•Sei il mio male preferito•

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Capitolo 4•Sei il mio male preferito•
Parla Emma Marrone
Il rumore della sveglia rimbomba e la spengo velocemente. È mattina, sono le 6:30. Fuori c'è un'aria diversa, fredda e scura. Inoltre c'è il suono di una scia di vento. Non ho dormito tutta la notte, pensando a quello che è successo. Ieri sono ritornata a casa prima del previsto.. per quello che è successo a Elena. È svenuta stanotte dopo la tragica notizia.
È rimasta nel letto a riposare, è il caso di non farla venire a lavoro oggi. Sono addolorata per la notizia.. lo consideravo un secondo padre e lo conosco da anni.
Perché c'è tanta cattiveria in giro, me lo chiedo da tempo.
Con la violenza non si può risolvere niente.
I funerali saranno celebrati domani e stasera partiremo tutte per andare a Pescara.
Mi alzo lentamente lasciando un bacio sulle labbra a Giuseppe, dopodiché mi dirigo in bagno. Inizia un'altra giornata.
Aggiusto i capelli e sciacquo la faccia. Metto un po' di lucida labbra color carne e un po' di mascara.
Indosso una camicia bianca e jeans con scarpette da ginnastica. Sono sempre molto semplice e professionale.
Prendo i miei documenti e le mie cose dalla borsa e le inserisco nella valigetta da lavoro. Mi dirigo nella stanza di Elenuccia. Simone si è appena svegliato ed è vestito..
Simone:"Buongiorno"
Mi saluta con un bacio sulla guancia.
E:"Come sta?"
Simone:"Male.. però si è ripresa un po'"
Annuisco.
E:"Quanto mi fa male vederla così"
Simone:"Anche a me da morire. Vado in cucina a preparare il caffè"
Mi lascia un bacino sulla fronte ed esce dalla stanza. Mi avvicino al suo letto e le lascio un bacio sulla fronte. Sento la sua mano prendere la mia.
Elena:"Amica mia.."
Con gli occhi gonfi e rossi, mi sussurra dolcemente.
E:"Ele.. come ti senti?"
Elena:"Sono a pezzi"
Dice con le lacrime agli occhi.
E:"Lo so, hai ragione. Ora vado a scuola.. ci sentiamo dopo. Avverto io la preside"
Elena:"Grazie"
Esco dalla stanza e vedo venire verso di me Alessandra ed Elisa.
Elisa:"Buongiorno Brownie.. come sta?"
E:"Male, ragazze.. ed è normale. Non sta di certo bene"
Alessandra:"Mi dispiace non sai quanto.."
Elisa:"Sti malati se la prendono con gente innocente"
Annuisco.
Elisa:"Andiamo da lei"
Alessandra:"Si"
Si dirigono nella sua stanza e vado in cucina dove ci sono Simo e Giuseppe.
Giuseppe:"Buongiorno amore"
Gli lascio un bacio a stampo.
Dopo aver mangiato alcuni biscotti e del succo d'arancia.. prendo le ultime cose.
E:"Ci vediamo dopo e datemi notizie"
Annuiscono. Esco di casa e cammino verso il mio solito tragitto.
Parla Gabriele Esposito Ore 7:30.
È mattina, anzi, ho perso la condizione del tempo in realtà. Non ho chiuso occhio tutta la notte. Mi sono rigirato e girato più volte, ma non sono riuscito a dormire. Ho guardato il soffitto di questa stanza buia e scura. "il prossimo bersaglio di quella famiglia sarà Elena D'Amario", mi ha detto.
È la frase che rimbomba nella mia testa e non vuole andare via. 
Non so cos'è successo, a chi ha ucciso, ma è qualcuno della famiglia D'Amario. Lo devo sapere. Come farò nei prossimi giorni a guardarla nei suoi occhi castani e non potergli dire la verità..
Come farò a non dirgli che è stato mio padre.
Chiudo gli occhi e tiro un respiro profondo. Mia sorella è al mio fianco che dorme. Mi avvicino a lei a circondo le braccia attorno al suo corpo. È l'unica mia forza. Sono troppo legato a lei. Deve andare a scuola e la devo portare io. Manu stanotte aveva la febbre e resterà a casa con l'altro mio fratello. 
Lentamente l'accarezzo.
Gabri:"Giorgia"
Si muove, abbracciandomi.
Gabri:"Piccola mia, devi andare a scuola"
Apre gli occhi.
Giorgia:"Non voglio andare a scuola" -Scuote la testa-
Gabri:"Ija ti prego, altrimenti grida papà"
Giorgia:"No!! Voglio andare al parco con te. Per favore Gabri."
Gabri:"Al parco? A quest'ora"
Giorgia:"Sii"
Sbuffo.
Gabri:"Vabbè, andiamo."
Mi farà bene distrarmi con lei, dopo quello che è successo ieri.
Ore 8:00 Parla Ady De Martino
Sono fuori scuola, aspettando Gabri, Ste e tutti gli altri, insieme a Elo.
Elodie:"Ma dove sono finiti"
Ady:"Che ne so."
Vedo in lontananza arrivare mio fratello con Alessio e Lele.
Lele:"Buongiorno!"
Elodie:"Ciao Leletto"
S:"We, buongiorno. Dobbiamo entrare assolutamente"
Elodie:"Dai perché non entriamo alla seconda?"
S:"No no c'è matematica. Gabbo non si sente bene, dopo lo chiamo"
Come non detto, arriva Gessica, con il suo essere snob..
Ady:"Ecco l'odiosa"
Gessica:"C'è qualche problema per caso?"
Elodie:"No, nessuno. Ora sparisci."
Gessica:"Certo, sparisco. Ma qualcuno ha visto il mio ragazzo?"
S:"Ha la febbre, oggi vallo a consolare"
Gessica:"Sicuramente."
Non la sopporto. Mi dirigo in classe insieme ad Elodie, seguita dagli altri. Gabri non c'è. Sento un vuoto dentro quando non c'è. Mi manca. Non so cosa mi succede quando non è con me, ma mi sento tanto legata a lui e non voglio che gli accada nulla di brutto. Mi siedo tra i banchi accanto alla mia fragola, avendo lui come pensiero fisso. Quando ci siamo baciati l'ultima volta, ha rimasto in me tante cose e quelle labbra vorrei baciarle ancora.
Io e lui, siamo come fratelli. Ci conosciamo  da troppo tempo, non posso innamorarmi di lui.. non posso e ne voglio. Siamo diversi e non mi amerebbe mai. Ha la testa da un'altra parte e vuole soltanto divertirsi con le ragazze, per non pensare ai suoi problemi. Mi guardo attorno, sperando che possa entrare dalla porta da un momento all'altro.
Ady:"Elo... dov'è Gabri"
Premo con la penna sul banco, facendo rumore.
Elodie:"Ma la smetti?!"
Mi tira la penna dalle mani.
Elodie:"Ha la febbre come ha detto Ste. Perché ti preoccupi tanto? Non è che tu.."
Ady:"No non è. E non ha la febbre, li conosco ormai."
Elodie:"Dici? Dopo andiamo a cercarlo"
Ady:"Si"
Parla Emma Marrone
Arrivo in classe, la mia solita 5G. Oggi Elena non c'è e devo avvertire i ragazzi di questa notizia. Ci sarà sostituzione, almeno adesso. Nei prossimi giorni non so cosa avverrà.
E:"Buongiorno ragazzi"
Tiro un respiro profondo. Apro il registro e guardo gli assenti e i presenti. Manca solo Gabriele oggi.
E:"È assente solo Esposito, giusto?"
Elodie:"Si"
E:"Va bene. Prima di iniziare la lezione, vi devo dire una cosa molto importante"
Restano tutti in silenzio.
E:"La professoressa D'Amario sarà assente alcuni giorni per lutto familiare. Avrete sostituzione. Sicuramente quando tornerà avrà bisogno del vostro appoggio più che mai. Domani non ci sarò perché l'accompagneró a Pescara, dove è successo tutto. Ci rivedremo mercoledì"
Tutti annuiscono.
S:"Ma lei come sta?"
E:"Molto male De Martino"
Ady:"Ci dispiace tanto per lei"
E:"Anche a me"
Ore 10:00. Parla Gabriele Esposito
Sono al parco con mia sorella che va su e giù sull'altalena con il suo bellissimo sorriso. Non è voluta andare a scuola. Oggi resta con me. I pensieri di questa notte fanno sempre parte di me e non vanno via. Mi giro dall'altra parte e noto una ragazza sulla panchina. Ha una felpa bianca, con dei colori sopra e la testa abbassata. Quando gira e alza il suo sguardo verso di me capisco che è lei. È pallida sul viso, occhi gonfi e rossi. Sta troppo male. Ho paura di avvicinarmi, ho paura che lei già sappia chi è stato.
Giorgia corre da lei e non riesco a fermarla in tempo. Mi avvicino anch'io.
Elena:"Ciao" -Mi sussurra-
Rivolge uno sguardo verso Giorgina con un piccolo sorriso.
Elena:"Non dovresti essere a scuola?"
Gabri:"Non mi sono sentito bene"
Annuisce. Non riesco neanche a parlarle.
Giorgia:"Elena! Vieni a giocare con me?"
Gabri:"No amore devo un attimo parlare con lei. Vai a giocare, dopo ti raggiungo"
Lei annuisce e sale nuovamente sull'altalena.
