1~New York

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Oggi è il 14 settembre e ciò significa che andrò a New York.

《Svegliati pigrona》urla mia madre, Marìe, dalla cucina.
《Si mamma, scendo》
Salto giù dal letto e vado in bagno con gli occhi ancora socchiusi per via della stanchezza.
Entro in bagno e mi lavo la faccia, ma dopo essermi asciugata con l'asciugamano, mi ritrovo la faccia tutta bianca.
Mi prendo qualche secondo per capire ciò che mi è appena accaduto e poi inizio a sclerare.
《Derek Firenight, che cosa hai combinato?!》 Chiedo sul punto di una crisi isterica.
Scendo in cucina, battendo forte i piedi sul parquet e lo vedo seduto al tavolo, con solo i boxer, a fare colazione e guardare il cellulare.
Gli vado vicino, prendo il latte e glielo rovescio in testa.
《Lyanne, ma che cazzo hai fatto?! Ma porc-》impreca mio fratello.
《Derek, niente parolacce. Ci siamo intesi?》lo rimprovera mia madre, poi punta lo sguardo nella mia direzione《E tu signorina, perché gli hai rovesciato il latte addosso?》
《Mamma, lui ha versato il borotalco sul mio asciugamano e guarda come sono ridotta?》dico, indicando la mia faccia.
《Ma non sono stato io, idiota!》 Urla Derek.
《Si tesoro, ha ragione tuo fratello. Ho rovesciato io il barattolo di borotalco sul tuo asciugamano, ma mi sono dimenticata di cambiartelo, scusami》
Mia madre, Marìe Stendran, è una donna abbastanza alta e magra, con la fissa patologica per la moda, infatti, lavora come Personal Shopper e Style Consulent, in parole povere, aiuta le celebrità a vestirsi bene.
《Mamma, se non dici a questo individuo con troppi peli e solo un paio di boxer a coprirlo di sbrigarsi, giuro che metto in atto la terza guerra mondiale》sclero.
Mia madre lancia una occhiataccia a Derek, che si alza e torna in camera sua per vestirsi.
《Lyanne, che ore sono?》chiede mia madre mentre lava i piatti.
《Sono le 8.30; dov'è Valerio? Dovrebbe essere già quì》
《Non lo so tesoro, prova a chiamarlo》
Ok, devo darmi una calmata.
Vado di sopra, mi vesto in fretta e furia, indossando un paio di jeans bianchi e un maglioncino rosa pastello.
Afferro il mio cellulare dal tavolino vicino alla porta d'ingresso ed esco a fare due passi.
Digito velocemente il numero che ormai so a memoria da 2 anni e il telefono inizia a squillare.
《Ehi, amore; che succede?》sento la voce del mio ragazzo dall'altra parte del telefono.
《Come che succede? Non ti ricordi?》inizio a parlare con calma.
《Non mi ricordo, se magari me lo dici》
《Oggi devo andare a New York e tu dovevi accompagnarmi》dico, calciando un sassolino.
《Oh, ma porco...》
《Valerio...》lo riprendo per la bestemmia che stava per dire.
《...procione, stavo per dire procione; lo giuro》
《Ok, ora va a vestirti. A tra poco amore》chiudo la telefonata.
Vedo la mia altalena in lontananza e mi avvicino.
Mi siedo e inizio a dondolarmi come quando avevo 6 anni.
Penso a tutta la mia vita prima che arrivasse oggi.
La mia famiglia non è molto ricca e di certo mia madre non poteva permettersi di pagare da sola un'università prestigiosa come quella di New York, ma dopo anni di studi e sacrifici, sono riuscita ad ottenere una borsa di studio.
Mio fratello dopo la scomparsa di nostro padre è cambiato totalmente; prima era un bravo ragazzo, aveva una fidanzata, Alisha, e aveva ottimi voti a scuola, adesso invece è pieno di tatuaggi, piercing, e dilatatori alle orecchie.
Mia madre appena l'ha visto per la prima volta, l'ha cacciato di casa, ma poi si è subito pentita, perché non voleva veder andar via anche un figlio e così ha pensato bene di iscriverlo alla mia stessa università in maniera tale che io possa aiutarlo se non dovesse capire qualche argomento.
Sento due mani che mi spigono da dietro l'altalena, ma non posso girarmi se no cado per terra.
《Chi mi sta spingendo?》
La persona alle mie spalle fa fermare l'altalena e mi dà così la possibilità di girarmi.
《Vale》urlo e gli salto addosso, riempiendo il suo bel faccino di baci.
《Amore, sapevo che eri quì》
Sono ad un passo da fuoriuscire dei cuoricini dai miei occhi per la sua tenerezza.
Appena l'ho visto per la prima volta, esattamente 2 anni fa, pensavo che fosse privo di emozioni, forse per la pelle chiara o per i capelli platinati, ma dopo che mi ha chiesto timidamente il numero di telefono l'ho visto sotto un altro punto di vista.
《Sei passato da casa?》
《Si, è tua madre mi ha fatto una bella strigliata, te l'ho già detto che è bipolare?》dice scherzosamente.
