«Diciamo di sì», borbottai, distogliendo il mio sguardo dal suo, il quale ora stava bruciando con insistenza su tutto il mio corpo.

«Bene... Uhm... Che ne dici se ora ti faccio bella per stasera?», spostai nuovamente lo sguardo sulla cheerleader e notai un luccichio nei suoi occhi che proprio non prometteva niente di buono.

Annuii sospirando e rassegnandomi al fatto che anche se avessi detto di no, lei avrebbe fatto di testa sua, «Okay, ma niente abiti.»

«Va bene», allungò l'ultima lettera poi mi trascinò in camera e mi fece sedere sul bordo del letto, ordinandomi di non muovermi fino al suo ritorno.

Senza darmi tempo di domandarle per quale motivo non potessi nemmeno muovermi, uscì di corsa dalla mia camera.

Inarcando un sopracciglio, mi chiesi dove stesse andando e fare cosa, ma pochi minuti dopo torno con una piccola valigetta nera, un paio di décolleté bianche e un abito dorato.

E non seppi perché, ma capii che quella valigetta non avrebbe portato a nulla di buono, oppure mi stavo facendo tante seghe mentali inutili, dato che Cassidy si stava rilevando veramente per la brava ragazza che era.

«Che ne dici di farti castana? Così da togliere quel blu decisamente orribile che forse è persino peggiore di un pugno in un occhio», Cassidy aprì la sua valigetta e mi mostrò una scatola di una tinta castano scuro.

Cassidy voleva farmi la tinta? Seriamente?

Okay, che i miei capelli erano pietosi, ma definire il mio colore peggiore di un pugno in un occhio, era davvero esagerato. E mi stavo sentendo profondamente offesa perché il blu era un colore meraviglioso.

«Uhm... Okay??»

Non seppi nemmeno io perché acconsentii, forse per cambiare un po' o forse perché non ero riuscita a resistere ai suoi occhioni blu e al suo nasino arricciato teneramente.

Stava di fatto che Cassidy incominciò a strillare per la felicità quindi mi abbracciò di slancio poi iniziò a dividermi i capelli mentre io unii i due prodotti della tinta.

«Diventerai ancora più bella di quanto tu già non sia», mi diede un piccolo buffetto sul naso poi ridacchiò quando la guardai dubbiosa.

«Non serve mentire, so di non essere bellissima.»

«Invece lo sei, Mavs.»

Feci spallucce, volendo mettere una fine a quel discorso, «Se lo dici tu.»

«Sei bellissima, punto.»

Dopo circa quindi minuti, Cassidy aveva finalmente tinto tutti i miei capelli, ma mi aveva consigliato di aspettare più tempo per evitare di ritrovarmi con chiazze blu quindi ora ero seduta sul letto mentre la guardavo frugare nel mio armadio.

«Tu viaggi sempre con valigette e vestiti vari?»

«Di solito solo con la valigetta, ma dato che sapevo già della festa, ho deciso di mettere in macchina anche il vestito e i tacchi.»

«Figo. Se avessi una macchina, probabilmente la riempirei di snack, sai in caso mi venisse fame durante il viaggio.»

Non avevo una macchina perché la cara sottoscritta non aveva passato l'esame di guida.

Mi ero distratta per un solo secondo, uno solo e avevo investito la vecchietta di cartone nel parcheggio in cui avevo tenuto l'esame, uccidendola.

L'esaminatore mi aveva guardata con occhi spalancati per lo shock, dato che mi aveva gridato di fermarmi più volte poi, ovviamente, mi aveva bocciata e i miei genitori avevano deciso di non farmelo rifare.

Falling for a ChallangeWhere stories live. Discover now