Tizzy

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Lo sapevate che quando tutti dicono che non sei capace, alla lunga poi ci credi...Io non voglio esser una ragazzina (come mi chiama mia madre)come le altre. No social, no fumo, no complicazioni, mi piacciono solo i ragazzi. Che c'è di male! In casa è un casino, mia madre è scema e mio padre pende dalle sue labbra. Lavora lavora e quando torna a casa non esiste nessuno, oltre che il suo meritato riposo. Lei ogni giorno, le stesse domande. Hai mangiato?  A scuola tutto ok? Non spendere troppo...! Ovviamente io uso i tre si..si,si,si...tolgono dai guai e la fanno star tranquilla e serena come il tempo.Per tutti sono Tizzy, sedici anni, minuta, rossa riccia, occhi verdi, una vera ribelle. A scuola non studio,i miei libri sono nuovi sempre di stampa. I professori ormai non mi interrogano più, mettono l'insufficienza direttamente al mio nome,tranne la prof. di Italiano. Appunto...! "Tiziana si può sapere a cosa stai pensando mentre spiego Carlo Magno?" Lo sapevo... guardo la prof. e i miei compagni e provo a rispondere imbarazzata "Niente prof. mi stavo domandando se era fico?""Chi scusa?""Carlo Magno!" Tutti ridono. La professoressa Lisi sospira... "Bene Valli, interessante. Immaginiamo che sia un tuo compagno come lo descriveresti?""Facile, occhi blu,un bel sorriso, braccia forti,bocca a cuore e quando ti parla il mondo si scioglie!" In classe scatta l'applauso...e la Lisi divertita " Prendi il libro di storia e vai a pagina venti,conoscerai Magno nel suo splendore e inizia a leggere, così ci delizi delle sue gesta e impari qualcosa."Mentre stavo leggendo alla classe pensai di aver fatto una brutta figura e che Marco avesse capito che parlavo di lui e non dell'imperatore. Il problema è, che quando lo vedo non capisco più niente, per me Magno aveva il suo volto e io presto sarei stata tra le sue braccia. La campanella mi riportò alla realtà, smisi di leggere e segnai sul diario i compiti per il giorno dopo, poi insieme a Sara usci di classe. La professoressa ci corse dietro"Valli vieni un attimo ti devo parlare" "Dai prof. ho fame, voglio andare a casa, facciamo presto" " Ok, vado subito al dunque, domani ti interrogo, preparati e poi... come va con Marco?" "Male, non ci parliamo e io mi sento sotto un camion." "Capisco,hai voglia di raccontarmi...!" "C'è poco da dire... mesi di amore, di coccole, di vedere la vita tramite i suoi occhi e poi...l'altra che è entrata nella nostra storia a gamba tesa e l'ha stravolta. Cancellando in un attimo gioie e lasciando dolori." "Hai provato a parlare con lei, a capire." "Capire cosa... la colpa è di Marco doveva credere al nostro amore con rispetto." "Condivido e sono qua, per qualunque cosa anche solo per guardarsi senza dire niente." "Grazie professoressa Lisi, "Magika" come sempre." "Arrivederci Tiziana, a domani, mi raccomando studia le schede che ti ho dato..!"Esco di corsa dalla classe e non mi accorgo di Sara, che era nel cortile della scuola, che mi stava aspettando. "Ehi Tizzy ma dove corri,aspettami.!" Mi volto e la vedo che mi saluta con la mano "Mi hai aspettato?" "Non ti ricordi....oggi pranzo con te, dai i tuoi nonni" " Si,cavolo quando parlo di Marco con qualcuno mi va il cervello in pappa...!" Sara sorride "La prof. ti ha chiesto di lui?""Si, e io le ho detto che non riesco a capire il perché non mi parli più.""Scusa Tizzy sei folle o mi sfugge qualcosa, non ti ricordi, che alla festa quando lo hai visto tra le braccia di Nicole, ti sei tolta i tacchi e gli hai fatto un buco in testa , sei punti di sutura." Sospiro.. "Dici sia per quello.. per me è stato il minimo, dopo quello che mi stava facendo...!" Sara aggiunse. "Mi arrendo sei incorreggibile." Divertite continuiamo a camminare una vicina all'altra per le strade di Firenze, i nonni abitano vicino al nostro liceo e il giorno spesso pranziamo da loro. Io e Sara siamo cresciute insieme abitiamo tutte e due in piazza d'Ognissanti in una casa storica fatta di tre piani,lei abita all'ultimo io al primo. Le nostre famiglie sono simili, il padre è un affermato notaio di Firenze, non si occupa minimamente di lei ma diversamente da mio padre ha sempre le mani al portafoglio,esaurendo ogni suo desiderio.La mamma è amica della mia e non aggiungo altro. Siamo figlie uniche, condividiamo i soliti sogni,amiamo le feste e lei a scuola è una fonte inesauribile di saggezza,al massimo dei voti a tutte le materie. Io neanche se sommo tutti i voti arrivo ai suoi. Quando giungemmo davanti casa, nonno era già sul cancello che ci aspettava. "Bimba ( lui mi chiama così) sei in ritardo?" Lo bacio. "Si nonnino, mi sono fermata a parlare con la prof." Sara ci guarda e poi aggiunge "Ci sono anch'io non vi dimenticate!" Nonno le va vicino e la prende sottobraccio, dicendole: "Principessa prego, la porta di casa è aperta".  

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