Oriri ex cinere

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"Sei sicuro di volermi accompagnare?", gli chiese guardandolo negli occhi con un tono di voce pacato.

"Sicuro e poi potresti aver bisogno di me, dato che sei ancora un po' fragile", le rispose senza nessun velo di irriverenza. Jamie non stava scherzando, non su una cosa così importante come la sua salute, in quel preciso momento.

"Ok", gli rispose semplicemente scendendo dalla Mustang blu. La jeep aveva bisogno di una batteria nuova, anche se quelle sera stessa, il suo
meccanico personale, avrebbe riprovato con i cavi.

Lo vide prendere diverse piante di orchidee ed incastrarle tra le braccia solide, coperte da una leggera maglietta bianca.
"Sei pronta?", la guardò con un sorriso dolce. Sorriso non passato inosservato.
"Sì", disse semplicemente varcando il cancello del Magnolia Cimitery.
"Se hai bisogno ti posso prendere in braccio io", la punzecchiò seguendola.
"Cammina architetto Sommers, se ho bisogno di aiuto ti farò sapere".

Camminarono l'uno vicino all'altra, in religioso silenzio, seguendo il piccolo sentiero di mattoni rossi, ormai sbiaditi. Enormi magnolie da grandi rami verdi ricoprivano come una delicata coperta, tutte le lapidi di pietra e i cancelletti di ferro battuto. Quei enormi capolavori, regalavano serenità e fornivano un riparo naturale dal sole cocente di fine agosto.

Dopo pochi passi si posizionò davanti alla tomba di famiglia. Le lettere del suo cognome erano incise nella pietra insieme alla scritta in latino, "Oriri ex cinere".

"Risorgere dalle ceneri", lesse Jamie traducendo la scritta in latino.
"L'ha voluta aggiungere mio padre dopo la morte di mia madre. Ha sofferto molto".

In silenzio aprì il cancelletto di ferro battuto con la L applicata sopra.
Superarono il piccolo prato con una miriade di rose bianche arrampicanti ed entrarono nel cripta di famiglia.
"Anche le rose sono state scelte da mio papà. Erano i fiori preferiti di mia mamma".
Aprì la porta di vetro e alcuni raggi di sole, scappati da quel groviglio di rami, illuminò le lettere dorate, che insieme componevano diversi nomi.

"Ti presento Lilian ed Arthur Lawrence", gli disse guardandolo di sfuggita.

Jamie percepiva tutte le innumerevoli sensazioni, che la sua piccola stava provando in quel momento.
Tristezza, malinconia, voglia di piangere, tutti mescolati ma mascherati da un sorriso forzato.

"È un piacere per me", le mormorò vicino notando una foto che ritraeva una bellissima coppia di giovani ragazzi che ridevano abbracciati. Un'altra riguardava il giorno di un matrimonio ed infine loro due insieme ad una bimba dai lunghi capelli neri e grandi occhi azzurri.

Jamie la vide accarezzare le foto e senza voler interrompere quel momento sacro decise di fare un passo indietro e posizionare di lato i vari vasi di orchidee. L'ultimo che aveva in mano, venne adagiato sul tavolino che raccoglieva tutte le foto di quella famiglia. Altri nomi danzavano su lastre di marmo. Edward e Mary Margaret Lawrence, i nonni di Alice ed Emily Lawrence, la sorella del nonno Edward.

"Hanno un sorriso meraviglioso Lis e tu ne hai proprio ereditato i tratti; quelli delicati di tua mamma insieme a quelli decisi tuo papà", le disse avvicinandosi.

Lis però non riuscì a rispondere a quelle bellissime parole se non con silenziose lacrime argentate.
Distinto abbassò lo sguardo cercando di coprirsi con i capelli, ma Jamie fu più veloce.
Prese la sua ragazza tra le braccia ed accarezzandole i capelli la cullò sul suo petto.
Lis non riuscì più a resistere e quei cristalli pungenti uscirono di botto, inondando quel silenzio di singhiozzi.

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Where stories live. Discover now