《Si, me l'hai già detto. Qualche volta alterna momenti di esuberanza ad altri di calma e tranquillità totale》
Ci prendiamo mano nella mano e ritorniamo a casa, dove troviamo mia madre arrabbiata più che mai.
《Che fine avevi fatto?》 Prende parola.
《Ero al parco》rispondo con nonchalance.
《Ma lo sai che ore sono? Non hai più sei anni perché ti ostini ancora ad andare là?》
Non le rispondo, ma non perché non sappia cosa risponderle, piuttosto perché non capirebbe.
Corro di sopra e afferro la mia borsa.
Ci mettiamo tutti in macchina, Valerio si siede al posto del guidatore, mia madre affianco ed io e mio fratello dietro.
《Che cazzo guardi?》mi risveglia Derek.
《E tu che cazzo parli?》lo imito, ma mezzo secondo dopo mi metto le mani sulla bocca per l'assurdità che ho detto.
Ho 19 anni e non ho mai detto nemmeno una parolaccia, le trovo alquanto volgari ed irritanti.
《Lyanne, cosa hai detto, scusa non ho sentito bene?》la voce di mia madre sembra confusa, ma la sua faccia assomiglia a quella del diavolo in persona.
《Ho detto una parolaccia, va bene? O vuoi che ti ripeta l'intera frase senza censure》parlo con tono sfacciato. Scommetto che che fosse al posto di Derek mi avrebbe mollato un ceffone in piena faccia.
Passano ore tra chiacchiere, discussioni e mazzate prese da parte di Derek.
《Ehi Firenight, sono stanco, facciamo a cambio》chiede Valerio.
Ci fermiamo in una piazzola di sosta e fanno a cambio.
《Finalmente posso stare un po' con te》dice Vale, sedendosi accanto a me.
《Si, piccioncini; però non accoppiatevi, non vorrei ritrovarmi zio a vent'anni》
Che idiota!!!
Durante il viaggio mi addormento e mi risveglio che ho la testa sulle spalle di Vale.
Chissà che viaggio scomodo che ha fatto per colpa della mia testa.
Mancano pochi minuti e siamo a destinazione.
Già incontriamo il traffico di New York e Derek sembra innervosirsi.
《Ecco quì la New York University》 annuncia ad un certo punto mia madre che non ha aperto bocca per tutto il viaggio.
《Io vado a chiedere le vostre camere, voi iniziate a prendere i bagagli dalla macchina》finisce mia madre per poi dirigersi alla reception.
I due ragazzi prendono le valigie e dopo averci comunicato in numero delle nostre stanze, mia madre va con Derek e Valerio viene con me.
104, la mia nuova "casa".
La apro e intravedo la testa di una ragazza dai capelli azzurri.
《É permesso?》chiedo.
《Certo. Piacere io sono la tua nuova compagna di stanza. Mi chiamo Emy Harking; voi siete?》
Questa ragazza parla troppo velocemente ed io sono rimasta a "piacere".
《Il piacere e tutto mio. Io sono Lyanne Firenight e lui è il mio fidanzato, Valerio Candell》
I due si presentano e vedo che Valerio fissa per troppo tempo questa ragazza.
Gli lancio un'occhiataccia e, finalmente, smette di fissarla.
《Candell, ehm?! Hai lo stesso cognome di un mio amico, va be. Da dove venite?》
《Veniamo da una piccola città, non mi aspetto che tu la conosca》risponde Valerio nervosamente.
Sta prendendo troppa confidenza con questa ragazza.
《Amore, io sistemo le cose; tu vuoi andare da mia madre, sicuramente ti starà cercando》dico con una voce più dolce del miele.
《Ok, mi mancherai cucciola》dice e sentiamo dei risolini da parte di Emy.
《Chiamami appena arrivi a casa, Ok?!》
Lui annuisce e mi lascia un bacio a stampo, io, in cambio, lo abbraccio.
Lui esce e io inizio a sistemare le mie cose, partendo dai vestiti.
Qualcuno bussa alla porta e dopo poco viene aperta da un gruppo di ragazzi e ragazze, hanno tutti capelli colorati e tatuaggi; due di loro si siedono sul mio letto e le ragazze su quello di Emy, mentre uno rimane in piedi.
Ha i capelli scuri come la pece e degli occhi di un celeste talmente spento che sembrano grigi.
Non ha né capelli tinti, né tatuaggi, semplicemente è vestito tutto di nero, dalla testa ai piedi.
《Ehi Lyanne, sei quì?》 Chiede una voce a me familiare.
Entra mia madre, aprendo la porta molto lentamente.
Appena entra non posso fare a meno di vedere lo stupore nei suoi occhi.
《Lyanne, puoi venire un attimo fuori, ti devo parlare》
Faccio come mi dice e mi ritrovo in una situazione alquanto esagerata.
《Tu cambi dormitorio, ora. Hai visto che soggetti sono quelli? Far entrare dei maschi nei dormitorio e poi con tutti quei tatuaggi. Non permetterò che anche tu ti rovini come Derek》
《Mamma, stai tranquilla. Lo sai che penserò solo allo studio e poi con una compagna come quella riuscirò a studiare meglio》
Dopo aver tranquillizzato mia madre, la saluto calorosamente se ne va.

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