Capitolo 21

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《Magnus! Svegliati, dannazione, Magnus!》.

Mi svegliai sentendo di non essere nemmeno nelle condizioni di rispondere. Girai la testa verso la porta con lentezza, cercando di non muovere nessuna parte ferita - una gran bella sfida, non avevo un centimetro senza ferite o bruciature.

Sam era dall'altra parte delle sbarre, il suo sguardo pieno di orrore mentre guardava la mia schiena. Ignorando quello sguardo chiesi: 《Che ci fai qui, Sam?》.

《Sono qui per tirarvi fuori》.

《Pretendi pure che ti creda?》.

La vidi abbassare lo sguardo, così girai nuovamente la testa dall'altra parte, verso il muro.

《Mi dispiace tanto, Magnus. Non volevo tradirvi, non lo avrei mai fatto... però ho incontrato per prima Loki insieme al suo stregone e mi hanno fatto parlare. Non sapevo nemmeno che lui fosse mio padre, per la verità》.

《Non posso sapere se mi stai dicendo il vero》.

《E vuoi forse andare a chiederlo a Loki?》.

Sospirai e girai nuovamente la testa verso di lei.

《Tu hai idea di cosa ci potrebbe succedere se ci beccano? È un rischio enorme》, dissi.

《Preferisci stare qui a farti torturare e poi uccidere?! Ma ti sei visto la schiena? Ancora un colpo e ti toccano la spina dorsale》.

《Se vengo beccato è probabile che quelle saranno le condizioni di tutto il mio corpo perché sarò stato scuoiato》.

Restammo un momento zitti, poi mi sollevai lentamente dal "letto" e scesi da esso, alzandomi in piedi. Una fitta proveniente da ovunque quasi mi fece svenire e cadere a faccia in avanti, ma riuscii ad attaccarmi alle sbarre appena prima che succedesse.

《Magnus... il tuo petto...》.

《Lo so. Comunque, se funziona niente più torture, se non funziona verrò ucciso. Mi sembra un buon compromesso. E Hearth e Blitz?》, chiesi mentre prendevo la spada che mi stava porgendo.

《Ora andiamo a prendere anche loro》.

Una volta fuori dalla cella andiamo a cercarli. Li troviamo sul mio stesso piano, uno di fronte all'altro. Vedendoli, ho la sensazione che quella disposizione sia la peggiore delle torture per entrambi.

Li facciamo uscire e vedo con dispiacere che ci ho azzeccato. Se Hearth, muovendo le mani dicendo qualcosa che mi parve essere un "ho bisogno di aiuto", si avvicinò a noi e mi permise di sorreggerlo, Blitz non si mosse dalla cella.

《Blitz, vieni, vi porto fuori》, disse Sam entrando nella cella.

L'uomo non rispose. Non aveva alcun tipo di ferita, a quel che potevo vedere. Guardai interrogativo l'amico, che mi sillabò le parole.

"Gli hanno fatto fare e vedere cose che non avrebbe mai voluto".

Mi parve di capire tutto sebbene non fosse chiaro. Intanto Sam era riuscita a farlo alzare e lo trasportò fuori.

《Bene, dobbiamo uscire di qui. Ce la fate voi due?》, chiese la ragazza guardandoci.

《Sì, non ti preoccupare》, risposi mentre Hearth annuiva debolmente.

Andiammo verso l'uscita e da lì riuscimmo a fare non più di dieci passi prima di essere beccati. Da Alex.

La ragazza ci fissò, facendo ruotare la spada nera minacciosa.

《Ragazzi, voi andate. Io la tengo impegnata》, dissi con un sospiro.

《Magnus, non sei nelle condizioni nemmeno di muoverti agevolmente, non riuscirai a fare nulla! E poi io non posso farcela a trasportare tutti e due》, disse Sam mentre Hearth si appoggiava a lei. Blitz ritrasse la mano non appena ci fu il contatto tra loro.

