Capitolo 1.

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Non ho mai pensato molto alla morte, la sola idea mi creava un fastidio che poche cose riescono a tirare fuori. Ma avrei preferito morire piuttosto che assistere a questo...Dio ti prego fa che si salvi....

New York, 15 settembre 2016.

Pioveva come se il cielo stesse per cedere sfinito e non aveva nessuna intenzione di smettere "bel modo di cominciare il nuovo college, grande" pensai. Già, mi ero trasferita da poco nella maestosa New York dall'Italia, lì il tempo non è così terribile a settembre, sarà un segno? Scivolai giù dal letto, erano le 05:28 "decisamente troppo presto " constatai.

Ma stranamente la voglia di dormire era andata a farsi benedire così andai in cucina a rovistare in frigo, non che avessi molta fame ma quando sono annoiata o semplicemente non so cosa fare mangio.

Così visto e considerato che dormire era fuori discussione, mi sedetti sul ripiano nella finestra a guardare il bellissimo panorama di una città stupenda, illuminata da lampi e bagnata da una violenta pioggia.

La mia mente vagò al mio ultimo primo giorno di scuola, venivo da Palermo, in Sicilia e lì avevo quasi completato gli studi per la mia laurea in economia, mi mancava l'ultimo anno ma arrivò una lettera che mi informava della vincita di una borsa di studio in una prestigiosa università di New York, così decisi di laurearmi qui e fare l'ultimo anno nella città dei miei sogni, fantastico vero?

Improvvisamente lo schermo del mio telefono si illuminò per un messaggio :"lo so che sei sveglia e che probabilmente stai guardando la pioggia, non farti venire troppe ansie, andrà tutto a meraviglia❤" era Federica, eravamo migliori amiche da così tanto tempo che ormai ci consideravamo sorelle "quasi" di sangue.

Anni fa stava così male da diventare irriconoscibile, le serviva un trapianto di midollo e dopo vari test scoprimmo che io ero compatibile, così senza pensarci due volte lo feci.
Lei si riprese e io mi sentii la persona più felice del mondo.

Ricordando mi accorsi di stare sorridendo, guardai il messaggio ma non le risposi, non volevo si preoccupasse e inoltre volevo farle credere di stare dormendo. Ma lei mi mandò una foto della sua faccia con tanto di smorfia a castoro e io le risposi "Dio fede, smettila o mi farai venire un colpo, sei terrificante".

Anche lei aveva deciso di finire gli studi qui ma prese casa con i genitori che ovviamente mi inviarono a stare da solo ma rifiutai, volevo un posto tutto mio.
Finalmente erano le 08:00 e mi incamminai verso l'università, arrivata lì trovai subito David il mio ragazzo, Madonna ma quanto può essere bello? Alto, ben palestrato, occhi verdi brillanti e capelli biondi insomma il classico figo che ti rapisce il cuore.

Si accorse che stavo arrivando e mi venne incontro <<Ehi bel finanziere!>> Odiavo quel nomignolo ma la sua faccia era buffissima, con un sopracciglio alzato, un mezzo sorriso e un'espressione tutt'altro che sexy.

<<Ehi bei bicipiti>> dissi sorridendo, lui sorrise a sua volta ed evidenziò notevolmente i suoi muscoli, come se ce ne fosse bisogno <<ma chi io? mi lusinga signorina>> rispose scherzando, poco dopo si avvicinò e mi diede un leggero bacio sulle labbra. Andammo verso il gruppo di ragazzi che era con David prima del mio arrivo e lui mi presentò a loro <<ragazzi, lei è Stefania, la mia ragazza, studierà con noi quest'anno>>.

Il gruppo era formato da 4 ragazze e 6 ragazzi e tutti mi salutarono gentilmente, una di loro disse <<e così tu sei la famosa Stefania eh? menomale che sei arrivata David non la piantava più di parlare di te!>> disse ridendo, tutti gli altri confermarono quello che la ragazza disse e David imbronciato rispose << Emily dai! Non è assolutamente vero!>> ma c'era un notevole disaccordo.

<<Non sai stare senza di me eheheh, comunque vi prego, chiamatemi semplicemente Steph>>. passarono circa 5 minuti quando ci accorsimo di dover entrare, l'ingresso era ampio e luminoso, con pavimenti in marmo grigio e subito si intravedevano i classici armadietti appesi al muro in stile americano, ero molto emozionata, cercai il mio, presi un foglio dalla tasca e lessi il numero 260, mi avviai alla ricerca e dopo essermi quasi persa grazie al mio infallibile senso di ricerca e orientamento finalmente lo trovai.

Guardai l'orario delle mie lezioni e vidi che mi aspettava matematica ''beh poteva andare peggio come prima ora'' ma dovevo essere in classe entro 2 minuti per arrivare in orario e nel panico mi fiondai nei corridoi.

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