capitolo 1.

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Non importava quanto ci provassi, la chiave non voleva entrare nella serratura. Nella mia testa stavo iniziando a maledire tutti i santi possibile e immaginabili. 

Sbuffaì frustrato iniziai a prendere a calci la porta, l'unica cosa che risultò da tutto ciò fu un intenso dolere alle dita dei piedi. Iniziavo già a sentire la mancanza di casa.

-Non credo che così facendo si apra. -disse divertita una voce terribilmente vellutata , dietro di me.

Mi girai imbarazzato per incontrare davanti a me la perfezione in persona. Rimasi a bocca aperta e mi brillarono gli occhi in ammirazione. Dio mio avevo davanti agli occhi una specie di dio greco.

Un ragazzo alto, con i muscoli al giusto posto pero non eccessivi rivestito da una pelle morbida e leggermente abbronzata, capelli neri e ribelli era in piedi dietro di me e al caos creato dalle mie valige abbandonate ai miei piedi.

-Emm... ah... -fantastico, non riuscivo nemmeno ad articolare una frase di senso compiuto, mi si era completamente fritto il cervello. 

-Lasciami indovinare... devi essere Jimin giusto? -Mi sorrise mostrandomi così i suoi perfetti e incredibilmente bianchi denti, rincoglionendomi se possibile ancora di più.

Oh cavolo... il suo prefecto sorriso era incorniciato da delle labbra morbide e rosa. Era la cosa più bella che avessi visto nelle poche ore trascorse in terra spagnola.

-L'amico di Taehyung? -Chiese incerto.

Cazzo! Avevo davvero bisogno di spalmarmi una mano in faccia per poter reagire? Si, decisamente si. Mi limitai a scuotere leggermente la testa.

-Sí, sí. -Mi schiarì leggermente la gola. -si a tutte e due le domande.

Se possibile mi sorrise più di prima, come se ci conoscessimo da anni e non sa appena un paio di miseri minuti cosa che mi trasformò in budino umano.

-La porta non si apre? - volle sapere.

-¿Ah? No, no... - Abbassai la testa nascondendo le mie guance rosse sotto alla frangia. -La chiave non entra. - spiegai.

-Non entra? Hum... Posso? -Allungando la sua mano verso di me . Cosa credeva ? Che fossi scemo?

Alzai lo sguardo me guardalo in faccia. Aveva gli occhi più belli mai visti prima, sembrava quasi che Michelango in persona fosse l'autore di tale meraviglia. Gli cedetti le chiavi affidandole a quel meraviglioso pezzo d'uomo.

Si avvicinò alla porta dell'appartamento e provò ad inserire la chiave della serratura, senza troppo successo

-Hum... -La guardò. - Credo ti abbaino dato la chiave sbagliata.

-Ma dai? non me n'ero accorto sai? -Dissi, sarcastico.

La sua risata era quasi come una carezza. Mi costrinsi a tornare di nuovo sulla Terra dopo essere volato tre metri sopra al cielo. Stavo provando emozioni che non sapevo si potessero provare.

-Sei... un vicino? -Chiesi, sperando davvero che dicesse di si, che dicesse di essere il proprietario di uno degli appartamenti del palazzo. 

-No.

-Allota ... come sai il mio norme e che sono amico del ragazzo che vive qua? -Feci un breve pausa aggrottando le sopracciglia.-Kim Taehuyng vive qui, vero? -Chiesi cercando di non entrare in panico.

Rise ancor più di prima, cose se il mio essere totalmente innocente e un po' distratto gli risultassero estremamente esilaranti. Beh per lui forse lo erano davvero.

-Sí, Taehyung  vive qui. - Indicando l'appartamento numero 312 in cui avevo cercato in vano di infilare la chiave nella stramaledetta serratura. -E' strano che non sia in caso. -Disse sorpreso. - e beh mi ha parlato molto di te, mi ha detto che saresti arrivato stasera e non stava più nella pelle. - sorrise.

- E tu sei...? - socchiudendo gli occhi.

Manual de lo prohibidoWhere stories live. Discover now