capitolo 14

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POV's Elisa

Mi sembrava di essere stata in un tunnel per anni. A volte sentivo delle voci: "ti prego resisti", "resta con me" oppure "sei forte", ma non capivo da dove venissero. Poi due parole... forse dette dalla persona prima di andarsene... "Ti amo". Sentii un'energia calda al centro del petto e poi dei rumori assordanti, forse delle macchine? Poi delle voci... dottori forse? Mi sentii stringere forte la mano e ricambiai la stretta. Alla fine spalancai gli occhi. La luce era tremendamente accecante e dopo essermi stropicciata gli occhi mi rivolsi a chi era a fianco a me.
-Dam- dissi, forse il mio ultimo pensiero, non mi ricordavo bene.
-Eli mi hai fatto prendere un infarto, mi sei mancata tanto- disse una voce femminile fin troppo familiare
-Giu... Giuditta- sussurrai
Mi abbracciò fortissimo e io ricambiai, poi il mio sguardo ricadde su una figura ferma in piedi in mezzo alla porta. Aveva le gambe leggermente divaricate, forse perchè era arrivato di corsa, il lungo soprabito spiegazzato, il fiatone, i capelli scompigliati e gli occhi stanchi pieni di lacrime. Guardai per un istante Giuditta che mi sorrise
-E' sempre stato con te, notte e giorno. A volte bisognava obbligarlo ad andare via...-
-Ma lui, lui mi ha preso in giro.- dissi senza riuscire a distogliere lo sguardo da quello del romano
-Eli... penso che lui voglia spiegarti un po' di cose... vi lascio soli- disse alzandosi dal mio letto e avviandosi verso la porta. Appoggiò una mano sulla spalla di Damiano e sorrise per poi uscire.
Ora eravamo solo noi due... due ragazzi innamorati con la paura di gridarlo al mondo.
-Pi, Pi, Piccolì- disse con voce tremante avvicinandosi al mio letto -Sei qui per davvero, non ci speravo più- i suoi occhi erano tremendamente veri. Era struccato ed era dimagrito molto.
-Ciao Dam- abbozzai un sorriso -Ti prego non restare in piedi... se vuoi puoi sederti sul letto- lui annuì e si sedette
-Io, io... scusa- teneva sguardo basso -E' tutta colpa mia. Ti ho trattato come un oggetto, ma la verità è che avevo solo paura...-
-Lo so...- dissi
"Ebbene sì lo sapevo non so come non so perchè ma era come se mi avesse già spiegato tutto tempo fa. Non ce l'avevo con lui, anche perchè anchio avevo avuto paura, paura che il passato rovinasse tutto, come se non riuscissi più ad'amare... e poi lui è piombato nella mia vita stravolgendo ogni mio piano. Ma non potevo negare che da quella prospettiva tutti i miei piani portavano a un obbiettivo migliore. Se ho ancora paura è certo, ma non riesco a stare senza la mia vita. Perchè ora ho capito chi le ha pronunciate quelle famose due parole, quelle che hanno riattivato la mia energia e mi hanno fatto svegliare. E mi sono resa conto che ormai lui ha il potere di distruggermi, ma anche quello di aggiustarmi. E ho capito di non aver mai amato nessuno al di fuori di lui in tutta la mia vita."
Mi avvicinai a lui, afferrai il suo viso tra le mani portandolo all'altezza del mio, gli sistemai i capelli e gli sorrisi
-Così va meglio- dissi guardandolo negli occhi
-Piccolì io non ti merito...- disse con aria malinconica
-Già non mi meriti- vidi balenare lo sconforto nei suoi occhi e riabbassò il capo -Io ti appartengo- finii la frase e vidi una lacrima rigargli il volto per poi afferrarmi i fianchi e tirarmi a lui... ci baciammo. Quanto mi erano mancati il suo profumo, la sua pelle, i suoi capelli, i suoi occhi. Quanto mi erano mancate le sue labbra così delicate e decise allo stesso tempo. Quanto mi era mancato il suo sorriso e quelle fossette che li si formavano... Quanto mi era mancato lui.

CONTINUA...

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