C.3

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I due ragazzi avevano passato la sera a guardare i video di Newt. Di quelli riguarda Aria ne saltarono un po'.
Non si fece in fin dei conti così tanti problemi. In quel momento non voleva più sapere ciò che la riguardava dopo quel video.
Janson. Perché era li?
Non aveva senso che lui fosse li.
Si conoscevano? Chi mai poteva essere per lei?
Un allenatore? Un medico?
Non lo sapeva, non ne aveva la ben che minima idea.
-Hai fame?- chiese Newt davanti a lei. Sembrava avesse uno sguardo preoccupato. Aveva capito che qualcosa in lei non andava.
In silenzio Aria le passò il vassoio ancora pieno di cibo facendolo strisciare sul tavolo.
-Devi magiare...- disse Minho seduta accanto a lei mentre guardava il suo cibo
-Non riesco- rispose in modo freddo guardandosi poi attorno.
Janson entrò nella sala come il giorno precedente, chiamando sempre più persone, per poi ritornare da dove era venuto.
Aria d Thomas si guardarono, per poi alzarsi e camminare verso i ragazzi che stavano uscendo.
Erano perseveranti, non volevano smettere di tentare.
-Voi non siete stati chiamati- disse una guardia diversa da quella che vi era il giorno prima.
-Guardi, ci mettiamo solo un secondo- disse la ragazza tranquilla facendo due passi in avanti, ma venne spintonata via.
Fecero finta di nulla ma poi Thomas iniziò a correre, saltando per poter raggiungere il corridoio, ma le due guardie lo spinsero ancor più forte facendolo cadere sulla ragazza alle sue spalle.
Per fortuna venne sorretta dalle mani di Newt, che si era avvicinato asssieme a Minho per cercare si calmare la situazione.
Il moro passò alla ragazza un tesserino di plastica che prontamente, mise in una tasca dei pantaloni.
-Thomas! Pensavo di potermi fidare- disse Janson correndo verso di noi dato che aveva sentito il trambusto che si era creato.
Posò poi il suo sguardo sulla ragazza. Aveva capito anche lui che c'era qualcosa che non andava in lei. Sembrava stranita da lui.
-Beh, penso di dover ricorrere ad un metodo che non amo particolarmente- disse l'uomo serio, per poi ordinare a delle guardie di portare i ragazzi nella loro camerata, chiudendoli dentro.
-Ben fatto amico!- disse Newt a Thomas con un espressione abbastanza stizzita.
-Newt...ti prego credi a me- disse Aria guardando il biondo ed avvicinandosi a lui
-qua la situazione non mi piace-
-Loro ci hanno dato dei vestiti. Un tetto. Del cibo. Tutto cio che non avevamo la fuori. Non possono essere così cattivi come dite- quasi si arrabbiò incrociando poi le braccia.
Un rumore improvviso fece volgere l'attenzione di tutti i ragazzi ad una grata sotto ad un letto, da cui uscì un ragazzo.
Lo stesso che Aria e Mimho avevano notato cenare sempre da solo.
La ragazza e Thomas si guardarono a vicenda, capendo subito le intenzioni dell'altro.
Entrambi seguirono il ragazzo dentro alcuni condotti, che terminavano su di una grata. Una volta aperta e calati da essa, lasciava il libero passaggio su un lungo corridoio.
Messi i piedi a terra, Aria si piegò a terra tenendosi la gamba con il tutore.
-Che le succede ora?-
Chiede il ragazzo guardando Thomas ed Aria.
-Tutto ok...tranquilli-
Dice sussurrando aiutata ad alzarsi da Thomas.
Una volta in piedi senza problemi, i ragazzi si guardarono attorno vedendo il corridoio vuoto, così, passando il tesserino rubato alla guardia a Thomas, riuscirono ad aprire una porta elettronica sigillata.
Una volta all'interno Aria rimase letteralmente senza parole. Un brivido la percorse da testa a piedi e delle parole strozzate le uscirono dalla bocca.
Tutta la stanza era piena di persone appese a strani macchinari, diversi tubi erano collegati alla figure ed una mascherina copriva naso e bocca di ragazzi e ragazze.
-Vedi Teresa?- chiese la ragazza a Thomas che si diresse verso una ragazza, che si rivelò essere invece un'amica dell'altro ragazzo.
Aria camminava tra i corpi, scorgendone uno più piccolo degli altri.
Da lontano sembrava un corpo esile e di statura molto più piccola rispetto a tutti gli altri.
Aumentò il passo, prima camminando, fino a correre zoppicando. Si bloccò davanti a quella piccola figura.
Una lacrima scese sulla guancia di Aria, cadendo sulla sua maglietta azzurra.
I capelli corti della piccola figura coprivano una parte del suo piccolo viso chino.
Sophia.
Il cuore di Aria perse diversi battiti, il suo respiro si fermò, e le gambe iniziarono a tremare.
Prese le sue mani fredde, ma in cuor suo le sentiva appena tiepidi, ed in silenzio iniziò a piangere.
-Aria perché stai...oh- si avvicinò Thomas.
-È morta?- chiese lei piangendo ma non guardando ne la piccola, ne il ragazzo.
-Non lo so- mise una mano sulla spalla di Aria prima che il rumore di una porta li allarmò.
Il ragazzo prese per mano Aria trascinandola dietro ad una colonna e bloccandola contro il suo corpo.
Lei rimase letteralmente pietrificata, sia dalle braccia di Thomas che la circondavano, sia dal corpo appeso di Flora.
