OCEAN

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PROLOGO

BLACKPOOL, 14 OTTOBRE 2004.

Capelli rossi e ricci, occhi verdi, carnaggione chiara, labbra rosse e non carnose, carattere angelico, come quello della nonna paterna. Cassie Johanson è la bambina di 10 anni che ogni genitore vorrebbe avere. Appena nata aveva già qualche capello rossiccio, e suo padre non poteva essere più felice di così, dato che era l'unica figlia ad avere i capelli e gli occhi come i suoi. Karl Johanson è un pescatore di 46 anni con capelli rossi, occhi verdi e un carattere molto protettivo nei riguardi della famiglia. Un uomo impassibile e forte davanti gli occhi degli altri, ma che pianse non appena nacque quel "bocciolo rosso", così chiamava Cassie. Naturalmente, amava anche gli altri suoi quattro figli: Lilian, la figlia più grande, 19 anni, capelli biondi e lisci, occhi marroni, labbra rosa e piccole, carattere da capo alfa, il ritratto di sua madre; Tyler, il secondo figlio, 16 anni, capelli biondi corti tirati in un ciuffo, occhi azzurri come quelli della nonna paterna, Cassandra (da lei prese il nome Cassie) e carattere del padre; Madison, terza figlia, 14 anni, una Lilian in miniatura; Cassie era la quarta figlia e infine, il piccolo Christopher, di un anno appena, con capelli biondi e occhi azzurri. Karl amava tantissimo sua moglie Martha, occhi marroni, capelli biondi e lisci e carattere da capo alfa. Molti in città dicevano che la loro storia non sarebbe durata per via dei loro caratteri così simili, invece si sbagliavano. Cassie dice che la loro è la storia d'amore più bella di tutte.

In quella giornata d'ottobre il cielo era grigio, e Karl doveva andare a pescare. Come ogni volta che andava a lavorare, salutava tutti i figli.

"Ciao papà, ci vediamo più tardi" Così Lilian  salutò suo padre quella mattina. Un bacio nella guancia e volò al negozio di fiori di sua madre, dove entrambe lavoravano.

"Tyler, vieni a salutare tuo padre!" strillò la signora Johanson al figlio che, pigramente, si vestiva e preparava per andare a scuola. Salutò suo padre con un cenno della mano prima di andare verso il bagno. Karl ci era abituato al suo saluto, quindi non vi fece molto caso.

Il piccolino, Christopher, dormiva ancora, quindi suo padre non volle svegliarlo. Al suo posto scese Cassie che, col suo vestitino di fiori comprato qualche giorno prima, abbracciò calorosamente il padre e lui ricambiò stringendola ancora più forte, mentre Martha sorrideva beatamente a quella scena. Cassie e Karl avevano un rapporto bellissimo. " Quando torni, papà?" disse la bambina ancora tra le braccia del padre "Stasera, tesoro. Se pescherò molti pesci, comprerò un regalo a ognuno di voi" disse quest'ultimo. E sciolsero l'abbraccio, sorridenti.

 Madison era già a scuola. Quella mattina aveva un importante compito di scienze, quindi preferì ripassare direttamente lì.

Dopo che salutò tutti, o quasi, i figli, baciò la moglie e si incamminò verso il porto. A 500 metri dalla loro abitazione.

La giornata sembrava tranquilla, e il pomeriggio arivò in fretta.

Verso le 18:00 tutta la famiglia Johanson era casa, tranne il padre. Questo fece preoccupare Martha perchè, sempre verso quell'ora, il tempo si rabbuiò, spuntarono dei nuvoloni e iniziò a piovere molto forte. Era in atto una tempesta.

A casa tutti tremavano. Non dal freddo, ma dalla paura, perchè dopo un paio d'ore il signor Johanson non era tornato, e non è mai arrivato in ritardo a casa. Neppure con un tempo simile.

I minuti passavano, le ore passavano, la paura prendeva il sopravvento. Nessuno aveva toccato la cena. Tranne il piccolo Chris, che, non capendo ciò che stava accadendo, giocava beato con i suoi giocattoli.

Cassie sentiva quelcosa dentro di lei, lo sentiva sempre quando suo padre stava male, l'aveva sentito anche quando un paio d'anni prima il signor Johanson si era rotto una gamba perchè era sceso male dalla barca, ma questa volta...questa volta quella sensazione era più forte che mai. Qualcosa dentro la sua testa le diceva che suo padre era in serio pericolo, ma lei non voleva darle ascolto. Lei sapeva che suo padre stava bene...o almeno, lo sperava.

A dare un freno ai pensieri di Cassie fu il rumore del telefono di casa, al quale rispose sua madre. Non capì molto ciò che stava accadendo. L'unica cosa che capì, perchè la vide, fu sua madre che cadeva in ginocchio, il viso rigato di lacrime.

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