la nuova amica

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capitolo 3

Fay si scoprí essere una chiacchierona, l'esatto opposto di me. <<A proposito io sono Fay piacere>> sorrise prima di continuare <<e benvenuta nella fantomatica città Lucasville! Allora, da dove vieni?>> mi tese una mano e io gliela strinsi <<grazie. Piacere mio, Lea, dall'Italia>> <<woah, hai deciso che corsi extra seguire?>>, scossi leggermente la testa <<no>>. Fay sorrise nuovamente <<meglio! così faremo gli stessi corsi. Ah! comunque prego>> forse la guardai con un'aria interrogativa perché subito aggiunse <<per averti salvato da Diana>> io, in tutta risposta, alzai un sopracciglio e lei si mise a ridere <<ok, ok lo ammetto avevi la situazione sotto controllo, penso, ma almeno ho avuto il piacere di vedere la faccia terrorizzata di quella tizia>>. <<Ora che ci penso quella tizia aveva un'aria leggermente terrorizzata>> osservai attentamente Fay: ora non aveva più quell'aura pericolosa di prima, ma un'aria tranquilla e sempre con quel tocco di spavalderia. Alzai di nuovo il sopracciglio e lei notò che la stavo osservando <<che c'è? ho qualcosa in faccia?>> continuai a guardarla mentre alzavo leggermente le spalle <<niente>>, stavolta fu lei ad alzare il sopracciglio <<certo che sei strana forte tu eh?>>. Sorrisi divertita <<già,è vero>> in quel momento suonò la campanella ed entrò un'altra professoressa: bassa e magrolina con un sorriso a trentadue denti. Dopo due minuti ero di fronte a tutta la classe per presentarmi nuovamente <<ma perché i professori sono patiti delle presentazioni dei nuovi studenti?" e nemmeno dopo un minuto ero di nuovo al mio posto, con la professoressa che mi guardava delusa, ma si riprese quasi subito. La mia giornata proseguì così per altre tre ore, ad ogni cambio di ora chiacchieravo un po' con Fay, o era meglio dire che era lei che chiacchierava con me, poiché io non spiccicavo nemmeno una parola, rispondevo alle sue domande con monosillabi, ma lei non si stufò neanche per un attimo. Quel giorno mi divertii davvero e per poco riuscii a dimenticare quello che mi aspettava a casa una volta arrivata. La giornata volò e mi ritrovai alla fine della sesta ora con Fay che si copiava il mio numero di cellulare e che nel frattempo si lamentava per la giornata trascorsa troppo velocemente, sorrisi triste <<già, in effetti hai ragione>> ,ad un tratto il viso di Fay s'illuminò <<ma certo! perchè non ci ho pensato prima?>> la guardai stranita e lei continuò << tu sei nuova di qui, quindi ti porto a fare un giro>> ,sbiancai e cercai di smorzare il suo entusiasmo <<ehm, Fay non credo sia il caso>> <<e perché no? Daii, ti supplico>> fece la faccia da "cucciolo abbandonato", sospirai e mi arresi. Era impossibile dirle di no con quella faccia e, poi, dovevo ammettere che in fondo le volevo già un mondo di bene. Sorrisi titubante <<e va bene>>, la faccia da cucciolo abbandonato sparì e il suo viso si illuminò subito <<Yupii>> si alzò dalla sedia e mi abbracciò. Il mio corpo si irrigidì e serrai, per un attimo, gli occhi <<ti prego, fai che non veda le cicatrici sul collo, ti supplico>>. Fay si tirò indietro sentendo la mia rigidità <<scusa, forse ti ho messo a disagio>> , mi rilassai e sorrisi <<ma no tranquilla, solo non ci sono abituata>>. Suonò la campanella e uscimmo, Fay non commentò e io cambiai discorso. 

Dopo un panino, andammo in giro per città, letteralmente: mi fece vedere tutti i negozi, i bar, le poste, i vicoli ciechi e non, le stradine, i posti da poter frequentare e quelli da evitare, le caserme, passammo pure davanti al carcere. Quando si fecero le sei finalmente Fay si fermò; avevo i piedi a pezzi ed ero stanca morta, ma lei ancora sprizzava energia da tutti i pori. Le lanciai uno sguardo esasperato <<ma come fai?>> lei inclinò la testa da un lato -come fanno i cani- <<a fare cosa?>>, scoppiai a ridere e lei inclinò la testa dall'altro lato <<e adesso perché ridi? non che mi dispiaccia, però voglio ridere anch'io>> e mise il broncio. Io ormai avevo le lacrime agli occhi, non ridevo così tanto da quel giorno, mi asciugai le lacrime e in quel momento sentii una vibrazione. Controllai il mio telefono: sul display apparve il nome "papà" e sbiancai immediatamente. <<Merda!>> mi affrettai ad allontanarmi da Fay, feci un respiro profondo e risposi:

<<pronto?>>

<<dove diamine sei?>>

<<scusa papà, ma...>> ma non mi fece finire

<<Non mi interessano le tue insulse spiegazioni! ti voglio a casa entro 5 minuti, non un minuto di più>>

<<ma papà non c'è la farò ad arrivare entro cinque minuti>>

<<niente ma! se non ce la fai ad arrivare entro 5 minuti allora incomincia a correre. Ora>>

sentii un bip, papà aveva chiuso la telefonata ed era stato molto chiaro. Diedi un'occhiata veloce all'orologio del telefono: le diciotto e tredici. Mi girai e andai verso Fay, la spensieratezza di poco prima era sparita e ora al suo posto aleggiava un'ombra oscura. Sapevo di essere bianca cadavere ma feci finta di niente e sorrisi forzatamente <<ti saluto, devo andare>>, lei mi salutò ma aveva un'aria alquanto dubbiosa. M'incamminai con un'andatura regolare ma veloce, quando fui sicura di essere abbastanza lontano da Fay incominciai a correre più veloce che potevo, corsi talmente veloce che il marciapiede era sfocato. Quando finalmente arrivai al sentiero sterrato di casa mia incominciai a correre ancora più veloce se possibile e arrivai davanti al cancelletto di casa mia con il fiatone, i polmoni che bruciavano e tre minuti di ritardo. Senza perdere altro tempo presi le chiavi e aprii il cancelletto, lo richiusi e mi incamminai per il viale, arrivata alla porta non feci nemmeno in tempo a mettere le chiavi nella toppa che questa si aprì e un violento ceffone mi colpì alla guancia facendomi cadere. Mi rialzai e un altro schiaffo mi arrivò con altrettanta violenza, questa volta riuscii a tenermi in equilibrio quindi barcollai leggermente, una mano mi tirò dentro casa e sentii la chiave che entrava nella toppa facendo scattare la serratura.

Black Wolf (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora