-Capitolo 1-

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...Fin da quando si è piccoli i genitori insegnano ai propri figli ad avere il controllo delle proprie emozioni, come guide insegnano a vivere seguendo un preciso ordine, ma a volte anche i genitori falliscono in questo arduo compito...

Era un giorno di primavera, il sole lievemente caldo stava dando spazio in cielo alla sua sorella luna, le nuvole ancora inpieno movimento riflettevano gli ultimi raggi di sole colorandole di un bellissimo arancio d'orato. Lisa Winston non fece altro che guardare fuori dal finestrino per tutto il tempo che impiegò nel viaggio in macchina. Il suo tutor il Signor Albert Hollydeis, agente dell'assistenza sociale che si prendeva cura di lei ormai da anni, aveva il compito di condurla nella sua prossima casa famiglia. Da quando i genitori di Lisa morirono nelle fiamme di un incidente scoppiato all'interno del laboratorio in cui lavoravano, lei si trovò ad essere sola al mondo. Dal primo momento che lo vide al funerale dei genitori, il pelato e goffo Signor Albert riuscì ad attrarre particolarmente la sua attenzione, lui non si preoccupò di nulla e si prese cura della bambina per ben cinque anni consecutivi. Sapeva bene il trauma che Lisa aveva dovuto affrontare, i suoi parenti non volevano prendersi cura della piccola oramai diciassettenne. In qualche modo la ritenevano un pericolo ed un insieme di problemi che si verificarono più di una volta. Ogni famiglia ospite in cui alloggiava ben presto si scocciava di lei, richiamando l'assistenza sociale e mandandola via. Negli ultimi cinque anni Lisa non riuscì mai ad affezionarsi ad un luogo, sembrava che fossero sbagliati per lei come se non ne appartenesse, non ne facesse parte. Il suo comportamento mutò straordinariamente, le sue lacrime smisero di scendere e l'indifferenza divenne presto padrona dei suoi sentimenti. Non esisteva sorriso, smorfia, rabbia o delusione sul suo volto, niente che potesse mostrare ad altri cosa stesse provando. Il signor Albert l'aveva vista crescere, cambiare, diventare da bambina a ragazza eppure per lui la giovane rimaneva comunque ancora un lontano mistero. Lisa sapeva bene che nessuna famiglia l'avrebbe mai accettata, i suoi genitori erano morti per cercare di curare una malattia che si stava diffondendo man mano nel mondo. Il loro compito era quello di trovare una cura, un farmaco, ma poi ci fu un incendio le porte automatiche del laboratorio andarono in black out chiudendo al suo interno chiunque ci fosse lasciando che le fiamme mangiassero i corpi degli scienziati. Dopo la morte dei genitori lei si trovò sola al mondo, in un solo istante aveva perso tutto: famiglia, casa,amore... Lisa non aveva molto con se si limitava a qualche vestito ordinario,tutto il necessario che serviva principalmente e che riuscisse ad infilare in un'unica valigia. Non le importava di cosa indossasse o altro le bastava avere con se solo un piccolo ricordo del suo passato. Il signor Albert non fece altro che parlare e parlare per tutto il tempo, Lisa al contrario rimase a guardare fuori dal finestrino a volte ascoltandolo altre ignorandolo. Era sempre la stessa storia: si arrivava alla casa famiglia ospite, si ambientava nel silenzio della casa e dopo poco tempo il Signor Albert l'andava a riprendere per condurla ad una nuova dimora. Lisa ignorando le sue parole infilò una mano nella tasca della felpa e ne estrasse fuori un piccolo ed antico orologio da taschino. Quello era il suo prezioso tesoro, l'unica cosa che le era rimasta dei suoi genitori che le avevano regalato per il suo dodicesimo compleanno. Non era un pezzo prezioso, al contrario era un vecchio cimelio di poco valore per giunta non funzionante. Con nostalgia Lisa sfiorò con le dita il coperchio dell'orologio sentendone il rilievo della rosa che ne era stata incisa sopra. Con un movimento lento premette il bottoncino situato al bordo in alto del cimelio facendo scattare con un piccolo click il coperchio mostrando al suo interno un orologio dal vetro scheggiato e le due lancette ferme che puntavano le quattro e venti del pomeriggio. Dietro al coperchio era stata incisa una particolare frase. Lisa l'aveva letta così tante volte da ricordarne ogni singola curva incisa che ne formulasse ogni lettera della frase.

"Cogli la rosa quando è il momento , ché il tempo lo sai che vola... e lo stesso che oggi sboccia domani appassirà. Solo il tempo ti darà le risposte che stai cercando, e te le darà quando avrai dimenticato le domande."

The BlasterTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon