Ruin - CrissColfer

Chris Colfer

<<Ma vuoi sapere una cosa, Darren?>> esclamo con rabbia. Vedo Darren deglutire a vuoto, non si aspettava che lo attaccassi con questo discorso che, purtroppo per lui, non è ancora finito. Anni e anni di sofferenza e dolore, con lui che mi ignorava, che ignorava quello che c'era tra noi, e adesso, che finalmente posso sfogarmi e lasciare che le parole a lungo trattenute escano dalla mia bocca liberamente, non mi limiterò certo a quelle quattro frasi che gli ho appena detto. Eh no caro Darren, adesso te la faccio vedere io!

<<Vuoi sapere perché mi allontano mentre tu cerchi di "riallacciare i rapporti"? Lo vuoi sapere?! Forse perché io non li voglio riallacciare, ok? Forse perché, con tutto il male che mi hai fatto, non voglio più avere niente a che fare con te! E adesso probabilmente ti starai chiedendo "E allora com'è che sto povero fesso si è presentato al mio matrimonio, dato che non ne vuole più sapere di me?", ma ho una risposta anche per questo: pensavo che vederti finalmente sposato con quella cavalla di Mia->> un singhiozzo traditore esce dalle mie labbra e mi costringe a fermarmi. Non mi sono neanche accorto di stare piangendo.

Ignoro volutamente l'occhiataccia da parte di Darren al mio commento sulla sua futura moglie e continuo. <<-pensavo che avrei messo una fine a tutto questo. Che vedendoti sposato quelle maledette speranze che un giorno saresti tornato da me sarebbero sparite come hanno fatto tutte le altre. Che avrei messo finalmente un punto a quel periodo troppo articolato e sconnesso che mi perseguita da anni. Che avrei trovato l'ultima buona ragione, l'unica che ancora mi mancava, per lasciarti perdere e cambiare pagina>>.

Delle lacrime iniziano a solcare le sue bellissime guance e non oso nemmeno guardare i suoi occhi, che sono ormai diventati scuri e opachi, e non dorati e brillanti come prima. Osservo solo la sua bocca, che si apre e chiude più volte, la sua mascella che trema e il pomo d'Adamo che si abbassa e rialza in continuazione. Non riesce a parlare. E come potrebbe? Neanche io riuscirei a rispondermi dopo questo discorso.

<<Ma come puoi pensare che passi oltre, che giri pagina, dopo quel bacio?>>

E nei suoi occhi leggo qualcosa. Non è tristezza e rammarico, quelli c'erano già. Non è paura che io divulghi tutto ciò, non è neanche rabbia, è...consapevolezza. Quel tipo di consapevolezza nel quale tu non ammetti, ma allo stesso tempo non neghi, ciò che l'altro sta dicendo. Te ne stai lì, consapevole di quel che hai fatto, consapevole di non poter rimediare, consapevole di non poter tornare indietro e ricominciare tutto d'accapo, consapevole del dolore che hai recato. Sei solo e soltanto consapevole.

<<Come puoi solo pensare di far tornare tutto come prima? Volevi davvero riallacciare i rapporti dopo quel bacio? O magari dopo tutti gli altri?>>

Addio consapevolezza, e benvenuti terrore, tristezza, rammarico e tutta l'allegra compagnia.

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<<Ciao Lea!>> dissi rivolgendomi a quest'ultima facendo segno con la mano. Non feci neanche in tempo a voltarmi e girare l'angolo degli Studios, che due mani calde e forti mi afferrarono e mi spinsero contro la parete. Subito due labbra calde si poggiarono sulle mie e un dolce profumo invase le mie narici. Saprei riconoscere quel profumo ovunque. E' il profumo di Darren.

Le sue mani strinsero i miei fianchi, mentre cambiava angolatura per approfondire di più il bacio. Le mie mani si fecero strada, accarezzandogli dapprima le spalle, e salendo fino alla sua nuca e iniziarono ad accarezzare i corti capelli sulla base del collo di Dare.

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Mi staccai da lui con un umido schiocco. Prendemmo fiato per qualche secondo, senza mai smettere di guardarci, le nostre fronti a contatto. Certo, non pensavo che invitarlo da me per pranzo volesse dire passare tutto il tempo a pomiciare! Ma quel che facevamo mi piaceva molto di più. Le sue labbra si impossessarono delle mie con passione, la sua lingua si fece spazio nella mia bocca senza chiedere il permesso, accarezzandomi il palato e ogni spazio riuscisse a trovare.