Capitolo 9

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Pensai e ripensai a tutte le cose strane che stavano accadendo nella mia vita: quegli strani sogni, le parole dette da Ryan e Will, il livido nella caviglia. C’era qualcosa che non andava, non potevano essere tutte delle coincidenze. Erano due le opzioni: quei due mi stavano nascondendo qualcosa oppure stavo diventando pazza.

Le lezioni passarono in fretta ed io mi avviai velocemente verso le porte dell’edificio per tornare a casa.

“Ellie!” sentii chiamarmi.
“Ellie, fermati” mi girai di scatto verso la voce che mi stava chiamando e vidi Queen, in versione non cheerleader e senza le due ancelle, correre verso di me.

“Ehm, ciao” dissi sorpresa.

“Allora? Hai pensato alla mia proposta?” disse la rossa iniziando a giocare con le punte dei miei capelli.

“Onestamente...”

“Anzi no, non lo voglio sapere” disse interrompendomi. “Lo voglio scoprire il giorno delle audizioni! Comunque, dato che oggi è venerdì, che hai intenzione di fare? Facciamo qualcosa insieme?– mollò la ciocca di capelli  e mi prese le mani sorridendo entusiasta, forse troppo entusiasta.

“Veramente questa sera, Emma ha organizzato una festa…”

“Emma?” chiese interdetta.

“Si, Emma Brown”

“E per quale motivo io non sono stata invitata?” chiese indignata.

“Credo che la festa sia aperta a tutti… magari non ti è arrivata voce…”

“Mmh aspetta due secondi e risolvo tutto io” disse digitando qualcosa al cellulare, per poi sorridere soddisfatta del suo lavoro.
Numerosi “Beep” riempirono il corridoio, guardai il mio cellulare e mi accorsi di aver ricevuto un messaggio anche io:

FESTA DI INIZIO ANNO
Super festa a casa di Emma Brown!
Ti aspetto li, porta chi vuoi.
Baci Queen e Ellie.

Cazzo, lo aveva mandato a tutta la scuola.
“Come fai ad avere il mio numero?”

“Sciocchina, io ho il numero di tutta la scuola, sono la presidente del comitato studentesco”

“Era indispensabile scrivere anche il mio nome?”

“Certo, ti ha dato per caso fastidio?” chiese con fare dispiaciuto.

“Lascia stare, tranquilla… dai ci vediamo stasera” dissi prima di voltarmi e andarmene.

“Baci baci El” squittì alle mie spalle.

Non ero ancora riuscita a capirla. Era una parte che recitava dannatamente bene, oppure era realmente così?

Mi diressi di corsa a casa torturandomi mentalmente su un pensiero fisso: dovevo scoprire qualcosa in più su Will.
"In fin dei conti sei un angelo oscuro"
Quella cazzo di frase continuava a ripetersi nella mia mente. Non potevo essermela immaginata.

Mi feci una doccia veloce e mi preparai, non mi sarei fatta truccare da Emma: lo sapevo fare benissimo da sola e non mi fidavo delle “mani” altrui.
Decisi di mettere qualcosa di comodo e optai per un paio di jeans stretti, una magliettina nera corta che metteva in mostra il piercing all’ombelico e un paio di tacchi neri.

Erano le 20:00 ed ero già pronta, così vidi con Google maps quanto distava la casa: circa mezz’ora a piedi.
Non era molto lontano, ed io amavo passeggiare, però con i tacchi no. Pensandoci bene avrebbero dovuto fare una legge per vietare l’uso dei tacchi per più di cento metri. Li sapevo portare bene, così bene da riuscire a fare anche alcune coreografie da cheerleader, però era illegale camminarci su per troppi metri.

Mi feci accompagnare da mia madre che da “mamma moderna”, come le piaceva definirsi, mi aveva consigliato qualora avessi bevuto più del dovuto, di dormire da Emma. Più che madre moderna io la definirei menefreghista: non le importava dove passavo la notte o con chi la passavo.

Emma doveva essere molto benestante vista la super villa che mi trovavo davanti. Attraversai il prato ben curato e raggiunsi il porticato dove suonai, trovandomi di fronte una Emma versione isterica ancora in accappatoio e turbante in testa.

“Vedo che sei già a buon punto!” dissi sarcastica.

“Che stronza. Ti avevo detto che ci saremmo preparate insieme”

“Mmmh vabbè dettagli… mi fai entrare o rimango qui a tenere il portico?”

“Beh, al massimo potresti fare da portiera… dai entra che sono in ritardo” disse facendomi strada in casa.

“Complimenti, hai una bellissima casa!” dissi sincera.

“Non è niente di che” disse modesta. “Piuttosto pensiamo alle cose serie, per farti perdonare, adesso mi trucchi” continuò facendomi la linguaccia.

Si vestì con un vestitino celeste che le copriva a malapena il sedere, ma che le stava d’incanto, poi la truccai ed infine si sistemò i capelli.

“Bella idea quella del messaggio a tutta la scuola, grazie” disse entusiasta.

“Onestamente è stata un’idea di Queen”

“Ah, grazie lo stesso… diciamo che noi non siamo molto amiche, infatti quando ho letto il suo nome ero già pronta a staccarle la testa,  però poi ho letto il tuo e mi sono calmata… per curiosità da quando siete diventate amiche?” chiese titubante.
Che stupida, di sicuro tra loro non scorreva buon sangue, ecco il perché lei non sapeva della festa.

“Beh, non la ritengo un’amica, cioè nemmeno la conosco...” un campanello mi interruppe. Possibile che fossero già arrivati ?

Andammo ad aprire e una decina di ragazzi entrarono,  alcuni con fusti di birra, altri con console e casse. Dovevo dire che Emma aveva proprio pensato a tutto, visto che aveva persino ingaggiato un barman e un dj per la serata.

Aiutai Emma a chiudere tutte le porte delle stanze in cui non voleva si entrasse e quando scendemmo, l’immenso salone non sembrava più un salone, bensì una discoteca: le luci principali erano state spente e sostituite da faretti a luce ad intermittenza, la quiete era stata sostituita da musica assordante, il centro del salone fungeva da pista, ai lati erano stati messi diversi divanetti con annesso “angolo console” e nell’angolo bar si era posizionato un barman.

Pian piano le persone iniziarono ad arrivare, così io andai in giardino a curiosare un po’.
Un enorme piscina occupava metà giardino, diversi lettini e divanetti erano posizionati intorno ad essa, ed in un angolo era posizionata una piscina rotonda ad idromassaggio.
Mi sdraiai su un lettino, così da poter vedere tutte le stelle.

Chissà se Will sarebbe venuto alla festa. Mi maledii mentalmente per averlo pensato.

"Nemmeno è iniziata la festa e tu già ti isoli?"
Parli del diavolo…

"Nemmeno è iniziata la festa e tu mi stai già attaccato al culo?" Risposi ironica senza pensarci.

"Bene, buona serata allora." sbottò lui.

"Dai aspetta, guarda che scherzavo…" dissi alzandomi per fermarlo, ma non mi ascoltò e se ne andò. Era tornato il Will scontroso e permaloso. Ma aveva il ciclo?

Bene, la serata non poteva iniziare in modo migliore.

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La festa è iniziata già con il botto, come finirà?
Zan zan😂
Al prossimo capitolo! 🌸

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