capitolo uno

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Non saprei dire di preciso come sia successo, ma non è certo accaduto per caso.
Non c'è stata un'accecante passione, che ha oscurato tutto il resto, e neanche un incontro di sguardi fuggitivi, che si sono incontrati e mai abbandonati.
Ci siamo frequentati e basta.

Ai tempi ero al mio primo anno del liceo che frequento, "Hogwarts", così si chiama. Prendo sempre la stazione di King's Cross per arrivarci. Al binario 9 c'è il treno, che mi porta a scuola.

Abito lontano da scuola, in una stravagante casa di campagna, e siccome lo stesso liceo si trovi un po' fuori da Londra devo prendere il treno ogni giorno. In genere sono con mio fratello, Ron, un anno più grande di me.

Lo adoro, con quei capelli rossicci, più chiari dei miei, gli occhi azzurri, splendenti, e i denti bianchissimi. È alto, ma anche robusto, e stare fra le sue braccia è bellissimo, mi fa sentire protetta. Ma io non gliel'ho mai detto, sono una persona così femminista e autoritaria che soltanto ammetere che mi sento al sicuro abbracciata ad un uomo sarebbe un segno di debolezza.
Fatto sta che io quella mattina ero sola.

Ron doveva avere qualcosa, tipo un mal di stomaco, credo. In realtà era solo il compito di calcolo.

Draco Malfoy era in piedi davanti alla stazione del treno che ero solito prendere. Una novità, mai visto lui o uno così prendere il treno.

Draco era una di quelle persone che a scuola sono popolari senza un motivo in particolare. Erano soltanto conosciuti.

Con lo studio andava bene, ma non eccelleva. Nonostante ci provasse, lo sport non era davvero il suo campo, e nemmeno la banda e le lezioni di musica scolastiche lo avevano mai coinvolto davvero.

Draco era un bel ragazzo, questo c'era da dire. Occhi verdi, capelli belli, biondi, chiari. Cagionevole, come se anche uno sbuffo di vento potesse cambiarlo, potesse mutarlo.

Era uno silenzioso, di quei tempi. Il primo anno, invece, si era fatto una brutta fama di ragazzo arrogante e idiota, del tipo che risponde ai professori per ogni singolo richiamo o che tratta esattamente come vuole chi si trova davanti. Probabilmente era questo il motivo per cui era stranamente conosciuto.
Di quei tempi, però, non era così.

Draco Malfoy, di quei tempi, era un ragazzo diverso, e ammetto che un po' tutti lo avevano notato.

Parlava sempre piano, era meno aggressivo e non ribatteva ad ogni cosa che gli dicessero.

Era un ragazzo come un altro.

In realtà, io sapevo il motivo. E, probabilmente, soltanto io lo sapevo.

Narcissa Malfoy, madre di Draco e moglie di Lucius Malfoy, stava poco bene.

La famiglia Malfoy era un'antica casta molto ricca e di nobili origini, e tutti questi caratteri si rispecchiano nei suoi membri, tranne per un piccolo dettaglio: erano tutti dei bastardi arroganti e poco rispettosi.

Narcissa, quindi, iniziava ad avere una salute sempre più debole.
Me lo aveva detto mio padre, Arthur, una volta a tavola.

Era stata ricoverata all'ospedale in cui lavorava e ci aveva chiesto di essere gentili con Draco, e che avremmo potuto provare ad avvicinarci a lui. Mio padre e il suo in realtà si odiano, ma aveva capito la situazione.

Questo mi aveva fatto capire che le cose stavano peggio di quanto si potesse dire, ma Ron non aveva certo acconsentito a quella proposta. È una persona gentile, amabile, ma se gli avessero chiesto quale fosse la persona che odiasse di più al mondo avrebbe certo detto, senza neanche pensarci, il nome del ragazzo già citato.

Quel mattino, quindi, era alla stazione di King's Cross, alle sette e mezzo. Aveva un cappotto nero, lungo, e a vedermi quasi sorrise, come se gli fosse scappato.

Stranamente, appena fermatami davanti a lui, la situazione mi era parsa così semplice. Doveva esserci un vero motivo se il giovane e ricco Malfoy prendesse il treno per andare a scuola. Sicuramente i genitori non avevano potuto accompagnarlo, e se non c'erano entrambi una tetra eventualità mi si era fatta vivida. Che Narcissa fosse stata ricoverata ancora?

«Buongiorno, piacere, Ginny.»
«Ciao, sono Draco Malfoy, Draco.»

La sua mano era fredda, gelida.

Ci eravamo presentati, quasi senza motivo, ma una cosa l'avevo capita.
Quel ragazzo aveva bisogno di una mano, e io sarei stata gentile con lui.

Spazio autore.
Questo è il primo vero capitolo, sono 700 parole circa, spero vi piaccia.
Inizia così la storia di Ginny e Draco.
Che ne pensate?
Cosa pensate che abbia Narcissa?
Come credere che andrà avanti la storia?
Fatemelo sapere, spero che la storia vi piaccia.
Al prossimo capitolo,.
//jo.

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