CAPITOLO 8

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"-Questi sono i migliori spaghetti che abbia mai mangiato davvero."
"-Solo perché non stai mangiando quelli che prepari io." Dico ridendo e lasciandomi trasportare dai ricordi.
"-Sai cucinare?" Mi guarda con un espressione di puro stupore, il che mi fa ricordare il fatto che lei non si ricorda nulla di noi, altrimenti saprebbe che sto scherzando e si ricorderebbe quel giorno in cui, per il nostro secondo anniversario avevo deciso di preparare una cena a lume di candela fatta da me ed avevamo poi finito con l'ordinare una bella pizza d'asporto.
"-No, sono un cuoco tremendo. Non posso mica essere bravo in tutto."
"-E in cosa saresti bravo? Sentiamo!"
Flashback di noi due, anni fa in un letto si susseguono nella mia mente, arrossisco ed evito di rispondere dato che non voglio farla scappare.
"-Che lezione hai dopo?" Le chiedo cambiando argomento.
"-Credo trigonomentria e tu?"
"-Ora libera, quella che abbiamo saltato era la mia ultima lezione per oggi." "-Beato te! Non sai quanto ti invidio." Prendo a stuzzicare un pelucchio immaginario sul mio jeans, preparandomi a porle la domanda che più mi tormenta.
"-Parlami un pò di te, ho visto che sei fidanzata...sai quel giorno alla festa quando ci stavamo scambiando i numeri."
"-Emm... sì, si chiama Eric, vive ancora a Los Angeles stiamo insieme da circa un anno e mezzo."
"-Che tipo è? ti tratta bene?"
Le chiedo velocemente d'instinto.
"-Come mai queste domande? C'è l'ho stampato in faccia il fatto che negli ultimi mesi stiamo avendo dei problemi?" Dice Amy con un sorriso triste sul volto. Fingo indifferenza mentre le faccio "no" con la testa na quando dentro sto praticamente esultando come quando la mia squadra preferita ha vinto il Super Bowl. Se hanno dei problemi vuoi dire che non è del tutto una causa persa, poi però una parte del mio cervello si interpone a quella che sta gioiendo, facendomi allarmare sull'origine dei problemi che stanno avendo. "-Se hai voglia di parlarne, per sfogarti io sono qui! Magari un opinione maschile ti può essere d'aiuto." Dico pentendomi all'istante delle parole che mi sono uscite di bocca. Non so se ce la potrei fare, se potrei riuscire ad ascoltare dettagli sulla sua nuova storia d'amore e non rompermi in mille pezzi.
"-No, tranquillo. Ho già le mie amiche con le quali posso confidarmi sulle questioni che riguardano me e il mio ragazzo." Pronuncia quelle parole con un pò di irritazione e capisco che magari sono stato troppo invadente, alla fine anche se ci conosciamo da anni per lei e come se ci conoscessimo da meno di una settimana.

                              ~°~

Dopo aver accompagnato Amy davanti a scuola, vado nella mia stanza, dove trovo Steve intento a mangiare una busta di patatine e a bere birra.
"-Ciao Steve!"Dico appoggiando i due caschi sul piano colazione.
"-Come mai hai preso anche il mio casco?"Non ho mai parlato di ciò che ero prima dell'incidente a Los Angeles con lui, non sa nulla di Amy.
"-Ero con una ragazza." Dico e prendo una birra dal frigo per fargli capire che non ho voglia di parlarne. Ma a quanto pare sembra che non abbia compreso il messaggio.
"-Con chi te la stai facendo questa settimana Williams?" Dice tutto sorridente, senza sapere di chi sta parlando.
"-Non me la sto facendo con nessuno, è solo un'amica."
"-Non me la racconti giusta! Chi è? La rossa della lezione di Filosofia? Quella che dicevi non ti staccava gli occhi di dosso? O la bionda che ti veniva dietro alla festa di Hannah?"
"-Nessuna di queste e come ti ho detto è un'amica, lei non è come le altre." Detto ciò bevo due lunghi sorsi di birra e mi rintano nella mia camera.

Il filo rosso del nostro amore ☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora