Con mio padre ci sono anche i genitori di Austin, il padre di Cameron, il padre di Amber, di Tay, la madre di Matt e anche quella di Carter.

-"Che ci fate qua?" chiede sussurrando.

-"Dovevamo venire." dico e Cat chiede:"Com'è la situazione?"

-"La situazione è terribile. Austin non vuole parlare, non dice niente, è stato interrogato dal capo della polizia, è stato interrogato da alcuni agenti ma non dice niente, li fissa e sta zitto. Non sta di certo aiutando perché così sembra solo essere colpevole. Gli hanno permesso di parlare con un'avvocato ma non ha parlato, ha fatto scena muta anche con lui. Ora il padre di Jack e la madre di Cat stanno cercando di contattare alcuni dei nostri avvocati di fiducia, e anche alcuni dei più bravi dello stato. Troveremo comunque un modo per tirarlo fuori." dice ed io chiedo subito:"Posso provare a parlare con lui?"

-"Non te lo permetterebbero." dice e aggiunge:"E non avrebbe senso, non ha parlato con nessuno, non parlerà nemmeno con te."

-"Si, Austin parlerà con me. Fammi parlare con lui." dico.

-"Michelle, non si può fare, non è permesso." dico e Cat inarca un sopracciglio.

-"Scusami, non sei mica Erik Collins? Conosciuto tanto per il tuo potere a Los Angeles e non riesci a far entrare Michelle a parlare con Austin? Erik, non fare finta, sappiamo benissimo che ti basta solo dire due parole per ottenere quello che vuoi."

Mio padre sospira e cerca con lo sguardo il capo della polizia. Gli fa segno di raggiungerci e poco dopo lo vedo avvicinarsi a noi.

-"Signor Collins, mi dica."

-"Mia figlia deve parlare con Austin Mahone." dice.

-"Signore, beh, non è permesso dal regolamento del.." inizia ma mio padre ripete:"Lei deve parlare con lui."

Il capo della polizia si gratta la nuca e dice:"Okay, ma che resti tra di noi, non è una cosa permessa e se la gente venisse a sapere ci sarebbe uno scandalo e si inizierebbe a parlare di polizia corrotta ecc."

Io, mio padre e Cat annuiamo e il capo mi guarda e dice:"Mi segua, signorina."

Mi porta fino ad una stanza dove ci sono altri due agenti e dove attraverso un vetro vedo Austin, lui a quanto pare non vede me. È seduto con le braccia appoggiate sul tavolo e fissa un punto della parete.

-"Ora entrerai da quella porta, hai 15 minuti per farlo parlare." dice il capo della polizia ed io annuisco ma dico:"Voglio che tutti voi usciate di qui, non voglio che sentiate quello che io e Austin ci diciamo. Niente registrazioni o cose simili, semplicemente uscite."

-"Signorina, è già tanto se l'ho fatta venire qui, chiederci di uscire è davvero troppo." dice ma io sorridendo falsamente dico:"Devo parlare con lui, tu e questi due agenti dovete uscire. Tranquillo signor Capo della polizia, resterà tra di noi, nessuno saprà quanto sei corrotto." dico.

Lo vedo sospirare ma poi uscire. Apro la porta alla mia destra ed entro sorridendo ad Austin.

Lui si alza stringendomi a se mentre io lo abbraccio:"Heey Aus, tutto okay? Dio, che domanda stupida. Intendevo, stai bene?"

Lui annuisce mentre ci sediamo sulle sedie uno di fronte all'altro.

-"Che sta succedendo?" chiedo.

-"Niente, ho così tanto sonno che non vedo l'ora di tornare a casa."

-"Aus, devi collaborare per poter tornare a casa, perché non parli con la polizia?"

-"Perché non ho niente da dire alla polizia." dice lui battendo le dita sul tavolo.

How deep is your love? 2 || Where stories live. Discover now