Elena:"È tanto dolce"
Il suo profumo di fragole, il suo sorriso. Anche in queste condizioni sa essere lei.. al naturale.. senza filtri.
Gabri:"E tu co.. me.. mai sei qui?"
Elena:"Motivi familiari. Il mio papà è..."
Non riesce a pronunciare la parola e mette le mani sul suo viso.
Gabri:"Chi è stato?"
Elena:"Non lo so. Da quando sono qui, nella mia vita ci sono tanti problemi e ho tanta paura."
Gabri:"Ti aiuto a trovare chi è stato"
Ridacchia.
Elena:"Tu vorresti aiutarmi? Perché? Infondo anche tu sei come quel delinquente che l'ha ammazzato, no? Siete uguali. Qual'è lo scopo della vostra vita, sempre se ce l'avete!? Me lo spieghi? Perché se vivete in questo modo la colpa ricade su chi non c'entra niente! Perché lui era la persona più buona del mondo e me l'hanno portata via!" -Mi urla contro-
Sento un vuoto allo stomaco.
Gabri:"Hai ragione, ma che vuoi che ti dica?"
Prendo i suoi polsi stringendoli.
Gabri:"Non ho mai ucciso nessuno e mai lo farò! Ma ti voglio aiutare"
Elena:"Io non so chi sei veramente.. ma tra le tante cose che ho visto, sei il peggiore. Resti un mio alunno e ti aiuterò nella mia materia quando ne avrai bisogno.. ora vado via"
Dice arrabbiata con me, con il mondo, con tutti quelli che vivono una vita orrenda immischiandosi in guai altrui. Prende il suo zaino mettendolo sulle spalle. Attraversa la strada, ma una macchina con velocità va contro di lei.
Gabri:"ELENA!" -Urlo-
Mi lancio afferrandola e cadiamo a terra. Lei sopra di me.
Gabri:"Stai bene? Ma stai più attenta.."
Elena:"Si lo so.. io.. non ho.."
Balbetta.
Elena:"Graz...ie."
Si rialza velocemente.
Parla Elena D'Amario
Non so cosa mi succede. Mancava poco ad essere investita da quell'auto che correva con massima velocità.
Si gira verso l'altalena. Giorgia non c'è più.
Gabri:"Mia sorella.."
Elena:"Dov'è finita"
Corriamo sull'altra parte del marciapiede. Passa una macchina nera, con dei vetri scuri.. Giorgia è lì dentro che piange.
Giorgia:"GABRI!!"
Elena:"Giorgina!"
Gabri:"NOO! Giorgiaa" -Urla forte-
Si precipita correndo verso quella macchina, ma per la troppa velocità non riesce a raggiungerla.
Tira un pugno nel palo.
Lo raggiungo. Se la sono portati via.
Elena:"Esposito.."
Alza lo sguardo. Sta piangendo.
Ah, ma quindi ce l'hai un cuore.
Elena:"Ti lascerai aiutare stavolta?"
Gabri:"Devi uscire dalla mia vita"
Mi urla contro.
Elena:"Anche tu dalla mia! Ma sembra che ci troviamo nella stessa situazione"
Gabri:"E come facciamo? Se la sono portati via. Darei la mia vita pur di riportarla a casa" -Piangendo-
Elena:"Dobbiamo andare dalla polizia"
Gabri:"No! La polizia no. Ti prego"
Elena:"E cosa vorresti fare, sentiamo"
Gabri:"Vieni con me"
Ore 10:30 Parla Emma Marrone
Prendo un caffè al bar per alleggerire un po' la giornata che non è affatto semplice. Incontro Alessandra nei corridoi.
Alessandra:"Emma, come sta andando?"
E:"Tutto procede tesoro."
Alessandra:"Anche a me."
E:"Tra poco la chiamo, per sapere come sta"
Alessandra:"Si, hai ragione"
Passa per i corridoi Stefano, il solito.
S:"Prof, posso parlare un attimo con lei?"
Mi rivolge uno sguardo.
E:"Va bene."
Alessandra:"A dopo"
Va via, senza dire nulla.
E:"Cosa c'è?"
S:"Cos'è successo alla professoressa D'Amario?"
E:"L'ho detto già mi sembra"
S:"Dove vai stasera?"
E:"A Pescara. Devo stare con lei in questo momento"
S:"Hai ragione"
E:"Ora vai in classe, dai"
S:"Mm.. e se ti dico che voglio restare con la bionda qua?"
E:"Non è possibile"
S:"Perché no?"
E:"Perché sei insopportabile"
S:"Eh si sì"
E:"Piuttosto.. come sta andando con la matematica?"
S:"Quello di oggi l'ho capito, dovresti spiegarmi gli altri"
E:"Va bene, quando ho tempo ti spiego gli altri esercizi"
Annuisce.
Passano Gilda e Gessica, le due insopportabili probabilmente. Elena si scontra molto spesso con Gessica, io con Gilda. Sono due ragazzine viziate, ma non di certo in ambito lavorativo pensano di fregarmi.
Gilda:"Buongiorno! Amore mio andiamo? Che te ne importa di lei, dai!"
S:"Eeh, non sono fatti tuoi. Andiamo"
Mi fa un occhiolino, solito. Quello che gli riesce sempre benissimo. La mora al suo fianco mi fulmina con lo sguardo. Cosa crede che mi interessi il suo ragazzo? Ridacchio sistemando i fogli e mettendoli nel borsone.
Ore 11:00 Parla Elena D'Amario
Mi trovo sulle sponde di un fiume e attorno a me c'è un grande giardino verde con dei fiori, dove il silenzio regna e gli uccelli canticchiano.
È un posto rilassante, anche se il pensiero di mio padre ritorna fisso nella mia mente. Al mio fianco c'è il ragazzo dagli occhi color nocciola. Cercando Giorgia, siamo finiti in questa direzione, ma di lei nessuna traccia. È agitato, nervoso, ha già pianto abbastanza e ho cercato di consolarlo. Ho capito che sua sorella è molto importante e fondamentale nella sua vita.
Il suo cellulare squilla, si alza di scatto e risponde.
Parla Gabriele Esposito
È mio padre. Ho paura che possa essere nei dintorni e fare del male ad Elena, anzi, farci del male.. perché neanche di me se ne importa.
Gabri:- Che vuoi-
P:-Giorgia è con me. Ti ho fatto spaventare figliolo? Perdonami..-
L'ha fatto apposta, non ci posso credere.
Gabri:-L'hai fatto apposta..-
P:-Volevo solo spaventarti, ma sta tranquillo. Il mio bersaglio è la ragazza al tuo fianco-
Chiude la chiamata.
Elena:"Chi era?"
Gabri:"Giorgia sta bene, è a casa"
Elena:"Davvero? Menomale" -Tira un respiro di sollievo-
Gabri:"Ascoltami bene tu"
La prendo per il braccio.
Gabri:"Stasera vai a Pescara?"
Elena:"Chi te l'ha detto?"
Gabri:"Non importa. Vai lì e non tornare più qui. Mai più"
Elena:"Ma stai scherzando? Ho la mia vita, il mio lavoro, le mie amiche, la mia casa"
Gabri:"Lo dico per te"
Elena:"Che cazzo sai della mia vita eh? Me lo spieghi? Chi sei e perché dici che sono in pericolo? ORA DEVI SPIEGARMI TUTTO" -Urla forte-
Non l'ho mai vista così arrabbiata.
Parla Elena D'Amario
Lo invito a sederci nel bel mezzo di un largo giardino.
Elena:"Spiegami tutto"
Gabri:"Io non c'entro niente, veramente"
Elena:"Di cosa parli?"
Abbassa la testa.
Elena:"Mio padre?"
Annuisce guardando da un'altra parte.
Elena:"Tu sai chi è stato, vero?"
Mi guarda negli occhi.
Elena:"Sei stato tu?"
Il mio cuore si divide a metà, nel notare i suoi occhi lucidi.
Scuote la testa e respiro profondamente. Non è stato lui.
Gabri:"M... mio.. pa.. padre"
Continuo a fissarlo. Suo padre ha distrutto la mia vita. Se non gli avessi chiesto di dirmelo quando me l'avrebbe detto? No, forse non me l'avrebbe detto. Ha avuto la faccia tosta di guardarmi, di parlare con me..
provo odio nei suoi confronti, nel suo cognome, in tutto.
Con tre passi indietreggio. Anche se non l'ha fatto lui, ho terrore di stargli accanto. Tale padre, tale figlio.
Elena:"Come ha.. potuto"
La mia voce rotta si rompe lentamente.
Elena:"Mi fate pena"
Mi alzo velocemente e scappo via da quel posto. Non deve raggiungermi, non può. Ogni pezzo del mio corpo si distrugge. Mi sento cadere, svenire, morire. Corro il più veloce possibile.
"So che il problema non è la caduta, ma quando domani mi sveglierò a pezzi."
Sai papà, avrei voluto dirti tante cose. Il mio orgoglio e il mio egoismo non me l'hanno permesso. Scusami se ti ho trattato male, solo perché eri così impegnato a lavorare e a noi ci pensavi poco.. ma infondo lavorando, tu sei riuscito a portare avanti la nostra famiglia, ad amarci nel tuo modo e non l'avevo mai capito..
L'unica cosa che vorrei è averti tra le mie braccia solo per un'attimo.. te ne sei andato via senza salutarmi. Ti assicuro che stavolta lo prendo..
Lo farò, papà, lo farò.. tua, Elena. '

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