Capitolo 3: Passato.

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Amy's POV.

"Amanda!"-mi urla Ben dall'altra parte del maneggio.

"Arrivo!"-gli urlo di rimando.

Poco dopo, lo raggiungo.

Per fortuna è sera, e la giornata è quasi giunta al termine.

"È possibile che ogni volta che ho bisogno di te, devo urlare come un forsennato?"-mi domanda e io gli faccio gli occhi dolci.

Sbuffa esasperato, e mi porge una spazzola.

"Dobbiamo lavare e spazzolare Sevastian."-mi dice, mostrandomi un cavallo nero come la pece.

"Di chi è questo coso?"-gli domando.

Fino a ieri questo cavallo non c'era.

"Hai presente lo sconosciuto di ieri?"-mi domanda.

"È suo?"-gli domando.

"Sì."-mi risponde, mentre riempie un secchio d'acqua.

"Ah beh, allora lo possiamo lasciare così."-gli rispondo e mi giro per andarmene.

"Amanda."-mi richiama e sbuffo, tornando da lui.

"Lo faccio solo perché il cavallo mi piace."-lo avverto e insieme, iniziamo a dargli una sistemata.

Dopo aver finito, Ben viene chiamato dal proprietario.

"Riesci a tenerlo buono?"-mi domanda, mentre lo accarezzo sul muso.

"È già buono."-lo informo.

"Ieri sera quando l'ha portato un suo inserviente mentre tu dormivi, non sembrava."-mi risponde.

"Me la caverò!"-lo rassicuro e lo mando via.

In questo momento, siamo solo Sevastian ed io.

"Non sei così monello allora.."-gli dico, mentre continuo ad accarezzarlo.

"Di solito con le belle ragazze è sempre buono.. sa come conquistarle."-mi dice una voce alle mie spalle, facendomi sobbalzare dalla paura.

Mi giro e vedo l'uomo di ieri.

"Scusa, non volevo spaventarti."-mi informa.

"Tranquillo, sono abituata ad avere incubi."-lo informo di rimando, facendo spallucce e concentrandomi di nuovo su Sevastian.

"Sevastian!"-lo chiama con un fischio e lui, raggiunge il suo padrone.

"Non mi sono ancora presentato.."-inizia ma lo interrompo.

"Non mi interessa, è tardi perciò prenditi il tuo cavallo e vai via."-gli dico.

"Rispondi sempre così alle persone che cercano di fare amicizia?"-mi domanda.

"Sì."-rispondo seria in viso.

Lui scuote la testa e con il suo cavallo, si dirige verso il proprietario, che è ancora intento a parlare con Ben.

Mi dirigo verso il solito albero e mi siedo, osservando la scena da lontano.

Ad un tratto, l'uomo sale sul suo cavallo con una grazia inaudita e dopo aver pagato il servizio, inizia ad incamminarsi.

Prima di sparire dalla circolazione, si ferma davanti a me.

"Mi chiamo Vlad, e tu?"-mi domanda.

"Non sono affari tuoi!"-gli rispondo molto educatamente.

Lui mi sorride e mi fa un cenno della testa.

"A presto, Amanda."-mi saluta e se ne va.

Come fa a sapere il mio nome?

E perché quando ha pronunciato il mio nome, ho avuto i brividi?

"Amanda."-mi chiama Ben.

Lo raggiungo subito e ci chiudiamo in casa.

"Gliel'hai detto tu come mi chiamo?"-gli domando a Ben, mentre taglio il pane.

"No."-mi risponde.

"E come fa a saperlo?"-gli domando.

"L'avrà sentito.. se ancora non lo hai notato, io urlo in continuazione il tuo nome!"-mi rimprovera e io gli domando scusa.

Dopo aver cenato, come al solito, ci corichiamo, ma un bussare continuo alla porta, c'è lo impedisce.

"Ben, Amanda!"-urla il proprietario.

Usciamo di corsa dallo sgabuzzino, e lo seguiamo, fino ad arrivare davanti ad una stalla.

Dentro la stalla, c'è un cavallo completamente dissanguato.

"Chi è stato?"-domanda Ben, mentre io tremo come una foglia.

Ben dopo essersi accorto della mia reazione, mi abbraccia.

"Un vampiro! Chi può essere stato? Ha due buchi sul collo!"-urla il proprietario.

Un vampiro? Ci sono sette miliardi di persone e un vampiro va a nutrirsi di un povero cavallo?

"Ne siete sicuro, signore?"-gli domando al proprietario.

"Mi hai preso per uno stupido?"-mi domanda, con tono poco amichevole.

"No, signore, chiedo scusa."-gli rispondo.

"Tornate a dormire.. c'è ne occuperemo domani mattina."-ci dice e noi, facciamo come ci ha ordinato.

Mentre esco dal maneggio, noto una figura appoggiata al mio albero.

Una figura dalla postura molto familiare.

Vlad.

Amanda.Where stories live. Discover now