Caro Eliah,
Caro Eliah,
Caro Eliah,
Mi manchi Eliah, tu e le tue manine. Quel foglio stropicciato dopo l'esame sta ancora li' nel tuo cassetto. Sono anni ormai che non ci vediamo piu', ma io ti sento. Chissa' cosa fai adesso, amico mio? Raccogli ancora insetti? Vuoi ancora un fratellino? Mi vuoi ancora bene? Sappi che io te ne voglio di piu'.
Mi mancano le passeggiate con te per le strade di giorno e di sera. Quel tuo nasino, piu' bello di profilo come usavi ripetere, pero' dalla mia altezza avevo l'angolo perfetto da dove si vedeva quanto era adorabile specialmente accostato dalle tue sopracciglia castanee che non riescono ad essere minacciose.
Avevi promesso che mi avresti scritto perche' al telefono avresti pianto. Sei sempre stato un piagnucolone; la tua prima lettera era infossata da lacrimoni. Aprendola ti ho immaginato appoggiato sulle ginocchia davanti al letto come quando se pregassi. cercavi di stirare il foglio indomabile sul piumone perturbato delle tue emozioni. Hai tracciato cara Mira, con la erre simile a una vu' poi dimenticandoti della virgola ha forato la prima riga. Pian piano stampavi le letterine, impastavi quello che mi volevi dire alle lacrimucce.
La tua seconda lettera era piu' chiara ed enigmatica allo stesso tempo come solo tu sai esserlo. Era composta da tre parole firmate dal tuo nome:
mi manchi tu
Eliah
Caro Eliah, scrivimi.
Con amore Mira.
