«Jeremy, tra non molto arriverà Cassie quindi vedi di non venire in camera mia a rompere i coglioni, intesi?», all'improvviso Mavis sbraitò quelle parole, picchiando con forza i pugni contro la porta della camera di Jeremy, facendomi sobbalzare sul letto e quasi cadere per lo spavento. Mentre Jeremy staccò semplicemente la bocca dal mio collo e fissò con un cipiglio la porta della sua camera.

Nessuno dei due si era accorto che Mavis fosse entrata in casa.

«Va bene, testa di cazzo. Ora levati dalle palle che sono occupato!», sbraitò in risposta il mio ragazzo.

Emisi una leggera risata, che andai a soffocare appoggiando una mia mano sulla bocca, mentre Jeremy alzò gli occhi al cielo e sbuffò pesantemente.

Lentamente scivolai giù dal letto, così da evitare di emettere troppi rumori e gattonai sino ad un mobiletto, ove Jeremy aveva appoggiato di tutto. Da i libri di scuola, a i DVD di film che solo a lui piacevano o a strani album che ero curiosa di guardare.

Lo sfilai dal mobiletto di legno scuro poi tornai sul letto da Jeremy che mi fissò con curiosità, mostrandomi un sorriso sghembo.

Ridacchiai, «Posso guardarlo?»

Lui annuì, avvolgendo un braccio intorno alla mia vita per poi trascinarmi verso di sé, così da farmi scontrare con la schiena contro il suo petto e infine appoggiò la sua testa sulla mia spalla, lasciandomi un piccolo bacio che mi fece rabbrividire.

Aprii con entusiasmo l'album che scoprii essere pieno di fotografie di Jeremy da bambino. Sorrisi addolcita, quando nella prima pagina dell'album vidi una sua foto tenerissima. C'era Jeremy che avrà avuto si o no un anno e dormiva beatamente sul fasciatoio con solo il pannolino indosso.

«Ma quanto eri tenero!», esclamai con una vocina tenera, indicando la foto che tanto mi piaceva.

Jeremy mi baciò una guancia che divenne subito più rossa, «Lo sono anche ora.»

Ridacchiai sommessamente poi gli diedi un pizzicotto su una guancia che lo fece grugnire leggermente. «Secondo me lo eri di più da piccolo», gli feci la linguaccia.

Lui mi strinse contro il suo petto, incominciando a riempirmi di baci il collo e la spalla lasciata scoperta dalla maglia a scollo Bardot che indossavo e facendomi venire i brividi in tutto il corpo.

«Gira l'album e guarda le altre foto», mi sussurrò con dolcezza all'orecchio.

Lo feci e quando riaprii l'album fotografico, i miei occhi divennero subito lucidi. Attaccate alla prima pagina dell'album c'erano mie foto di quando avevo più o meno dodici anni.

E non potevo crederci. Jeremy aveva conservato delle mie foto per creare un piccolo album su di me.

Sfogliai lentamente l'album, trattenendo con prepotenza le lacrime poi mi soffermai su una mia fotografia e lì avevo sicuramente quindici anni, ovvero era una mia foto dell'anno scorso che mi doveva aver scattato di nascosto poiché io non l'avevo mai vista.

C'ero io ― ovviamente ― ed ero in costume da bagno nella piscina comunale della cittadina.

Indossavo un top nero e mi stavo legando i capelli con una bandana blu, guardando verso il basso con la bocca socchiusa mentre alle mie spalle Mavis gesticolava e proprio per quello, la sua figura era venuta sfocata.

«E questa da dove salta fuori?», gli domandai con stupore.

Ero io; non poteva essere altrimenti. Riconoscevo perfettamente il mio tatuaggio dell'infinito sul polso e poi alle mie spalle era sicuramente Mavis quindi quando diavolo l'aveva scattata?

Lui scrutò prima la foto e poi me, senza però dir nulla. Sapevo che lo stava facendo a posta per creare "suspance", ma io volevo sapere quando l'aveva scattata!

«L'anno scorso durante una giornata di inizio luglio. Ero lì con Morgan e James e be', quando ti ho vista non ho resistito e te l'ho scattata. Eri stupenda con quel costume e i capelli legati in quella bandana che sono quasi certo di avertela regalata io.»

Mi baciò una guancia dopo aver finito di parlare poi mi strinse forte a sé ed io mi lasciai cullare dal suo calore e dalle sue continue carezze.

Dio, ero in Paradiso con Jeremy.

«Ti ho sempre guardata Mary e so che anche tu come me sei stata con altri ragazzi, ma è giusto così. Io facevo il coglione con te e poi tu eri libera di andare con chi volevi mentre ora no perché sei la mia ragazza e io, ti giuro, non andrò con nessun'altra perché mi basti tu, amore mio.»

«Ti spezzo tutte le osse se vai con un'altra ragazza, lo sai vero questo?», feci intrecciare le mie dita con le sue distese su una mia coscia poi lentamente incominciai a stringergliele per fargli del male e capire che non doveva assolutamente provarci.

Lui mugugnò dal dolore poi annuì tra i miei capelli, ove poi ci depositò un lungo bacio, «Non succederà. È una promessa, amore.»

Falling for a ChallangeWhere stories live. Discover now