Capitolo 2

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Sono io, non è possibile, non posso essere io. Sam mi abbraccia e vedo che Sofia incomincia a piangere, io invece resto li, ferma, come se il tempo si fosse fermato nel momento in cui Lindsay ha pronunciato il mio nome. Improvvisamente mi sento afferrare per un braccio, mi giro, un pacificatore mi sta portando sul palco, ritorno in me e lascio il braccio dalla sua presa, andrò dasola al palco. Mi guardo intorno un secondo prima di incamminarmi verso il palco dove Lindsay mi sta sorridendo, salgo per la scalinata e Lindsay mi afferra sorridente -Ecco Liliana Alleyn- dice tutta contenta, poi mi lascia da un lato e si dirige verso il contenitore dei tributi maschi, vi immerge la mano e tira subito fuori un bigliettino, poi lo apre e legge -Luke Frawer- lo conosco, viene in classe con me, non ci siamo mai stati molto simpatici ma mi dispiace comunque per lui. Anche lui è un po sbigottito ma viene subito verso il palco poi Lindsay afferra il braccio ad entrambi e dice -Ecco i tributi del distretto 11!- sempre con il suo tono gioioso, anche se non vedo cosa ci sia da sorridere. Veniamo poi scortati in camere diverse, dopo pochi minuti entrano i miei genitori, mi abbracciano e vedo che mia madre piange, non so come consolarli, è una cosa impossibile dal momento che anche mia sorella è morta così, poi mia madre si asciuga le lacrime e mi dice -Prova a vincere- non voglio essere troppo dura, perché so che non c'è la farò mai, ma voglio comunque dargli una speranza -Ci proverò- gli rispondo cercando il tono più speranzoso che ho. Poi mi abbracciano entrambi ed escono, dopo poco la porta si riapre ed entra Sam, mi abbraccia come ha fatto prima. Sam non è tipa da frignare per una cosa così, invece mi consegna un bracciale in legno con al centro inciso un albero, e poi il mio nome -Lo fatto io, volevo dartelo al tuo compleanno- mi dice -è bellissimo- gli rispondo in tutta sincerità, so che i tributi possono portare con loro un portafortuna del loro distretto, ed io avrò questo. Poi Sam mi abbraccia un altra volta ed esce. Dopo poco entra Sofia, e anche lei mi abbraccia, poi inizia a piangere e passo il resto del tempo a consolarla, è strano dal momento che dovrebbe essere lei a consolarmi, infondo sono io che sto andando verso una morte certa. Dopo essere uscita anche Sofia non entra più nessuno e mi concedo qualche minuto per pensare. So che non vincerò mai, ma comunque potrei provarci, per la mia famiglia, per mia sorella che è morta. Ci proverò, ma non voglio sperarci troppo, sono sempre stata piuttosto pessimista, osservo ancora un po il braccialetto regalatomi da Sam, mi piace davvero tanto, spero di poterlo portare anche se sono certa che potrò, infondo è solo un pezzo di legno.

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