⭐️una difícil recuperación

636 32 49
                                    



Pov's Ambar

Osservo il dottore mentre sposta la sedia e si accomoda, mettendosi gli occhiali da vista.
Dtr: le frequenze cardiache sono nella norma...
Borbotta tra se mentre alza lo sguardo per verificare uno dei macchinari a cui sono legata.
Dtr: allora...
Si concentra su di me.
Dtr: sai perché sei qui?
Scuoto la testa.
Dtr: ricordi il tuo nome?
Ambar: credo sia... Ambar?
Mi butto, come se stessi rispondendo ad una interrogazione... senza aver studiato nulla.
Dtr: si, ma è una cosa che hai sentito dai tuoi amici prima, vero?
Annuisco.
Lui sospira.
Dtr: ok, Ambar... l'unica cosa che devi sapere è che stai bene, ti abbiamo trovata per strada in pessime condizioni ma ora sei qui sana e salva e questo è l'importante
Ambar: ma... la testa mi fa malissimo e non so praticamente nulla...
Dtr: lo so, ed è qui che entrerà in gioco la tua pazienza, vedi... qualcosa ti ha provocato un forte shock e per spiegartelo in modo sintetico la tua mente ha deciso di mettere da parte tutti i ricordi, forse erano cose che ti facevano stare male, cose che ti creavano ansia o stress... sai l'essere umano è contorto e la sua psiche non è da meno
Ambar: quindi... io cosa posso fare?
Dtr: rilassarti e farti aiutare da uno specialista che ho già chiamato e si occuperà del tuo caso
Ambar: o-ok...
La voce mi trema dalla paura.
Mi sento a disagio, non so chi sono o chi erano quei due ragazzi di prima, non so neanche chi ci sia fuori ad aspettarmi, ho una famiglia?
Monica: dottore?
Il medico si volta verso la porta e lo imito.
Dtr: signora Valente, ho finito entrate pure... con voi parlerò dopo!
Lei gli fa un cenno con il capo, mentre lui esce sussurra qualcosa a tutti, dopodiché la  donna entra insieme ad altre due persone.
Alfredo: Ambar...
un anziano si avvicina prendendomi il viso fra le mani.
Ha gli occhi lucidi ed un espressione stanca.
Alfredo: la mia bella nipotina...
Sussurra, accarezzandomi i capelli.
Ambar: s-sei... mio nonno?
Chiedo, incerta.
Alfredo: si
Ambar: e voi, i miei genitori?
Sorrido all'idea ma mi incupisco non appena scuotono il capo.
Monica: noi... siamo i genitori di tua cugina, Luna...
Luna... ma certo è la ragazza che ho trovato qui al mio risveglio.
Ambar: ho un nonno ed una cugina, dove sono i mie genitori?
Li osservo attentamente e dalle loro facce capisco che è una domanda troppo difficile per rispondere così, su due piedi.

Pov's simon

Arrivo fino al giardino dell'ospedale, non posso sfogare la mia rabbia dentro... così sono uscito di corsa dopo aver tirato un pugno allo stipite della porta, in camera di Ambar.
Non ci credo, il destino ci rema completamente contro... dopo tutti i passi che abbiamo fatto per arrivare fino a questo punto!
Sento gli occhi pizzicare, di nuovo... sarà la quinta volta da quando sono sveglio che mi lascio andare alla tristezza.
Luna: Simon!
Riconosco la voce, ma non mi giro neanche.
Simon: voglio stare solo...
La sento avvicinarsi.
Mi poggia una mano sulla spalla.
Simon: luna... ti prego
Non riesco a trattenere un singhiozzo, e quando mi si fionda davanti con quel suo sguardo preoccupato peggiora solo la situazione, non posso più evitare le lacrime.
Simon: perché?
Rimane in silenzio.
Simon: oddio, è surreale non ci credo!
Mi porto una mano alla testa e tiro un po' i capelli.
Simon: cazzo! perché per noi è sempre tutto così difficile?!
urlo, approfittando del fatto che siamo soli.
Luna: Simon... calmati, ti prego...
Cerca di afferrarmi per la manica della felpa ma ritiro il braccio.
Simon: calmarmi?
La guardo.
Simon: dovrei, calmarmi?
Non è abituata a vedermi in questo stato infatti ha un espressione sconvolta.
Simon: come faccio? Ambar non si ricorda di me...
Mi accovaccio a terra, anche se il medico aveva annunciato prima questa possibilità ho sperato fino all'ultimo che si sbagliasse.
Che stupido, l'ho baciata credendo che lei mi avesse riconosciuto ma in realtà quando mi ha chiesto se fossi il suo fidanzato ho percepito il mio cuore spezzarsi in mille minuscoli pezzetti, niente di quello che abbiamo passato è reale per lei...
stringo forte le mani di luna che mi abbraccia mentre piange sulla mia spalla, i nostri singhiozzi si mischiano e desidererei solo tornare indietro di qualche ora, per alzarmi prima della mia biondina, scriverle il buongiorno e fiondarmi a casa sua a farle una sorpresa.

Illuminate my heartUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum