Prima di Mezzanotte

35 6 0
                                    

Le figure stavano ancora recitando l'antica preghiera, quando gli altri li guardavano terrorizzati dal pavimento. Vittoria ne riusciva a vedere otto, ed ora erano riuniti in cerchio mentre intonavano cupamente in latino. 

Deve essere uno scherzo. Pensò ghiacciata la ragazza. 
Erano tutti in tensione: si guardavano l'un l'altro non sapendo come reagire, e soprattutto.. sapendo che Alessandro e Riccardo dovevano ancora tornare. Vittoria fissò intensamente la porta metallica che si era inevitabilmente richiusa.
Restate in bagno. Continuava a ripetersi. 
-Non preoccuparti.- Ludovico la guardò speranzoso. Lei gli sorrise di rimando, ma non era tanto sicura. L'ansia generale stava salendo perchè tutti riflettevano su cosa sarebbe successo a fine inno. 

Quel momento arrivò presto: il canto si arrestò unanime ed i cantanti posero le candele davanti ad i loro piedi in modo tale da formare un altro cerchio. 
Ci furono parecchi minuti di silenzi e mormorii, poi finalmente qualcuno parlò.
-Fratelli e Sorelle!- pronunciò solennemente il capogruppo, una voce calda e femminile che così dicendo levò le mani al cielo e si scoprì il capo: era MariaLuisa. 

Vittoria non riuscì a trattenere un sospiro di sorpresa.

Ludovico si affrettò immediatamente a coprirle le labbra aperte per non farli scoprire e tutti le riservarono uno sguardo assassino.
-Siamo qui oggi per festeggiare l'Ostara e liberare questo posto dalle energie negative che lo infestano!- affermò quasi gridando. 
Gli altri, uditi queste parole, si scoprirono a turno il capo: dopo MariaLuisa c'era l'uomo ambiguo della reception, il barista "Moviola" e perfino Emilio, la guardia giurata. Degli altri non riconosceva perfettamente il volto, ricordava solo di averli sicuramente visti lì nella biblioteca. 
I ragazzi si guardavano allibiti. 
-Preparate tutto per il rito e, dopo le ultime preghiere, a mezzanotte si inizierà il rituale!- li congedò, e così facendo spensero drammaticamente tutti la propria candela. Sempre a turno, gli altri indossarono di nuovo il cappuccio nero e tornarono in fila da dove erano venuti. 

Vittoria e gli altri finalmente poterono respirare di nuovo, non appena la porta metallica si richiuse inesorabilmente. 
Si guardarono enigmatici. 


Dopo pochi minuti che i passi e le voci si furono allontanate, i cinque udirono un altro rumore poco rassicurante: la porta si apriva di nuovo. Ci fu un breve stridìo, durante il quale i ragazzi avevano di nuovo il cuore in gola, che poi si rivelò essere un suono portatore di sollievo: erano Alessandro e Riccardo. I due richiusero la porta senza far rumore e scesero correndo verso il seminterrato. 
-Come avete fatto a rientrare?- sussurrò Sara allarmata. 
Alessandro tirò fuori dalla tasca le chiavi: -Le ho tenute per sicurezza.- affermò.
-L'avete sentito?- Davide andò subito al punto. Riccardo ed Alessandro li guardarono impauriti. 
-Li abbiamo visti.- confermò col sangue ghiacciato. 
-Beh, sono MariaLuisa e gli altri bibliotecari. C'è anche la guardia giurata ed il barista.- spiegò subito Vittoria. 
-C'è anche la tizia che guida il camion, quella che consegna i libri.- fece notare Alessandro. 

-Niente di paranormale, comunque.- minimizzò Alessandra, provando a scherzarci su. Ma gli altri la guardarono sbalorditi. 
-Si si. Se una setta è una cosa normale per te, ben venga.- ironizzò Ludovico. 

-Una setta?- ripetè Riccardo che non aveva sentito la conversazione. 
-Si: hanno detto che stanno festeggiando qualcosa che si chiama Oara, Ortara.. Ostara. - balbettò Vittoria cercando di ricordare ad occhi chiusi. 
-E che torneranno a mezzanotte dopo aver preso tutto l'occorrente per il rituale.- continuò Sara. 
-L'Ostara.. allora è molto peggio di ciò che pensiamo.- mormorò fra se e se Riccardo. 
-Perchè?!- esclamò agitata Sara. 
-Lo sapevo che non era un blackout.- ansimò Alessandro. 




Quella NotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora