Un fiore forte e meraviglioso,
così bello che ti spinge verso di lui, che ti attrae.
Una pianta così unica che non credevi di poterla incontrare nel mezzo del deserto.

Appoggiò una mano su una gamba del più piccolo e la fece scorrere su di lui, dall'alto al basso, mentre l'eccitazione e la rabbia scorrevano in lui.

Una cosa unica che ti incanta, che ti rapisce.
La quale sembra così indifesa
ma che, in realtà, quando provi a raccoglierla per portarla via con te, ti attacca con centinaia di spine per difendersi.

Salima, che era venuta a dare  una mano per far concludere  prima la cena, osservava la situazione con un ghigno sulle labbra e con gli occhi pieni di maternità, orgogliosa di quello che il ragazzo stava facendo.
Prenditi il rispetto che tanto cerchi, piccolo bambino. Fagli vedere cosa sei capace di fare.
Il Re tossì, cercando di richiamare l'attenzione di tutti. Osservò duramente il secondo genito, aspettando che punisse verbalmente lo schiavo ma non successe niente. Stava lui stesso per parlare se non fosse stato per Harry, il quale afferrò il braccio di Louis per trascinarlo via dalla sala.

I suoi passi erano pesanti, veloci e Louis doveva quasi correre per stargli accanto. La mano lo stringeva con forza e il ragazzo sapeva che gli sarebbe rimasto il segno rosso.
Oservava la schiena di lui contratta e i muscoli in tensione mentre pensava se era giusto quello che aveva fatto.
Era perfettamente consapevole di essere un ragazzo strano. La sua mente era mutevole, elastica. Cambiava idea e stato d'animo continuamente, non sapendo che questo era un bene o un male.
Per un attimo era arrabbiato per lo schiaffo che Harry gli aveva dato, il secondo dopo era spaventato dalle conseguenze che il suo sguardo infastidito poteva avere.
Agiva e poi pensava.
Impulsivo.
Testardo.
Orgoglioso.
Sensibile.
Dentro la sua testa c'erano miliardi di Louis diversi ma quasi nessuno -forse nemmeno lui stesso- li aveva visti tutti.
E proprio in quel momento era confuso, il giovane.
Quell'uomo orribile e senza cuore che lo aveva trattato male dal primo momento in cui era entrato in quel palazzo, che aveva gli occhi insensibili al male che donava con piacere, che lo usava come giocattolo sessuale.
Lo stesso uomo che aveva una bellezza e un corpo paragonabile a quello degli Dei, che aveva esplicitamente chiesto di lui, che mostrava il suo sorriso dolce e spietato.
Perché non lo odiava completamente?
Perché non riusciva a disprezzarlo e basta?
Perché non riusciva a toglierselo dalla testa?

