Capitolo 71

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Salve a tutti, spero vi piaccia ció che state leggete.
Se e così votate e commentate.💗💗💗💗💗💗💗💗💗💗💗💗💗

La sua Sami era svenuta e ora aspettava i soccorsi.
Yami era tornato indietro al castello per prendere la bambina rimasta sola... E prendere degli abiti per tutti. Aveva il figlio poggiato sulla spalla e sua moglie sdraita per terra con il capo sulle sue gambe.
Una lacrima scese sul volto di lei.
Come le sembró fragile in quel momento.
Eppure aveva ucciso ha sangue freddo!
Non era più la Sami che conosceva...
Le brutezze della vita si erano impadronite del suo cuore e della sua anima.
Aveva trasformato una dolce fanciulla in una assassina.
Senza sentimenti.
Le importava solo dei figli.
Per loro era pronta anche ha morire...

            Due giorni dopo

Sami si svegliò in una stanza di ospedale accanto a lei c' èra Sarim che dormiva su una sedia, che per il corpo statuario di suo marito doveva esere abbstanza scomodo.
Dalla sveglia che vide appesa al muro notó che erano le due e mezzo.
La finestra aveva la tenda aperta, e il riflesso della luna colpiva il bel volto di suo marito.

Si alzò lentamente  perché aveva una spalla fasciata e le doleva parecchio e poi non voleva svegliarlo.
Andó sul balcone prese un lungo respiro ma invece di calmarsi lacrime di vergogna scesero.
Aveva ucciso prima il suo capo Jeck, e ora il cugino di suo marito.
Se fosse stata in America l' avrebbero condannata per omicidio...
Che persona era diventata?
Lei non era questo!
Sara da la sú chi sá come la stava guardando.
E suo marito, Yami dopo che aveva ucciso Hamid cosa pensavano di lei?
Voleva tornare indietro nel tempo...
Rifiutare l'incarico, nei giorni in cui  Sara era ancora in vita e lei che ogni volta che si deprimeva per una sciocchezza, andava dalla sua amica la cui la  stritolava in un abbraccio e lei protestava per le sue tette...
Oppure le sbronze prese assieme, oh... Il non saper sbarcare il mese e pagare l' affitto in ritardo!
Rivoleva la sua vita!
Rivoleva Sara...

Senza accorgersene scivoló lentamente verso il pavimento, pogió la testa sulle ginocchia e diede un libero sfogo alle sue lacrime, anche se silensioso.

Un movimento alle sie spalle le fece capire che suo marito si era svegliato.

"Moglie... Prenderai un malanno se restarai qui fuori. Entra e mettiti a letto.!"

Lei alzò il viso pieno di lacrime, lui rimase in silenzio.

Cosa poteva dirle, non era abituato a consolare donne.

"Sarim, dove sono i nostri figli? "

"Stai tranquilla Yami li ha affidati a una donna di fiducia. Finché tu non uscirai da qua.

Credo che se dobbero guarire tutte le mie ferite anche quelle interiori non c' é tempo o medico che possa.
Sono come un giocattolo, di plastica ormai rotto. E si sa che quando aggiusti un giocattolo i pezzi o mancano o non funziona piú come prima.
Si sincero neache tu mi guardi piú con passione, oh amore...
Dormiamo nello stesso letto ma non mi tocchi.
E credi che la tua secoda genita non ti appartenga, nonostante ti abbia giurato varie volte che lo é!
Mi domando perció  perché il destino ci ha fatti incotrare. Io..."

Lui alzó una mano.
Lei credette che stesse per schiaffeggiarla.

Si ritrovó con il volto schiacciato contro il petto di lui.

Era un abbraccio che veniva dal cuore, il profumo di lui riempí le narici di le. Si! In quel momento si sentiva a casa.

"Perdonami bocca di rosa...
Ne hai passate tante.
E non ti giudico per aver difeso come una tigre nostro figlio.
Anzi credo che ti faró capitano delle guadie del Sultano."

"Sarim sei proprio un..grandissimo stron.."

"Questa bocca mia cara non é fatta per dire parolacce te lo ripetuto mille volte". E con un sorriso furbo la strinse a se e la bació selvaggiamente...

Una Sposa Per Il Gran SultanoWhere stories live. Discover now