|Capitolo 3|

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Il destino, quando apre una porta, ne chiude un'altra. Dati certi passi avanti, non è possibile tornare indietro {Victor Hugo}


Copenaghen, 31 dicembre


Era tarda mattina e Amélie dormiva beatamente nel suo caldo letto; d'un tratto sentì un insistente bussare proveniente dalla porta e -mormorando imprecazioni e parole sconnesse- invitò Nives ad entrare in camera.
"Come fai a dormire ancora? Svegliati, sono le 11.30! Dimmi un pò: hai preso un vestito per questa sera vero?" disse Nives sedendosi sul bordo del letto; la risposta di Amélie fu un grugnito.
"Non posso crederci, sei un caso disperato! Alzati e non farmi usare le maniere forti". Non avendo ottenuto alcuna risposta, Nives prese un cuscino e iniziò a colpire pesantemente Amélie; quest'ultima - con gli occhi fuori dalle orbite- si alzò di scatto e a sua volta iniziò a colpire Nives che alla fine si arrese.
"Basta, hai vinto! Pigrona ti aspetto ugualmente in cucina per fare colazione: non farmi aspettare ancora!" Pronunciate quelle parole, la ragazza si dileguò.

Mezz'ora più tardi Amélie -alquanto assonnata- si presentò in cucina per prendere del caffè.
"Ti ricordo che stasera parteciperemo all'evento dell'anno! Non capita tutti i giorni di trovarci al club più famoso di Copenaghen! Pensa a quanto ci potremo divertire" disse Nives con aria sognante. Amélie si limitò ad annuire; in realtà il suo pensiero fu decisamente ironico: "Sarà un vero spasso."

Nel primo pomeriggio le due ragazze uscirono di casa.
Copenaghen era avvolta da uno spesso strato di nebbia e quello stato rispecchiava in pieno l'umore di Amélie; dopo l'incontro con Savius, la ragazza trascorreva le giornate con il timore di rincontrarlo: aveva come la sensazione che molto presto quell'uomo avrebbe sconvolto la sua vita e la cosa la turbava profondamente.
Ogni tanto si fermava ad osservare la collana nera che ormai teneva al collo: quel monile la incantava ma allo stesso tempo le infondeva un senso di disagio innaturale; la giovane si promise che presto o tardi si sarebbe liberata di quell'oggetto.

Procedendo a passo spedito, le due amiche giunsero a Kronprinsensgade, un quartiere estremamente elegante noto per le boutique più prestigiose; dopo vari tentativi e diversi insulti, Amélie trovò l'abito perfetto.

Si fece sera e il gran momento arrivò; Amélie osservò il suo riflesso nello specchio posto in fondo al corridoio e rimase piacevolmente sorpresa del risultato: indossava un vestito blu notte, ricco in pizzo, senza maniche e con lo scollo trasparente; aveva abbinato un paio di sandali alti con le fibbie dorate -presi in prestito da Nives- e una pochette dello stesso colore del vestito. Un'espressione meravigliata comparve sul viso di Nives e questa, con gli occhi pieni di lacrime, andò ad abbracciare l'amica.

Verso le 22 le due coinquiline si diressero verso l'auto di Nives -un Audi A1 - e partirono alla volta del club "Vega" che si trovava al numero 40 di Enghaveve, nel quartiere di Vesterbro. Mezz'ora più tardi, il club si ergeva in tutto il suo splendore: si trattava di un edificio degli anni '50 che manteneva lo stile di quegli anni con le sue vetrate lucide; all'interno si potevano scorgere pareti ornate da antichi murales e i diversi piani risultavano divisi da piastrelle a zig-zag. Amélie e Nives rimasero affascinate da quel luogo e la musica raggaeton -posta a un volume non troppo alto- donava calore e vivacità al complesso.

Le due ragazze posarono i cappotti nell'area idonea e corsero subito in pista: Amélie ballava in maniera scatenata e si sentì spensierata come non mai. D'un tratto il dj fece partire una canzone rock e dalla sala si udirono versi di approvazione.
Le parole di "Throne" cantate dal leader dei Bring Me The Horizon si sentivano forti e chiare: "Every wound will shape me".
Amélie si fermò ad ascoltare quelle parole tanto familiari quando all'improvviso si sentì stordita e cominciò a vedere tutto offuscato; non si accorse nemmeno che la sala era piombata nel buio più totale e che la canzone procedeva incontrastata: "every scar will build my throne".

Spazio autrice:
Buongiorno cari lettori! Spero che il capitolo sia di vostro gradimento.
Qualcuno di voi mi starà insultando perché vi ho lasciato volutamente in sospeso ma devo dire che mi piace essere perfida 😜
Tra una grigliata e l'altra fatemi sapere le vostre opinioni con una stellina o un semplice commento; vi aspetto al prossimo capitolo che comincerà con una citazione scritta da me 😉
Bacioni
~Giusy

P.s. in alto trovate la canzone che ha ispirato questo capitolo 😊

La Pietra D'Ombra Where stories live. Discover now