzo alto un misero metro e sessantacinque, pur essendo sicuramente maggiorenne.
Ricordo di aver preso l'erba da lui esattamente tre volte, finché un giorno mi ha detto di non averne.
Stavo per tornare a casa quando lui mi ha ribadito certo di non avere erba, ma comunque di avere dell'oppio.
Io ero molto incuriosito dall'idea di poter affrontare un trip psicofisico nuovo, così ho accettato. Venti euro. Giuseppe, il migliore amico di Marcolino, mi ha spiegato come fumarlo con il metodo della caffettiera: era tutt'altro che semplice. Vado a casa. Prendo il fondo della mia caffettiera. Ci metto sopra tutto l'oppio che ho comprato. Lo presso. Taglio a metà una bottiglia e metto la parte superiore sopra al fondo della caffettiera. Scaldo la punta di un coltello fino a farlo diventare bollente e lo infilo tra la bottiglia e la base della caffettiera. L'oppio si scalda fino a produrre del fumo e io aspiro dal collo della bottiglia. Aspiro ancora. Inizio subito a sentire una sensazione fortissima di rilassamento generale e di offuscamento mentale, perciò poso tutto e mi distendo sul letto. I primi quindici/venti minuti ho provato una forte sensazione di felicità ed euforia, poi il freddo e la voglia di vomitare. Un freddo così forte da farmi battere i denti, così mi copro con una vestaglia. Dopo essermi alzato dal letto sono andato in cucina per rimettere a posto le cose che avevo usato per la fumata e la mia mente si faceva sempre più confusa e la mia nausea sempre più forte; mi sono disteso nuovamente sul letto e tutto ciò che stavo vivendo ha iniziato a sembrarmi un sogno. Sembrava l'effetto dell'erba ma moltiplicato all'ennesima potenza. La nausea si faceva sempre più forte finché non sono corso in bagno a vomitare. Se non ricordo male ho passato tantissimo tempo con la testa quasi nel cesso tra vomito e conati. Quando però la nausea mi è passata sono tornato a letto e ho avuto un trip psicologico davvero bellissimo: ero circondato da un'atmosfera poetica e calma e sembrava quasi di essere in un tempio buddista a meditare. Era davvero fantastico, ero in completa estasi corporea e mentale, e ci sono rimasto per qualche ora. Finiti questi effetti è arrivata la tristezza, poi l'apatia nei confronti di tutto e di tutti. La sensazione è durata fino alla mattina dopo.

Avrei voluto sicuramente riprovarlo, ma poi ho pensato di evitare per non incorrere in eventuali dipendenze. La mia conclusione è stata quella di chiedere a Marcolino se avesse altri tipi di droghe: eccome se ne aveva. Ho deciso di provarle tutte, tutte quelle che poteva offrirmi.

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