Non ero certo di voler sapere cos'era successo.

《Lo so che non posso tenerle testa, ma così vi darò una possibilità di fuggire. Mi ha cicatrizzato lei stessa le mie ferite, anche se in modo doloroso. Posso combattere, bene o male, quindi posso darvi una mano. Andate》.

Sentii i loro sguardi su di me mentre sfoderavo la spada. Li sentii allontanarsi, così attaccai Alex, già sul punto di avvisare della nostra fuga.

La sbattei contro il muro nel tentativo di farla tacere e lei in risposta ringhiò - un suono a mio parere veramente spaventoso -, per poi sbattermi a terra con una mossa da professionista, facendomi urlare di dolore. Già saltata la copertura solo con quello.

Alex mi saltò addosso e iniziò il pestaggio peggiore che mi fosse mai capitato di subire.

Tentai di oppormi, ma dopo forse una decina di colpi le mie braccia furono totalmente inutili e prevalse la furia omicida della ragazza, che si fermò solo quando arrivò Loki in persona a ordinarle di fermarsi.

《Basta così, Alex. Non è più in grado quasi nemmeno di respirare》, lo sentii dire. Era vero, stavo praticamente respirando sangue e sofferenza.

《Porta Sam nella sala delle torture e divertiti con lei come meglio credi. Voi quattro, portate i due fidanzatini nell'altra sala. A lui ci penso io》.

Il piano di fuga non aveva funzionato e non ero certo di essere stato il più sfortunato. Sospettavo che quello che stava per succedere loro - e probabilmente anche a me - fosse qualcosa che li avrebbe segnati per sempre.

Poco dopo Loki comparve nella mia limitata visuale - un occhio era già chiuso, probabilmente per sempre, l'altro si era appena gonfiato per tutte le botte che avevo preso.

《Mi fai quasi pena. Ti metterei davanti ad uno specchio solo per farti vedere cosa stai facendo a te stesso》.

《Non mi sono torturato da solo》, feci girando la testa quanto bastava da poter sputare a terra del sangue.

《Vero, ma sei stato torturato perché sei entrato illegalmente nel mio palazzo. Te la sei cercata》.

Io però ero arrivato a quel punto perché lui aveva rapito Alex. Non risposi però, facevo troppa fatica a parlare. Mi limitai a tossire altro sangue, causandomi fitte di dolore in tutto il corpo.

Vidi Loki osservarmi attentamente, poi si chinò su di me e mi tirò su di peso come se fossi una principessa messa decisamente male. Gemetti di dolore, sentendomi svenire.

Mi riportò nelle prigioni - già quella era una gioia, voleva dire che non avrei subito torture, sempre se non aveva qualche intenzione oscena - e mi mollò sul letto della cella come se fossi un sacco di patate. Non mi ero aspettato nulla di diverso, già tanto se non mi aveva trascinato fin lì per un piede.

《Accidenti, vederti così mi fa davvero venir voglia di guarirti. Non hai idea del tuo aspetto, non è facile farmi questo effetto》.

Sentii il suo sguardo su di me, poi sentii uno schiocco di dita. In un istante il dolore su tutto il volto scomparve e riuscii di nuovo a respirare normalmente. Anche il mio occhio gonfio era guarito, mentre l'altro rimase chiuso come prima.

《Penso proprio che fisserò per domani la tua esecuzione》, disse con indifferenza. Sempre se potesse essere indifferente qualcuno che aveva appena guarito un suo stesso prigioniero.

Se ne andò senza aggiungere altro e io non sapevo se essere felice di quella notizia o triste.

Se fossi morto, avrei smesso di soffrire.

Se fossi rimasto vivo, avrei ancora potuto salvare Alex.

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MI ERO SCORDATA DI AGGIORNARE IERI SCUSATE AHAHAHAHAHA
Penultimo capitolo della prima parte :3
-Aly

My Sire || FierrochaseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora