Damien Farrouch

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Mi risveglio con la vista annebbiata e il respiro pesante. Osservo il pavimento, mentre il sangue mi gocciola dalla fronte e va a formare piccole chiazze rossastre sulle mattonelle bianche.

Dove mi hanno portato? Cerco di alzarmi, ma sono legato ad una sedia. Saldamente.

Alzo lo sguardo, e il candore delle pareti e la luce mi accecano per un istante. Sbatto le palpebre e metto a fuoco con fatica un crucco bastardo, seduto su un tavolo di legno, al centro della stanza luminosa e intonacata. E' mezzo stempiato, e indossa il camicione nero delle SS. Mi osserva silenzioso, mentre si fuma tranquillo la sua sigaretta. Il suo compare, grosso come un fottuto orso, se ne sta dritto impalato sulla porta in fondo alla saletta, con lo sguardo fisso nel vuoto e tutti i muscoli rigidi. C'e' luce... una lampadina accesa. Come fanno ad avere elettricita'? Cosa vogliono da me questi nazisti bastardi? Dove mi hanno portato?

"Dove... mi avete portato?" Domando a fatica, senza quasi accorgermene. Sono ancora stordito.

Il mangiacrauti pelato spegne la sigaretta sul tavolo, scende e si avvicina, con gli occhi azzurri e inespressivi puntati su di me. "Non e' tuo diritto di chiedere domande, negro", mi risponde, con voce melliflua e arrogante, marcata da un forte accento tedesco. "Hai valicato suolo germanico, e ora sei ufficialmente prigioniero di SS. Io sono Haupsturmfuhrer Gerhardt Krusche, e mio compito e' di interrogare prigionieri. Mi comprendi, scimmia?"

Cerco di riscuotermi, ma la sorpresa e il colpo in testa rendono ogni parola un'impresa. "No... Parigi è francese... voi non dovreste essere qui...".

"Errato", mi interrompe bruscamente. "Parigi è ora parte di Lebensraum germanico, conquistata in diritto di superiorità ariana. Ma adesso basta di chiacchiere. Vedi il sottoufficiale laggiu'?", mi domanda, voltandosi e indicando il bue sulla porta. "Lui e' Scharfuhrer Amundus Gottlieb. Ora, mio compito e' di prendere informazioni", continua, mentre un sorriso comincia ad aprirsi su quella sua faccia da stronzo. "E io prendo informazioni con poco dolore, come pescatore prende amo da bocca di pesce. Ma Amundus, laggiu', lui non e' buono come me. Lui prende informazioni come pescatore prende budella da pancia di pesce." Comincio a capire dove vuole arrivare, mentre lo osservo accompagnare ogni parola con gesti molto eloquenti. "Ora, io chiederò domande che tuo cervello inferiore può comprendere facilmente, per determinare tuo ruolo e tua importanza", continua, mentre estrae un libretto e una penna dalla tasca della giubba, "e tu puoi scegliere di parlare con me, o di fare amicizia con Amundus. Amo, o budella.", sentenzia, imitando con le mani i piatti di un'invisibile bilancia. Mentre sorride e si lecca le dita per voltare le pagine del libretto, mi punta lo sguardo dritto negli occhi ed esclama "Puoi cominciare con tuo nome".

Apro la bocca per parlare. Voglio vuotare il sacco, voglio dire tutto e supplicare questi maiali nazisti di ributtarmi nelle terre senza vita da dove sono venuto, ma le parole non escono. Lo sguardo mi si annebbia e la mente mi si svuota, mentre annego nei ricordi e rivedo la mia misera vita scorrermi davanti agli occhi.

Storia: Damien Farrouch nacque a Marsiglia nel 1926, da algerini francesi di seconda generazione. La morte prematura del padre e una madre impegnata a tempo pieno nel lavoro in una fabbrica di sapone locale lo portarono ben presto sulla strada, a compiere piccoli furti per rimediare agli stenti della vita. In quegli anni nacque il sodalizio con Rashid, un orfano anch'egli di origini nordafricane: compagni di gioco e di imprese ladresche, i due strinsero un'amicizia fraterna e incrollabile, condividendo i frutti e le amarezze della vita di strada. Da ragazzino vivace e scapestrato, Damien crebbe per diventare un adolescente irriverente e autoritario; il suo carisma, la sua faccia tosta, la sventatezza e il totale disprezzo per l'autorità lo condussero a capo di una banda di giovani tagliaborse - i Bâtards, come usavano chiamarsi - ma il suo successo era dovuto in gran parte al sostegno dell'amico Rashid, dal carattere risoluto e coraggioso, ma troppo schivo per proporsi come rappresentante della combriccola.

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⏰ Last updated: Jul 17, 2018 ⏰

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