Trouble Macker

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•Viene il giorno che ti guardi allo specchio e sei diverso da come ti aspettavi. Sì, perché lo specchio è la forma più crudele di verità. Non appari come sei veramente. Vorresti che la tua immagine corrispondesse a chi sei dentro e gli altri, vedendoti, potessero riconoscere subito se sei uno sincero, generoso, simpatico... invece ci vogliono sempre le parole o i fatti. È necessario dimostrare chi sei. Sarebbe bello doversi limitare a mostrarlo. Sarebbe tutto più semplice •
~A.D

Chapter 02

Non riuscii ad aprire il portone perché questo si aprì da solo, o meglio, qualcuno lo aprì dall'interno e mi venne addosso facendomi cadere e sbattere il sedere contro il marmo freddo dell'ingresso.

"ma sei cieco o cosa ? Guarda dove metti i piedi !" Urali al cafone che mi fece cadere a terra.

" senti, non so chi tu sia, ma si dal caso che io faccia quel cazzo che mi pare e spostati che devo passare" rispose saccente.

Non feci neanche in tempo ad alzare il capo per guardare in faccia questo maleducato che rimasi a bocca aperta.

Si poteva essere più belli ?
Mi soffermai a guardare i suoi occhi di un nero così scuro che sembravano volerti catturare e portare nelle loro profondità.
Poi abbassai lo sguardo sulle labbra più carnose e sensuali che avessi mai visto. Ma cos'era? Un Dio greco ?
Peccato per il carattere di merda.

Quando fui pronta per rispondergli a tono mi anticipó dicendo "tesoro, so benissimo di essere di una bellezza fuori da comune, ma meglio se chiudi la bocca, non vorrai mica che ci entrino delle mosche " sorrise beffardo.

E che sorriso.

Dio mio Emma ripigliati.

"sei un cafone!" esclamai scocciata, rimettendomi in piedi e dandomi una sistemata ai capelli.

Fu sul punto di rispondermi quando venimmo interrotti da una voce che mi suonò stranamente familiare

"Dimitri, dove credi di andare? Non permetterti di mettere piede fuori da questa casa !" disse un uomo scendendo dalle scale.

Dio non poteva essere lui.
Eppure più si faceva vicino, più assomigliava al ricordo che mi era rimasto di mio padre.

Quando mi vide, un sorriso sostituì il cipiglio che dominava il suo volto. Aumentò il passo è quando mi fu davanti mi afferrò in un caloroso abbraccio che non fui in grado di ricambiare.

" Dimitri, questa è tua sorella Emma da Parigi, Emma questo è tuo fratello Dimitri" disse subito dopo mio padre.

" ah quidni tu sei Emma, da come sei vestita pensavo fossi la nuova cameriera " concluse Dimitri squadrandomi dal basso verso l'alto.

Qualcuno ha una padella sotto mano così che possa tirargliela in faccia grazie ?

" senti tesoro " dissi rimarcando la stessa parola usata da lui in precedenza " non so come funzionino qui da te le cose, ma è meglio che inizi a portarmi un po' di rispetto" conclusi con il mio miglior tono minaccioso.

Tutto ciò che ottieni in risposta fu una risata seguita da qualche leggero puffetto sulla testa, nenache fossi un cane.
Dopo di che scese in fretta i gradini e si diresse fuori dal cancello che avevo varcato anche io poco tempo prima.

Sometimes love is complicatedWhere stories live. Discover now