33. Il motel

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Passó un anno, un solo anno, non ci potevo credere, con Matthew avevo rotto e tra me e Adam vi era una semplice amicizia, anche se molto forte.

Era completamente cambiato, di carattere, di aspetto, di tutto, lo stavo aspettando al parco, oggi facevamo un anno.

Vi starete chiedendo, un anno di cosa?

Un anno di noi, un anno di litigate, un anno della nostra nostra conoscenza, un anno di amicizia vera, ma anche un anno di ricordi.

Ricordo ancora i nostri baci, i nostri abbracci, i miei momenti in cui mi sentivo debole e lui mi aiutava a rialzarmi.

Devo ammetterlo, mi manca enormemente il vecchio Adam.

Vedo una macchina in lontananza, era lui, istintivamente sorrisi.

Avevo le farfalle nello stomaco, come la prima volta che lo baciai, stavolta lo volevo io.

Non sapevo se aveva superato l'accaduto, non sapevo cosa fare.

"Scar!" disse Adam sorridendomi, quel sorriso, non ci credo, sono stata fregata un'altra volta da lui.

"Adam!" dissi andandogli in contro.

"Ho una cosa per te" dissimo entrambi nel medesimo istante.

Entrambi ci abbracciammo e affondai la testa sul suo petto, sentendo il suo cuore pulsare.

"Felice anniversario" dissi dandogli una scatolina argentata, con un fiocco del medesimo colore con dei bordi di un grigio più scuro all'argento.

"Devo aprirlo?" disse Adam insicuro.

"Non lo so sai, io lo mangerei" dissi abbozzando un sorriso.

Mentre apriva con pazienza il regalo il tempo si fermó per me.

Pensai a ciò che dovevo dirgli, non volevo innamorarmi di nuovo, ma senza fare nulla ci è riuscito.

Oppure era solo finzione la mia.

Possibile che fosse finzione?

Possibile che in un anno da quel litigio con Adam io abbia nascosto tutti i sentimenti che provavo di lui?

Possibile che avevo dimenticato tutto?

Tutti i baci, tutte le cazzate, tutti i litigi, tutto il passato.

"È un biglietto aereo" dissi senza pensarci, mentre lo vidi ancora intento a sciogliere il fiocco d'argento.

"Dove mi porterebbe?" disse avvicinandosi a me pericolosamente

"In uno dei posti che ami di più al mondo" dissi aprendogli il pacchettino e mostrandogli il biglietto.

"È il mio secondo posto preferito, non il primo" disse sorridendo mostrandomi i suoi occhi lucidi.

"Andrai a Roma, non sei felice?" dissi guardandolo con aria preoccupata.

"Ovvio, sono felicissimo. E tu?"

"Sono riuscita a prendere solo un biglietto. Problemi economici, tempistica e altre cose che non sto a spiegare" dissi rigirando tra le mani un bracciale.

"Vieni, sali in macchina" disse Adam prendendomi per il polso.

"Dove andiamo?" dissi confusa.

"All'aereoporto"

Adam azionó la macchina e partí.

Dopo un'ora ci trovammo lí.

Stavo per scendere dalla macchina quando Adam mi proibí di uscire e di accompagnarlo.

Passó mezz'ora da quando Adam uscì dalla macchina e stanca e oltretutto accaldata decisi di uscire e andarmi a fare un giro.

Entrai dentro l'edificio.

Gente che correva, che trasportava le valigie, che inseguiva i propri i figli, coppie che si salutavano, e addirittura degli sposi che dovevano partire per la loro luna di miele.

Salii al piano superiore, dove erano presenti i negozi e anche la zona di scarico dei bagagli.

Vidi una persona familiare, e non era Adam.

Mi avvicinai e lo riconobbi.

"Matt-" dissi richiamandolo ma improvvisante una ragazza gli corse incontro abbracciandolo e successivamente dangogli un bacio intenso sulle labbra.

Stavo per avvicinarmi ancora di più, trattenni le lacrime, trattenni la pazienza, feci fuoriuscire tutta la rabbia.

Una mano afferró il mio polso.

"Andiamo, non meriti di assistere a ciò" disse Adam tirandomi leggermente.

"Aspettiamo che si giri" dissi stringendo i denti.

Presi il telefono dalla tasca posteriore dei miei pantaloni e lo chiamai.

Matthew prese il telefono, non attaccó, lo guardò semplicemente e lo rimise in tasca.

Gli mandai un messaggio

Amore mio guarda davanti a te

Gli suonó il telefono e alzó lo sguardo, trovandomi a fissarlo.

"Possiamo andare" dissi ad Adam.

Adam avvolse il suo braccio intorno alle mie spalle e io lo abbracciai.

"Scar! Aspetta!" disse Matthew, richiamandomi non appena cercai di salire in auto.

"Posso spiegare"

"Tua sorella da Cuba? O la ragazza che ti sei scopato durante lo scambio culturale che è diventata la tua nuova ragazza? È finita." dissi chiudendo la portiera e abbassando il finestrino.

"Mettiti a piangere, magari ti soddisfa con qualche suo lavoretto, immagino sia brava, vedrai che ti sentirai meglio" dissi richiudendo il finestrino e facendo segno ad Adam di partire.

Per i primi minuti del viaggio non parlammo. Silenzio toltale.
Nessuno aveva il coraggio di iniziare una conversazione.

Io guardavo il paesaggio fuori dal finestrino.

Lui guidava e stava attento alla strada, guardandomi ogni tanto per vedere come stessi.

"Hai soldi con te?" disse Adam

"Si, un' ottantina di euro".

"Avverti i tuoi che non torniamo a casa, oggi ci fermiamo in un motel"

"Ma non abbiamo cambi, nulla" dissi guardando il suo viso attento a far attenzione alla strada.

"Chiama Brenda e Caleb. Inviagli la posizione e fatti portare un cambio o due.

"E tu? Hai già un cambio?"

"Si"

Fa davvero strano aggiornare dopo tanto tempo. Da quanto aspettavate questo momento? Tra poco la storia giungerà al termine. Vorreste mai un sequel se la storia dovesse mai piacervi così tanto?
Scusate l'assenza. E grazie per le 20 mila e passa visualizzazioni♥️

-Elisa e Giulia🧸

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⏰ Last updated: Apr 12, 2019 ⏰

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Baci di fumo (#wattys2017)Where stories live. Discover now