Il mio problema ― che non c'entrava con il caffè ― era che fino a mezz'ora prima stavo dormendo così bene, ma poi quel cretino di Morgan era arrivato a disturbare i miei sogni e per evitare di continuare a sognarlo, mi ero svegliata immediatamente, neanche avessi fatto un incubo.

Ritrovarmelo nei sogni era stato uno shock enorme e adesso per paura di sognarlo ancora, faticavo a riaddormentarmi, dannazione!

Mi feci su come un salame con le coperte, ma un rumore strano mi fece spalancare gli occhi e mettere seduta sul materasso del letto.

Jeremy era appena rientrato? Ma quando era uscito esattamente? Di solito mi avvisava, così da darmi la possibilità di inventare una scusa in caso i nostri genitori dovessero chiedermi di lui.

E se non fosse lui, ma un fottuto ladro? Oh mio Dio, non volevo morire per mano di qualche schizzato che voleva rubare quel poco di oggetti costosi che tenevamo in casa.

Scalciando con furia le lenzuola e le coperte infondo ai piedi del letto, balzai giù, emettendo il minimo suono.

Stando attenta a non fare alcun rumore, andai a prendere la mazza da baseball che tenevo vicino alla scrivania e che avrei usato se avessero provato ad entrare in camera mia poi mi misi dietro la porta e aspettai. Del resto, il mio sonno era andato a farsi fottere.

La luce del corridoio venne accesa e il sangue mi si gelò nelle vene. Mio fratello non accendeva mai la luce quando tornava a casa da qualche festa quindi doveva essere per forza un ladro. Cazzo!

Deglutii a fatica poi trattenni il fiato, quando la maniglia della porta della mia camera si abbassò.

Strinsi con forza le mani intorno al manico della mazza, tanto da farmi venir le nocche bianche poi mi misi in posizione, pronta per colpire chiunque stesse provando ad entrare in camera mia.

«Mavis? Mavis, sei sveglia?»

Spalancai gli occhi per l'incredulità. Quella era la voce di mio fratello, ma da quando accendeva la luce dopo essere tornato da una festa?

«J.?? Che succede?», abbassai la mazza poi aprii la porta e mi ritrovai davanti mio fratello con i capelli spettinati, la camicia sbottonata e quello che sembrava essere del vomito su un pettorale.

«Ma che cazzo? Quello è vomito?», storsi il naso schifata, impedendogli di entrare nella mia camera conciato in quel modo.

«Quella è una mazza da baseball?», esclamò scioccato. Annuii, scrollando le spalle con nonchalance.

«Maryse è di sotto. Era alla festa. Ha bevuto un bel po', fin troppo oserei dire e la mia camicia n'è la prova quindi l'ho portata qui. Ci pensi tu a lei mentre mi faccio una doccia veloce?»

«Sì. Muoviti che puzzi come spazzatura marcia e rancida.»

«Grazie stronza», fece per avvicinarsi a me, ma lo minacciai con la mazza, puntandogliela contro quindi fece retromarcia ed entrò nella sua camera.

Sospirai pesantemente poi scuotendo con esasperazione il capo, scesi in salotto, dove trovai la mia migliore amica dormire beatamente sul divano.

Era meglio se le davo una ripulita e poi la portavo in camera mia perché se la dovessi lasciare dormire sul divano, i miei genitori arriverebbero a pensare che anche io ero uscita a divertirmi, quando la realtà era un'altra. Mi ero guardata tutta la stagione di Altered Carbon che avevo amato alla follia.

***

Appena Maryse mugugnò qualcosa nel sonno ― erano le dieci del mattino ―, le saltai addosso, svegliandola di soprassalto poi le mostrai un sorriso furbo.

Falling for a ChallangeUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum