𝙡 𝙖 𝙛 𝙞 𝙣 𝙚

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| 10th - Epilogo |
Cosa c'è nella tua testa, zombie?
— The Cranberries

La donna guardò sua nipote, che in tutto ciò era rimasta immobile ad ascoltarla per minuti che sembravano ore; entrambe avevano pianto durante la lettura, era inevitabile.

«È morto così?» sussurrò Riley.

Noëlle annuì, tirando su col naso. Faceva fatica a respirare, nonostante si ripetesse in continuazione di calmarsi, che affaticarsi non le avrebbe portato nulla di buono.

Riley si girò a guardare il mare agitato più di prima; la pioggia le aveva ormai inzuppate, ma non sembrava più importare. Nei loro cuori, nella loro mente e pensieri c'era solo Harry.

Alla ragazza si erano formate così tante domande da porre alle nonna, ma quasi non aveva il coraggio di formularle. Parlarle di lui le sembrava così irrispettoso, soprattutto dopo ciò che aveva avuto il coraggio di condividere.

«So che sei curiosa, posso vederlo da qui.»

E Riley si sentì un po' in imbarazzo.
Ma, nonostante ciò, decise di parlare.

«Che ne sarà di questa storia? Farai volare le lettere in cielo, come hai scritto anni fa?»

La donna ci rifletté molto, ma alla fine scosse la testa. Le guardò un'ultima volta prima di passarle alla ragazza, che rimase di stucco davanti le sue azioni.

«No, io...» iniziò, senza trovare però una spiegazione logica. «Visto che ti sono piaciute, trovo giusto passarle a te. So che non è un regalo da fare a una ragazza di quattordici anni, e mi dispiace.»

«Oddio, seriamente?» urlò eccitata Riley; i suoi occhi s'illuminarono nuovamente, il dolore al petto stava svanendo. «Grazie! Grazie, nonna, non sai quanto significhi per me! Sapere che mi stai regalando queste lettere, nonostante siano molto importanti per te, mi fa sentire speciale.»

«Ma lo sei», le sorrise, accogliendola in un abbraccio insolito. «Certo che sei speciale.»

Riley si beò il più possibile del profumo della donna. Lo amava. Era molto delicato, le dava un'aria elegante.

Le si addiceva.

«Nonna...» sussurrò ancora la ragazza sul petto di Noëlle, ripensando alla storia.

Lei fece un verso. «Sì?»

«Lo ami ancora, vero?»

A Noëlle luccicarono gli occhi, ancora una volta, ma guardò in alto per non far cadere le lacrime. A fatica, ignorando il groppo in gola, rispose alla piccola ragazza tra le sue braccia.

«Lo farò sempre», singhiozzò a malapena, negando a se stessa il permesso di lasciarsi andare. «So che lui è da qualche parte e mi sta aspettando sin dal giorno in cui mi ha lasciata. Le sue braccia saranno sempre aperte per me, e io... non vedo l'ora di rivederlo», si passò una mano sotto gli occhi bagnati dalle lacrime mischiate alla pioggia. «La sua foto non mi basta più, Riley. È passato così tanto tempo...»

La ragazza rimase in silenzio.
C'era rimasta male nel sentire il triste desiderio di sua nonna, ma da una parte la capiva. Capiva il dolore, e per questo aveva messo il suo pensiero egoista da parte.

«Te la senti di farmelo vedere?» le chiese titubante, ma la nonna sembrava molto disponibile e a proprio agio nel parlare di Harry con lei.

Questo la fece solo sentire meglio.
Noëlle aveva scelto Riley per condividere il proprio segreto, e la ragazza si chiedeva se ci fosse un motivo ben preciso delle sue azioni o se fosse stata una casualità.

Noëlle mise la mano nella sua borsa, guardando un'ultima volta le mani della ragazza che in quel momento tenevano strette tra di loro le sue lettere; esse racchiudevano una parte importante della sua vita, per questo le guardava con uno sguardo pieno di sentimento.

Finalmente trovò il suo portafoglio e, una volta trovata la foto di Harry, gliela porse.

La ragazza ammirò con stupore ogni minimo dettaglio del giovane uomo raffigurato, fin quando non parlò ancora. «Avevi ragione, era bellissimo.»

«Lo so», disse prontamente Noëlle con un sorriso orgoglioso.

Ma Riley non la stava ascoltando: era impegnata a osservare la foto un po' sbiadita che raffigurava sua nonna insieme al ragazzo. Non faceva altro se non pensare a quanto fossero belli insieme, felici. Nella foto, infatti, Noëlle rideva e Harry sorrideva di sbieco mentre restava a guardarla. Erano stesi sui famosi spalti delle lettere, probabilmente il posto dove avevano passato la maggior parte del tempo, e si notava molto la differenza di altezza tra i due. Harry teneva le mani di Noëlle tra le sue, lei appoggiava le gambe su quelle del ragazzo. La divisa con il numero ottantasette e le spalliere gli davano un'aria mascolina, mentre i suoi anelli, al tempo fuori moda, quasi luccicavano sotto il sole.

La foto era in bianco e nero, purtroppo.
Riley rimpiangeva solo questo.

Tanto che ne era rimasta affascinata, non si era accorta che sua nonna si era ormai allontanata da lei.

«Hey!» la richiamò Riley, confusa.

Sua nonna si girò seria. «Gli altri ci stanno aspettando!»

Anche se non voleva interrompere quel momento, la ragazza seguì gli ordini. Solo una volta arrivata vicino alla donna prese il coraggio di farle una domanda, dopo averle restituito la foto.

Non prima di aver guardato le lettere, sentendo una voragine nel petto. «Qual è la parola più adatta per definire 'ricordo'?»

Noëlle, che aveva spalancato la porta per farla entrare, la guardò con un sorriso.
Aveva già capito tutto.

«Mémoire», cantilenò. La sua pronuncia non era cambiata di una virgola. «La storia puoi chiamarla Mémoire, Riley.»

E la ragazza sorrise di rimando, contenta di aver ricevuto indirettamente il permesso di scrivere una storia che non le apparteneva.


A/N:

vi è piaciuta la storia?
vi aspettavate un finale del genere?

ma soprattutto, avete delle domande?

magari farò un capitolo a parte dove le inserirò per rispondervi.
insomma, fatemi sapere se qualcosa non vi è chiara e cercherò di darvi tutte le risposte possibili!

grazie mille per avermi accompagnata in questa fantastica avventura, per voi durata solo un pomeriggio, ma sappiate che io ci ho messo un bel po' per esternare tutti quei sentimenti.

vi amo infinitamente, non immaginate quanto.
❤️

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