Prese un enorme respiro cercando di non avere un attacco di panico e trattenendo le lacrime, vide Janson camminare verso uno strano schermo e parlare con una donna.
La stessa donna del video che videro scappati dal labirinto.
Dopo pochi minuti, l'uomo s offrì di "proporre" l'ultimo gruppo di arrivati, uccidendoli senza "fargli sentire dolore".
Oramai era chiaro che erano fregati.
Non ci sarebbe stato nessun posto "felice" ed "allegro" dietro a quelle porte.
Non ci sarebbe stato nessun lieto fine.
Se non sono morti nel labirinto, lo sarebbero stati li. Ora!
Una volta che Janson si allontanò i ragazzi ne approfittarono per tornare alla loro camerata, ripercorrendo i condotti.
Strisciavano velocemente e con difficoltà. Il ginocchio di Aria e la foga del momento la stavano destabilizzando troppo.
Essendo la prima della fila, con un colpo spostò poco delicatamente la grata, uscendo fuori e prendendo dei materassi aiutata da Thomas.
-Cosa succede?!- chiese Newt allarmato vedendo l'espressione dei tre ragazzi.
-Ava, la W.I.C.K.E.D, Sophia, Flora...- disse Aria tenendo il materasso in modo che Thomas riuscisse a bloccarlo sulla porta.
-Cosa hai visto!- il biondo si avvicinò allarmato alla ragazza.
-Ci vogliono uccidere!- disse quasi piangendo ripensando poi alla piccola Sophia.
-Cosa?!- disse Minho.
-Andiamo via da qua!- esclamò Arianentrando di nuovo nel condotto seguita dai ragazzi.
Uscirono di nuovo nello stesso corridoio, iniziando a correre e sperando di raggiungere un uscita al più presto.
Correva seguita da Newt e Minho verso un piccolo corridoio bianco, dove però dovettero bloccarsi davanti ad una donna con un camice.
La donna guardò i ragazzi sorpresa più che mai.
-Cosa ci fate qua?- disse allarmata per poi guardare la ragazza da testa a piedi.
-Aria?- disse sorpresa.
-Su andiamo!- disse la ragazza con un tono freddo, iniziando a spingerla per un corridoio, verso delle stanze chiuse a chiave.
La donna tirò fuori da una tasca bianca una tessera magnetica ed aprì la porta.
Thomas entrò violentemente dalla porta, mentre gli altri ragazzi allontanavano i dottori  immobilizzandoli in un angolo della stanza.
-Aria cosa stai facendo...- disse la donna sospirando.
-Per favore, zitta- disse lei prima di venir sorpresa da il rumore di alcune guardie che cercavano di entrare nella stanza.
In quella stanza vi era Teresa sdraiata su un lettino, e sembrava quasi addormentata
Thomas e Newt sfondarono un vetro con uno sgabello scavalcandolo.
-Presto Aria!- disse Newt allungando le braccia verso di lei.
Si avvicinai a lui che la aiutò a sorpassare il vetro, ed una volta che anche Teresa mise i piedi a terra aiutata da Thomas, iniziarono a correre.
Aria prese per mano la ragazza dato che si stava allontanando dal gruppo, fino a quando non si dovettero bloccare davanti a due guardie.
Minho, una volta che colpì e fece svenire le guardie, lanciò una delle loro armi alla ragazza prima di riprendere a correre.
Svoltarono altri due corridoi prima di ritrovarsi davanti ad un portellone chiuso.
-Apritelo, ci penso io- disse Aria sicura impugnando la sua arma e girandosi verso le guardie e Janson.
-Aria, non vuoi veramente sparare!- disse cauto l'uomo alzando le mani in segno di resa e facendo un passo in avanti.
La ragazza puntò l arma in alto e permette il grilletto due volte.
-Ripetilo!- disse continuando ad avanzare verso di lui lentamente.
-Tu hai ucciso Sophia!- continuò con le lacrime agli occhi.
-È stato un male necessario!- disse sicuro avanzando di un paio di passi anche lui.
-TU L'HAI UCCISA!- gridò facendo sgorgare fiumi di lacrime dai suoi occhi -io le volevo bene!- continuò.
-È sempre stato un problema quella bambina. Fin dagli inizi!- disse abbassando le mani.
-Tu non la conoscevi!- urlò con la rabbia che le ribolliva nelle vene.
-Aria, tu non hai ricordi di lei. Fidati di me- Disse serio tutto d'un tratto.
-Fidati di tuo padre- abbassò le mani
La ragazza sentì la porta a diversi metri da lei aprirsi, e tutti i ragazzi iniziarono ad urlare il suo nome.
Padre?
No.
Non è possibile.
La porta alle sue spalle iniziò a chiudersi, cosi con una scarica di proiettili iniziò a distrarre il gruppo di persone e a correre come non mai.
Vi prego gambe, non traditela ira ora.
La porta era chiusa quasi del tutto quando si buttai a terra strisciando e riuscendo ad arrivare dall'altra parte del portellone.
Fu veramente al pelo, dato che lei stessa battè un polso sul portellone che era a pochi centimetri da terra, provocandosi un gran dolore.
Minho la alzò da terra, e tutti i suoi capelli si spostarono con un movimento fulmineo davanti al viso.
Li spostò e guardò il viso dell'uomo bloccato dietro il portellone, prendendo con una mano il poso.
Sorrise malignamente prima di alzare il dito medio verso di lui, e continuare a scappare.

Maze Runner La Fuga - AriaWhere stories live. Discover now