74. Hawaii

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STEPHAN

Ero appena atterrato alle Hawaii, era sera e non vedevo l'ora di vedere Celeste.
Le avevo promesso che avrei dimostrato il mio interesse per lei, per questo ero giunto fino a qui. Non avevo più dubbi, era lei che volevo.

Mi trovavo nella hall dell'albergo dove alloggiavano sia lei che Elena.
Era stato Daniele a rivelarmi il nome dell'hotel, se l'era fatto scappare durante la cena di squadra di fine campionato.

Passeggiavo avanti e indietro, a volte mi sedevo, altre guardavo l'ascensore sperando di veder uscire Celeste.
Speravo con tutto me stesso di non incontrare Elena. Cosa le avrei detto? Avrebbe sicuramente pensato che fossi arrivato fin qui per lei e non volevo che lo pensasse proprio adesso che ero riuscito a dimenticarla. L'avrei solamente illusa e stavolta per davvero.

Sentii il suono dell'ascensore alla mie spalle, mi girai e me ne pentii subito per averlo fatto. Elena si trovava proprio davanti a me, immobilizzata ed incredula.
Sgranò gli occhi non appena mi vide e tutt'a un tratto diventò pallida in viso.
Come biasimarla, del resto pensava che fossi andato da tutt'altra parte e adesso mi trovavo proprio davanti a lei.
«Stephan, ciao.» , mi salutò non appena si riprese.
Venne incontro sorridendomi e dandomi due baci sulla guancia.
Rimasi sorpreso dal suo contatto.
Credevo che si sarebbe incazzata nel vedermi lì e invece era più che felice della mia presenza.

Adesso era da un paio di mesi che non la vedevo. Era bellissima. Indossava dei pantaloncini di jeans e una maglia color corallo, così tanto scollata che si notava il suo prosperoso seno. Quante volte mi sono incazzato con lei per il suo modo di vestire e quante volte lei non mi diede retta, vestendosi sempre più scoperta solo per il gusto di farmi diventare geloso.
«Ciao.» , la salutai freddo cercando di mantenere il mio autocontrollo.
Lei parve notare la mia freddezza e infatti smise di sorridermi.
«Cosa ci fai qui?»
«Sono venuto in vacanza con dei miei amici.»
«Ah si? E dove sono i tuoi amici?» , mi chiese inarcando un sopracciglio e poggiando le mani sui fianchi.
«Arrivano domani.» , risposi guardandomi intorno.
Se c'era una cosa che non sapevo fare, era mentire. Se l'avessi guardata negli occhi, sicuramente avrebbe capito che la mia era tutta una bugia.
«Ti va di salire in camera?» , mi chiese facendomi un sorrisetto.
Deglutii. Non sapevo cosa rispondere. Proprio adesso che la stavo dimenticando, eccola che mi fa un richiesta del genere. Ed io non so controllare i miei istinti difronte a queste proposte.
«Sei sola?» , le chiesi.
Non potevo crederci che stavo davvero prendendo in considerazione il suo invito.
«Si, Celeste e Miralem hanno una camera a parte, ma non ti preoccupare, sono andati a cena fuori dieci minuti fa. Non torneranno prima di mezzanotte.»

Guardai l'orologio ed erano le nove e un quarto. Quanto cazzo avrei dovuto aspettare? Avevo bisogno di vederla, baciarla, toccarla e dirle che la amo, che ho dimenticato Elena.
Quando ripensai alle parole della mia ex, sentii una sensazione di gelosia prendere il sopravvento.
Eppure di lei non mi era mai importato un cazzo.
Lei stava con Miralem ora. Lei stava tradendo il suo ragazzo con me, che sono l'ex fidanzato della sua migliore amica. Era tutto sbagliato, quello che stavamo facendo agli altri era sbagliato, i nostri sentimenti erano sbagliati ma ancora non avevamo imparato a controllarli e quindi eravamo costretti a conviverci.

Accettai l'offerta di Elena senza pensarci due volte. Lei era solamente una mia ex di cui non provavo più niente e quindi non c'era pericolo che finissi a letto con lei anche se stasera era molto eccitante.

«Ordiniamo da bere?» , domandò chiudendo la porta alle sue spalle.
«No, grazie. Bevo l'acqua che c'è sul tavolo.» , dissi aprendo la bottiglia e versando il liquido nel bicchiere.
«Stephan El Shaarawy che rifiuta un alcolico... cosa mi sono persa in questi mesi? Per caso la Roma ti ha mandato in collegio?» , ironizzò avvicinandosi a me.
«Daniele come sta?» , le chiesi cambiando discorso e sedendomi sul letto.
«Suo fratello ha avuto un incidente in auto. Non è in pericolo di vita, ma sta comunque male. È partito per stare vicino alla sua famiglia.»
«Daniele è proprio un bravo ragazzo... come lo volevi tu, no?» , le chiesi giocherellando con il bicchiere vuoto.
«Esatto, ma sai... a volte i bravi ragazzi possono rivelarsi noiosi.» , disse avvicinandosi a me.
«Io non sono noioso.»
«Perché tu non sei un bravo ragazzo, Ste.» , continuò mettendosi a cavalcioni su di me e passandomi le mani per tutto il petto.

Instagram || Stephan El ShaarawyWhere stories live. Discover now