Arrivarono e Louis non ebbe neanche il tempo di realizzare che si ritrovò catapultato dentro la stanza, buia come il petrolio.
La porta era stata chiusa, il sole se ne era andato e la luna era morta. La notte era nera e senza stelle.
Riusciva solo a percepire il respiro di lui, che aveva le mani appoggiate contro il muro e pensava così intensamente che temeva si sentissero gli ingranaggi che giravano.
Gioca con me, mi provoca, mi fa infuriare, si fa desiderare senza volerlo con la sua purezza ed innocenza.
Louis prese un po' di coraggio e, con il passo leggero come una piuma, mise le mani avanti e camminò nell'oscurità con gli occhi chiusi.
Mi odia, mi guarda come se non avesse mai visto niente di più bello, si dispera se lo faccio mio, se lo punisco, mi guarda con disprezzo se faccio quello che voglio, se uso la mia forza e il mio potere.
Il piccolo trovò la sua "stella" quando toccò con la punta delle dita la sua pelle bollente e si avvicinò sempre di più.
Perché l'ho voluto?
Girò la testa e fece schioccare il collo andando incontro al suo tocco gentile, mentre Louis appoggiava i palmi su di lui, come incantato dal suo profumo.
Cos'ha di diverso dagli altri?
Si avvicinò ancora di più e
appoggiò il naso su di lui, strusciando delicatamente il suo viso sulla sua pelle.
Sarà solamente un oggetto più bello degli altri?
Harry si girò e osservò estasiato  gli occhi di lui che brillavano, mentre le sue braccia erano ancora allungate in avanti come sconvolte di non poterlo più toccare.
Deve esserlo. Ma anche io voglio che lo sia?
Afferrò i suoi fianchi e lo fece mettere contro il muro, con molta più dolcezza del giorno prima.
Sfilò rapidamente la sua tunica e attaccò il suo collo niveo con dei morsi, mentre si calava la gonna e la faceva cadere per terra.
Passò le mani su tutto il suo corpo e afferrò saldamente le sue natiche grasse, ansimando già al pensiero di essere dentro di lui. Louis rimaneva fermo a godersi quelle carezze con gli occhi chiusi, mentre le parole di Salima si ripetevano nella sua testa.
"Se dimostri di voler fare cose intime con il principe."
Divaricò un po' le gambe e sentì Harry sorridere compiaciuto sul suo collo, pensando di essere riuscito ad ingabbiare il bianco puledro.
"Anche l'azione che adesso ti sembra la più orribile del mondo."
Louis pensò per un secondo al modo violento in cui Harry lo aveva preso, ma lo dimenticò altrettanto velocemente quando sentì delle dita umide toccare la sua entrata.
"Puoi approfittarne per avere un po' di piacere"
Harry inserì fin da subito entrambe le dita dentro e Louis sentì il dolore e il bruciore, residui freschi del giorno precedente. Sentì la pelle delicata di Harry. Sentì quanto erano spesse e lunghe.
Rimosse le tristezza o la depressione dalla sua mente.
Stava "approfittando" del principe per farsi dare piacere.
Avrebbe pensato dopo alla vita privata di amore, libertà e affetto, adesso voleva soltanto che quell'uomo orribilmente bello lo facesse suo.
Che soddisfasse i suoi bisogni più primitivi.
Sentì una strana sensazione nello stomaco e ansimò piano, appoggiando la testa su di Harry.
«Vedo che hai cambiato idea rapidamente»
Disse con arroganza Harry, ma prima che potesse dire qualcos'altro di estremamente idiota, Louis gli morde la spalla e andò incontro alle sue dita, piegando leggermente le ginocchia.
Harry gemette roco e non poté non pensare all'immagine che aveva in mente da quella mattina, quando aveva messo il suo membro nella bocca di lui e l'aveva obbligato a succhiarlo. Non poté fare a meno di eccitarsi ancora di più quindi, stufo di prepararlo, lo fece voltare per metterlo col petto contro al muro.
Prese una mano di Louis e la portò alla bocca del ragazzo.
«Sputa» e la voce così graffiata del figlio degli Dei fece spalancare la bocca di Louis, che si affrettò a fare come gli era stato ordinato.
Harry sorrise contento e fece mettere la sua mano bagnata sul suo pene troppo bisognoso di attenzioni.
«Muovi piano dall'alto al basso»
E lubrificò lo spesso pezzo di carne che stava per donargli piacere. Louis sentì Harry appoggiare la testa sulle sue piccole spalle e respirare più velocemente. Mosse la mano ancora più forte fino a che l'altro non né poté più.
Afferrò con i suoi grossi palmi le sue natiche e le separò, maledicendo la luna per non essere in cielo non permettendogli di vedere il piccolo buco di Louis.
Appoggiò la punta su di esso e, dopo averlo strisciato un po', con una sola spinta, lo penetrò.
Si morsero entrambi il labbro.
«Il tuo culo mi fa impazzire»
Harry voleva andare subito veloce, e così fece. Con una mano fece mettere Louis ad angolo retto e, afferrandogli ancora i fianchi, cominciò subito a martellare con insistenza.
Louis voleva gemere di dolore e di piacere. Sentiva come quelle  sensazioni fossero completamente nuove ed estranee, come i gemiti rochi del dominatore lo facessero eccitare e di come fosse piacevole sentire l'uomo entrare sempre di più dentro, toccando punti che neanche lui pensava potessero provocare tutto quel godimento.
Il primo a perdere il controllo fu proprio Louis, che cominciò a muovere i fianchi all'indietro.
Harry sgranò gli occhi e avrebbe riso se non fosse stato troppo occupato a sentire come fosse bello che Louis avesse bisogno di lui. Quest'ultimo si sentiva così pieno, aperto, desiderato. Si sentiva quasi bello per il fatto di aver fatto eccitare un uomo come lui, che poteva avere tutti gli uomini e le donne del mondo.
I loro gemiti si fecero più alti, soprattutto quelli del dominato, che aveva perso completamente le staffe.
Harry amava vedere come il corpo di Louis andasse avanti e indietro accompagnato dalle sue spinte di bacino.
Portò le mani sui suoi capezzoli e li tirò, facendolo completamente impazzire. Sentì lo stomaco esplodere e riempirsi di farfalle mentre inclinava la testa all'indietro ed Harry si avventava su di esso come se fosse la sua unica ragione di vita.
Louis mise una mano tremolante nei capelli di Harry e girò il viso, nella speranza di poterlo vedere ma una mano gli spinse con cattiveria la testa giù, rimuovendo anche la mano.
Harry sì fermò ed uscì da lui, provocando proteste, prima di rientrare con una spinta secca che fece venire con un urletto il più giovane.
Continuò così per altre cinque stoccate prima di venire dentro di lui e appoggiarsi stanco alla schiena di Louis, che a malapena riusciva a stare in piedi.
Harry annusò per un'ultima volta quel profumo che lo faceva uscire di testa e poi si staccò, andando a prendere altri vestiti.
Louis del resto era sempre nella stessa posizione che cercava di riprendere fiato. Era completamente sconvolto e il suo cuore non riusciva a rallentare la sua corsa. Si mise in posizione eretta e si passò una mano fra i capelli.
Harry tornò da lui ma non sapeva quanto tempo era passato, né gli interessava.
Sentì dei passi veloci e poi si trovò dinuovo schiacciato al muro, ma per un ambito diverso.
«Non toccarmi mai a meno che non te lo dica io»
Disse arrabbiato.
«Non guardarmi a meno che non sia io stesso a darti il permesso»
Louis annuì anche se Harry non poteva vederlo.
«Adesso vattene»
Harry impiegò tutte le sue forze per allontanarsi da quel corpo e si andò a sedere alla sua finestra che si affacciava su quel mare di sabbia nera.
Louis prese con fatica la sua veste e sorrise vittorioso mentre usciva dalla stanza. Si mise il vestito rovinato e mentre camminava con fatica verso la sua stanza, sentì il seme del suo futuro Re scendergli fra le coscie.

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[1] si credeva che il Faraone stesso fosse Osiride.
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20 giorni sono tanti, lo so ma tutti noi sappiamo che maggio e aprile sono mesi terribili. Mi dispiace per l'assenza ma spero di essermi fatta perdonare.
Un bacio, Eudo.

Un Fiore sbocciato nella sabbia » larry stylinson Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum