Simona

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Simona si guardò attentamente allo specchio.
Era delusa da come era conciata. La solita faccia da scema. I capelli neri non erano che un cespuglio che aveva tentato di stirare, la faccia aveva lo stesso pallore del giorno precedente. Il naso piallato dalla chirurgia era carino di prospetto, ma di profilo dopo l’arco, terminava con una fastidiosa punta che voleva al più presto eliminare, appena avrebbe trovato i soldi.
Il filler almeno reggeva ancora, ma senza rossetto le labbra erano grigie e screpolate.
Gli occhi inespressivi, contornati da ciglia incollate e sopracciglia tatuate, osservavano la strana creatura allo specchio, il frutto di un incauto collage di pezzi che non trovavano la giusta collocazione. Era l’ora del restauro.
Dopo aver spazzolato le extensions le attaccò alla testa, e in pochi minuti una chioma fluente la fece sembrare più femminile. Il trucco le richiese più di un’ora, al termine della quale si riosservò: adesso era colorata, ma sembrava di plastica. Allora avevano ragione i suoi followers ad insultarla definendola barbie rifatta.
Almeno le tette erano venute bene. Con tutti i soldi che aveva speso per l’operazione! Ma ancora non si piaceva. A parte il naso, odiava i fianchi, così stretti. Non aveva quasi il punto vita. Aveva sentito di gente che si era rimossa delle costole per rimpicciolire il girovita. Si piazzò le mani sui fianchi: se l’avesse fatto anche lei?
Era anche bassa, non arrivava a 1,60. Ma questo non era un problema: sulle foto non si vedeva. Sui social qualsiasi nanetta come lei poteva sembrare una strafiga. Bastava rifarsi, o, se non si avevano disponibilità economiche tali, usare filtri e applicazioni varie per modellare viso e corpo.
Sollevò la calotta cranica e guardò dentro: era quasi perfettamente vuota e pulita, aveva rimosso quasi del tutto le ultime tracce di tessuto nervoso.
Riposizionò la testa e si preparò a scattare un centinaio di selfie per i suoi followers.
A volte cercava di ricordare i tempi in cui aveva un cervello, ma le funzioni cerebrali ridotte non glielo permettevano. Aveva vaghi flash di se stessa che leggeva un libro.
L-I-B-R-O… cos’era poi? Non lo ricordava… Primo like! Secondo…

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⏰ Last updated: Apr 16, 2018 ⏰

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