capitolo 28

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Summer
Ormai io, Daisy, Queen e Logan siamo un quartetto, stiamo sempre insieme.

Siamo tutti un gruppetto di migliori amici, ma Logan lo è di più con me.

Forse perché sono la prima con cui ha parlato, o forse perché siamo simili.

Abbiamo gli stessi gusti in fatto di giochi, e come dice lui 'sembro un maschio'.

Lo dicono anche Daisy e Queen, perché sono molto diversa da loro. Daisy è semplice, è femminile mentre Queen, come dice il suo nome, sembra una regina. È super femminile, è elegante e delicata nei modi di fare. Abbiamo però tutte e tre un carattere forte.

"Ciao Logan" dico salutando il mio migliore amico con la mano, quando raggiungo papà.

"Ciao Sum" mi sorride e mi saluta con la mano anche lui, facendo spuntare le due fossette sulle guance. Mi piacciono le sue fossette.

"Papà!" mi giro verso mio papà e gli corro incontro, e lui mi prende subito in braccio.

"Piccola" mi sorride e mi bacia una guancia "Com'è andata a scuola?"

"Bene" dico sorridendo "C'è sempre quella rompiscatole di Lucrezia che mi dà fastidio, però bene"

"Amore, cosa sono queste parole?" mi rimprovera lui, ma vedo anche una scintilla di divertimento nei suoi occhi.

"Scusa" dico baciandogli la guancia, e sento sulla pelle quel filo di barba che si rade ogni mattina.

Lucrezia è una mia compagna di classe, fastidiosa e arrogante. Mi ha preso di mira perché i miei genitori sono famosi. Ma non ci faccio tanto caso. Ci litigo a scuola, ma non le do tanta importanza.

"Tu non rispondere alle provocazioni di Lucrezia, e non imparare brutte parole" dice papà divertito, ed io sorrido, annuendo.

In macchina mi metto a cantare le canzoni che passano in radio, e papà fa lo stesso.

Appena arriviamo a casa, vedo mamma in salone, con una bambina in braccio.

Vedo papà confuso, come me, e mamma gli fa cenno di raggiungerlo nella loro camera per parlare.

"Amore, vai a giocare in camera tua, tra poco ti faccio la merenda" mi dice mamma, baciandomi la fronte.

Vorrei chiederle della bambina, ma mi limito ad annuire ed entrare nella mia cameretta.

Kate
"Chi è?" mi chiede Federico, riferendosi alla bambina di qualche mese che ho tra le braccia.

Sospiro, ed inizio a spiegargli.

"Stamattina un uomo ha suonato a casa, ed aveva lei e un'altra bambina, di qualche anno" spiego "È un amico di famiglia che non vedo da chissà quanti anni, e mi ha spiegato che da quando la moglie l'ha lasciato ed è scappata di casa, ha perso tutto. Lei aveva dei conti da saldare, che però ha lasciato al marito. Lui poi da quel periodo ha iniziato a drogarsi e bere, ma un giorno ha deciso di voler chiudersi in un centro di riabilitazione, e non può portarsi le bambine con sé. Mi ha chiesto di tenere lei con noi, fino a quando non si sarà ripreso del tutto, perché ha capito che non può crescere due figlie in quelle condizioni. Ho accettato, perché volevo aiutarlo e perché non volevo che la bambina crescesse in un certo modo. L'altra bambina l'ha portata da un'altra famiglia"

Federico mi ascolta attentamente, senza togliermi gli occhi di dosso.

"Lo so, dovevo confrontarmi prima con te, ma..." inizio a dire per paura della sua reazione, ma lui mi interrompe.

Summer - Benji e FedeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora