Capitolo 2

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Lunedì 4 gennaio

Mentre mi dirigo verso la Northern line, una folata gelida mi investe, ma non mi lamento. L'inverno mi rende felice perché il vento ha un profumo più buono, a volte arrivano quelle raffiche che sanno di terra ed erba bagnata e, se si chiudono gli occhi, sembra di essere nella brughiera. L'odore di smog passa in secondo piano, d'inverno. Se proprio devo dirla tutta, c'è un aspetto da non sottovalutare: d'estate sudo e non posso coprire la mia mole con cappotti e sciarponi. Detesto il sole ed essere costretta a esibire i due insaccati che ho al posto delle braccia.

Quando salgo sulla metropolitana, direzione City, non è troppo piena. È davvero molto presto, ma io amo camminare mentre Londra si sveglia poco per volta, osservare le persone fermarsi a prendere il primo caffè, guardare le mamme che portano i figli a scuola, immaginare le loro vite. Molto spesso l'ispirazione arriva quando mi incanto a fissare dei perfetti sconosciuti e la mia mente vola.

"Lei sta tradendo il marito, e tu... Tu sei l'amante. Beccati!", penso se mi sembra che si stiano guardando intorno con fare circospetto.

"Lei ha comprato un paio di scarpe a prezzo pieno, ma ha detto al marito che erano in saldo... Tu sei la sua migliore amica e te lo sta confidando", mi viene in mente se vedo due ragazze che bisbigliano tra loro.

La City è il cuore pulsante di Londra durante la settimana, mentre nei week-end sembra quasi un deserto. Alzo lo sguardo sui grattacieli scintillanti, fatua promessa di carriere di successo, almeno per me. È paradossale: questo è il centro più antico di Londra, ma oggi è adornato dalle sedi delle più grandi imprese del Regno Unito, e del mondo. Di solito, quando scendo di sotto in pausa pranzo, non posso evitare di guardarmi intorno e prestare attenzione alle persone che corrono stringendo in mano il cellulare, che hanno l'andatura sempre più veloce, che sono evidentemente affannate perché stanno rincorrendo qualcosa: il successo.

Nell'aria c'è odore di caffè e aspettativa. Tutti i frettolosi uomini d'affari impugnano le loro giganti tazze di cartone e gli sguardi determinati mi dicono che sono ben intenzionati a iniziare l'anno lavorativo nel più proficuo dei modi.

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