Capitolo IV

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(HALSEY COLORS - BASTILLE POMPEII)

Sento bussare alla porta della mia camera, così mi precipito per poter aprire. "Melinda che ci fai già alzata?" chiedo strofinandomi gli occhi dalla stanchezza. "Sono le 7.00 del mattino dormigliona..di solito mi alzo anche prima, ma oggi ho fatto un'eccezione." risponde entrando nella mia stanza senza chiedere il permesso. "Anch'io oggi ho fatto un'eccezione alzandomi prima del previsto." dico ironicamente. Poi continuo, "Comunque perché sei qui?" "Stavo pensa che magari ti andava di farmi compagnia facendo insieme a me una passeggiata nel bosco qui davanti." chiese scrutando attentamente i miei movimenti e il mio sguardo sperando in una risposta positiva. "Va bene. Dammi solo il tempo di cambiarmi." gli chiesi aprendogli la porta, per fargli capire di uscire. Rimase ferma impalata al suo posto poi quando capì, "Oh si si..ti aspetto giù." disse uscendo.

Sbuffando cercai tra la mia roba, che avevo messo nei cassetti, qualcosa di comodo e allo stesso tempo caldo; alla fine trovai un pantacollant nero un maglioncino grigio e dei stivaletti bordeaux. Mi vesti e poi, dopo essermi pettinata i capelli e averli lasciati sciolti scesi giù per raggiungere Melinda.

Per mia sorpresa trovai sveglio anche Dylan, cosa che lui sarebbe capace di dormire fino all'ora di pranzo (proprio come me).

"Che ci fai già in piedi signorina?" chiese lui sorseggiando una tazza di caffè fermandosi davanti a me. Non riuscì a rispondergli perché troppo impacciata, a causa del suo sguardo fermo su di me. "Andiamo a fare una bella camminata." si avvicinò a me Melinda cercando di capire il perché non avevo risposto alla sua domanda. "Si esatto! Andiamo a camminare." risposi mangiandomi qualche parola, poi incuriosita chiesi, "E tu perché sei già in piedi? Visto che di solito dormi fino a 12.(mezzogiorno)" con un leggero sorriso sotto i baffi lui rispose, "Vado a fare dei giri in città." si riporta la tazza alla bocca.

Dopo aver preso una brioche raggiungo Melinda che mi aspetta fuori dov'è anche suo fratello. Non appena esco vedo Dylan andare via con l'auto di suo padre, così mi avvicino a lei. "Che deve fare in città tuo fratello?" chiedo curiosa più del solito. "Deve vedersi con Deborah la sua nuova ragazza." afferma lasciandomi stupita e delusa. Non appena capisce che mi sta per prendere un infarto si mette a ridere e continua dicendo, "scherzo scema!! Non ha nessuna ragazza...non ti preoccupare, può essere ancora tuo se vuoi" e subito prendo un respiro di sollievo e le do una botta sul braccio riprendendomi. "E chi si preoccupa, comunque volevo solo sapere.. non sono affatto interessata a lui! (subito mi guarda con uno sguardo attento) Vogliamo andare ora!" cerco di cambiare argomento.

Camminiamo lungo il piccolo sentiero tra gli alberi alti e che hanno chiome folte che, con la leggera brezza, si muove producendo un leggero rumore che mi rilassa. I raggi del sole passano tra i rami e la fitta vegetazione che ci circonda, illuminando così i nostri volti solari e rilassati che cautamente osservano la bellissima madre natura.

"Allora..che dici di bello?" chiede Melinda con un volto davvero raggiante. "Non saprei a dir la verità.." rispondo alzando le spalle. "Dai qualcosa in quest'ultimo periodo avrai fatto..almeno penso, no?!?" poi dopo poco continua, "Parlami degli ultimi giorni a scuola..come sono stati?" chiede.

Quella tremenda parola "SCUOLA" mi fa tornar in mente solo ricordi orribili..ci vuol poco, infatti, che torno nuovamente indietro con la mia testa.

_FLASHBACK_


La sala da ballo - che poi altro non è la palestra della scuola - è piena di gente che è molto intenta a ballare a ridere e bere qualcosina. "Su dai buttiamoci anche noi!" dicono i nostri amici alle mie spalle, così Dylan mi prende la mano e mi trascina con se in mezzo alla folla per ballare.

Mi sento così fiera e felice della mia vita che mi scateno più del solito e la cosa sembra far divertire il mio ragazzo, che subito dopo fa lo stesso.

Poi, d'un tratto il mio sguardo viene catturato da quel furfante di Uriah che si trova alle spalle di Dylan; mi scruta e mi guarda con quel sorrisetto sotto i baffi che prenderei molto volentieri a schiaffi. "Tutto bene??" mi chiede Dylan ma non rispondo perché troppo presa ad osservare quel pazzo.








"Loreen... Loreen?!? Ehi ci sei?" sventola la sua mano davanti al mio viso Melinda. "Si, si scusami..stavo pensando ad una cosa." cerco di scordarmi del tutto di quel brutto ricordo ma continua a girarmi in testa. "Ti avevo chiesto della scuola..allora com'è andata?" chiede nuovamente. "Bene, ma per favore cambiamo discorso." chiedo e lei senza fare domande annuisce.

Mentre continuiamo la nostra passeggiata ci sentiamo chiamare e ci giriamo: si tratta di Dylan che cerca di raggiungerci. Melinda si ferma subito appena nota il fratello venirci incontro, mentre io aspetto un pò più avanti.

"Vi stavo chiamando da più di 5 minuti ma non mi avete sentito." dice con il fiatone mentre si appoggia sulle ginocchia. "Forza pigrone se vuoi venire con noi devi camminare!" le dice la sorella riprendendo a camminare al mio fianco. Lui si aggiunge subito a noi mettendosi accanto a me. Con la coda dell'occhio noto il suo sguardo che - di tanto in tanto - si gira verso di me e la cosa non fa altro che mettermi ansia e stress.

La camminata nel bosco si fa sempre più lunga - almeno per me che non sto più dicendo nulla da quando è arrivato Dylan.

"Uh sono le 14.00 precise. E neanche ce ne siamo accorti!" dice Melinda guardando il suo orologio. "Sarà meglio tornare verso casa per poter pranzare." dico facendo 'dietro front'.

Mi rannicchio tra le mie braccia dal freddo che incomincia a fare. Subito mi si avvicina Dylan, "Se senti freddo puoi prendere la mia giacca?!" dice sorridendomi. "No grazie, sto bene così..tanto manca poco per arrivare a casa." rispondo ma lui insiste finché non si toglie la giacca e me la posa sulle spalle. "Dylan fai una corsetta ad avvertire la mamma che siamo quasi arrivati." le chiede la sorella avvicinandosi a noi, lui annuisce e si incammina. "Dylan!" lo richiamo e lui si volta subito verso di me. "Grazie!" ripeto lui e, con un sorriso, torna a correre.

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